Metalmeccanici, aria di pace Lunedì tutte le parti da Prodi

Il governo tiene duro sulla sua proposta; verso un possibile allungamento di sei mesi del contratto Il governo tiene duro sulla sua proposta; verso un possibile allungamento di sei mesi del contratto Metalmeccanici, aria di pace Lunedì tutte le parti da Prodi ROMA. Luce verde alla ripresa della trattativa dopo l'incontro fra Prodi e Cgil, Cisl e Uil. Ma l'esito del contratto dei metalmeccanici ò condizionato ora dal prossimo vertice, convocato per lunedì a Palazzo Chigi, fra governo, sindacati e Confindustria. Perché questa è la strettoia decisiva per sbloccare la vertenza. Ieri mattina, dunque, è stato compiuto il primo passo per rilanciare il negoziato. Cofferati, D'Antoni e Larizza sono arrivati all'alba a Palazzo Chigi e sorseggiando un caffè con Prodi, Veltroni, Treu e Micheli hanno superato il primo scoglio. Infatti, dopo tre ore di discussione a volte anche tesa fra gli stessi sindacalisti, il governo ha stilato un breve comunicato con cui Prodi va incontro alle richieste dei sindacati. Treu ha letto ai cronisti la nota in cui il governo ribadisce «il carattere non inflativo della propria proposta», ossia le 200 mila lire d'aumento proposte dal ministro e criticate come inflative dagli industriali. Il secondo punto, registrato con soddisfazione dal governo e dai GLI INDUSTRIALI E IL PREMIER BOLOGNA ESSUN imbarazzo. Sono a Bologna, città del presidente del Consiglio Romano Prodi, trecento industriali metalmeccanici e lo stato maggiore della Confindustria. E non risparmiano frecciate al padrone di casa. «Il governo ha fatto ancora un piccolo errore», scandisce Giorgio Fossa, presidente della Confindustria. Si riferisce alla convocazione, considerata tardiva, per lunedi a Palazzo Chigi di imprenditori e sindacati per l'interminabile vertenza del contratto dei metalmeccanici. «Se il governo ha visto la possibilità di chiudere, doveva costringere le parti a sedersi subito al tavolo», spiega Fossa. Incalza Michele Figurati, direttore generale della Federmeccanica, l'associazione settoriale delle aziende: «E' sempre meglio battere il ferro finché è caldo. Dunque in presenza delle condizioni necessarie sarebbe stato meglio continuare a discutere in questi giorni». In pratica gli imprenditori sono pronti a verificare se davvero è cambiato qualcosa. Ma contemporaneamente da Bologna, dove si sono dati appuntamento per celebrare con un convegno i 25 anni di vita della Federmeccanica, lanciano un messaggio di fermezza contro le richieste sindacali di aumento. E rendendo visibili i contrasti, un gruppo di lavoratori, riunito all'esterno della Fiera, teatro del convegno, lancia le uova contro il tabellone che annuncia la manifestazione e soprattutto contro il simbolo della Federmeccanica. Sono un migliaio i manifestanti arrivati in Fiera prima ancora degli imprenditori. Costringono Fossa e Paolo Cantarella, amministratore delegato della Fiat, a entrare da una porta posteriore. Invocano gli aumenti. Protestano rumorosamente fischiando. Dipendenti di aziende come Sasib e Acma, Menarinibus e Sabiem portano in fronte una fascetta con la parola contratto scritta in coreano, alludendo alle manifestazioni in Corea contro la legge sui licenziamenti. In un clima non proprio di festa si aprono quindi le celebrazioni della Federmeccanica. Celebrazioni che inevitabilmente trascurano la leaders sindacali, è «la nuova disponibilità» emersa negli ultimi giorni dal fronte imprenditoriale per concludere il negoziato. Ma questa disponibilità, rileva il governo, deve essere ancora verificata. Di qui la convocazione di Confindustria, come protagonista dell'accordo