«Era meglio convocarci prima» di Roberto Ippolito

«Era meglio convocarci prima» «Era meglio convocarci prima» Fossa: l'esecutivo ha interlocutori privilegiati Cantarella: servono intese compatibili con la scelta europea Il presidente di Confindustria Giorgio Fossa storia. «Le scelte a cui siamo chiamati - osserva Cantarella - non possono non tener conto dei vincoli del nuovo scenario di politica economica, quello per intenderci dell'unificazione monetaria europea che nel- la stabilità dei prezzi ha un preciso e fermo obiettivo». Carlo Callieri, vicepresidente Confindustria, parla di coerenza «fino all'ultimo giorno» degli imprenditori. E afferma: «Non si possono compromettere i H [£ |j ::ì : vi k'ì e - IL LEADER DELLA CGIL AROMA LLORA Cofferati, dopo l'incontro con Prodi è più fiducioso sull'esito della vertenza? «E' stato certo utile, quest'incontro. Perché il governo ha difeso la sua proposta, confermandone il carattere non inflativo, davanti alle critiche degli industriali. E perché Prodi ha difeso la validità dell'accordo del luglio '93 e la politica dei redditi, come il sindacato gli aveva chiesto». Insomma, ora la strada è spianata per un accordo sul contratto in tempi brevi? «(Andiamoci piano. Adesso il passo successivo è l'incontro di lunedì con la Confindustria, dove dovremo verificare l'atteggiamento degli imprenditori proprio sulla politica dei redditi e l'intesa del '93. E se tutto filerà liscio, ed è ancora da vedere, potrà riprendere il confronto tra le parti». Comunque mi pare che anche il sindacato abbia registrato con soddisfazione un cambiamento di tono da parte di Confindu- stria e Federmeccanica in grado di rilanciare la trattativa. «Sì, a differenza di poche settimane fa, Confindustria e Federmeccanica hanno cambiato idea. Perché adesso sostengono di voler fare il contratto. E' un apprezzabile passo avanti, ma ora va verificato che questa disponibilità sia coerente con l'accordo del luglio '93». Da Bologna, Federmeccanica proclama che vuole firmare il contratto, se non inflativo. E l'amministratore delegato della sacrifici fatti da tutti negli ultimi anni». Gli imprenditori non cambiano posizione: come è possibile allora chiudere la vertenza? Quali forme di pressione il governo potrà esercitare sui datori di lavoro? Da dove deriva l'ottimismo di Treu per la riunione di lunedì? Ripetendo le tesi manifestate da settimane, gli imprenditori comunque accettano di sedersi al tavolo. Bisogna «trovare dice Cantarella - un punto di equilibrio soddisfacente tra la difesa del potere di acquisto dei lavoratori, la difesa della competitività delle aziende e la necessità di non creare spinte inflazionistiche». Osserva ancora Gabriele Albertini, presidente Federmeccanica e protagoni¬ sta della trattativa: «Per la prima volta da 25 anni abbiamo l'opportunità di rinnovare un contratto non inflativo, speriamo che questo obiettivo sia possibile nei prossimi giorni e in ogni caso è il nostro impegno». Assente a sorpresa Treu, tocca al ministro dell'Industria Pierluigi Bersani tentare di convincere gli imprenditori che è possibile camminare con il governo per favorire il risanamento dell'Italia e che eventuali dissensi sono occasionali: «Il governo - precisa Bersani - non ha degli avversari, non ha controparti, ma solo interlocutori». Fossa, però, non è persuaso. Tanto da dire che «è vero che il governo ha degli interlocutori, ma sono privilegiati gli uni e probabilmente sottostimati gli altri», lamentando un eccesso di attenzione per i sindacati. Le celebrazioni per i 25 anni della Federmeccanica sono quindi condizionate dalla vertenza contrattuale. Ma secondo l'industriale Luigi Lucchini, non è questo il modo peggiore di festeggiarli: «E non lo dico per consolidare una fama di "duro" - per usare un'espressione colorita che ancora mi accompagna, bensì perché ritengo che questo difficile passaggio contenga, insieme a qualche marginale residuo di culture e comportamenti sconfitti dalla storia, molti elementi positivi». Roberto Ippolito

Luoghi citati: Bologna, Italia