del luglio '93, per verificarne in un esame a tre la perdurante validità e le implicazioni che il contratto dei metalmeccanici ha con la politica dei redditi. «Il clima è cambiato in senso positivo - ha commentato Treu -. E' emersa la volontà di arrivare alla stretta decisiva. Scopo della prossima riunione è dare nuovo impulso alla trattativa in tempi strettissimi e verificare come abbassare i costi delle aziende dando una risposta compatibile alle esigenze salariali dei lavoratori». Quindi, se il vertice di lunedì filerà Uscio, Federmeccanica e Fiom, Firn e Uilm potrebbero ritrovarsi all'inizio della settimana per la volata finale al ministero del Lavoro. Questo clima di cauta fiducia è stato confermato anche dai leaders sindacali. Tirando le somme dell'incontro, Pietro Larizza ha detto: «La situazione è positivamente nuova. Da una posizione rigida, gli imprenditori sono passati a una volontà di chiudere il contratto. Ora mi auguro che alle parole seguano i fatti. L'incontro con il governo ci ha poi confermato che le accuse all'ipotesi di aumento avanzata da Treu di essere inflativa non stanno in piedi». Il leader della Uil ha negato che con Prodi ci si sia addentrati nella selva delle cifre. «Di salario non abbiamo parlato perché questo spetta alle categorie. Siamo nel tratto finale, si può chiudere rapidamente ma si possono anche incontrare ancora buche e ostacoli». Il n. 1 della Cisl, Sergio D'Antoni, che in extremis ha rinunciato al convegno della Federmeccanica a Bologna delegando Raffaele Morese, ha lasciato socchiusa la porta su un altro punto chiave del contratto: il possibile prolungamento di sei mesi. D'Antoni ha detto, infatti: «L'impianto contrattuale dell'accordo del '93 prevede bienni economici. Ma l'autonomia dei singoli contratti può prevedere applicazioni diverse. Le condizioni per un accordo ci sono tutte, altrimenti si potrebbe aprire una fase molto delicata». Ma un'apertura sembra affiorare dal fronte Fiom, che ha dato «un giudizio positivo» dell'incontro di ieri e si dichiara pronta a riprendere il negoziato. E il segretario nazionale Gaetano Sateriale va oltre, sgomberando la via da un macigno: secondo lui la Fiom è disponibile al prolungamento di sei mesi del contratto se adeguatamente «compensato». Un'affermazione che viene però rapidamente rettificata dal suo segretario generale Claudio Sabattini, per il quale Sateriale esprime «posizioni personali». Stranamente delusi per lo stop fino a lunedì si sono invece detti, da Bologna, i leaders della Firn, Gianni Italia, e Luigi Angeletti, della Uilm. Proseguono, intanto, gli scioperi che ieri hanno toccato Milano, Venezia, Torino, Novara, Foggia, Napoli, Benevento, Pomigliano e Melfi. Domani si svolgerà a Milano una manifestazione promossa da Rifondazione. Paolo Patruno LE POSIZIONI IN CAMPO PRIMA PROPOSTA: 262.000 LIRE L'AUMENTO SALARIALE CHIESTO 4< DI CUI 4- 97.000 LIRE RECUPERO INFLAZIONE DAL 11719a AL 30/6/96 165.000 LIRE NUOVO AUMENTO DAL 1 /7/96 AL 30/6/98 ULTIMA PROPOSTA I ACCETTANO QUANTO PROPONE IL GOVERNO | PRIMA PROPOSTA: AUMENTO DI 200.000 LIRE ULTIMA PROPOSTA: AUMENTO DI 170-180.000 LIRE A REGIME UNA TANTUM 600.000 LIRE NEL '96 30.000 LIRE MENSILI DISTINTE IN BUSTA PAGA O COME CONTRIBUTO PER PREVIDENZA INTEGRATIVA PRIMA PROPOSTA: 138.000 LIRE CIRCA L'AUMENTO SALARIALE OFFERTO! MESSI OLIRE RECUPERO INFLAZIONE DAL 1 /7/94 AL 30/6/96 +4,5% AUMENTO IN % SULLO STIPENDIO MEDIO SECONDA PROPOSTA RIFIUTANO LA PROPOSTA DEL GOVERNO DI AUMENTO DI 200.000 LIRE ULTIMA PROPOSTA STANNO VALUTANDO L'ULTIMA OFFERTA DEL GOVERNO) Il presidente del Consiglio Romano Prodi è impegnato in prima persona per risolvere la vertenza