Al capezzale del suo re Napoli punta sul miracolo

Al capezzale del suo re Napoli punta sul miracolo Al capezzale del suo re Napoli punta sul miracolo 1 NUMERI m MEROLA AL BOTTEGHINO 19 MARIO 73 L'OSPEDALE 65 IL PIANTO 82 IL CANTANTE 66 ILMIRACOLO penale che risale a tanti anni fa. Tonino ha un diavolo per capello. Ce l'ha a morte con qualche giornalista che nei giorni scorsi ha dato «'o rre» per spacciato. «Hanno scritto perfino che Merola ha ricevuto l'estrema unzione, e che se ce la farà non canterà più», sibila, mentre il mignolo e l'indice della destra si protendono a scongiurare la jattura. Certo, è difficile ora fare pronostici sul futuro di Merola. Qualcuno dice che sarà costretto a ritirarsi dalle scene. «Di sicuro, per ora, non c'è proprio nulla - dice il genero di Merola, Enzo Sarlato -. Probabilmente Mario dovrà affrontare la vita con maggiore serenità. Altrimenti ne va della sua vita». L'eventualità sia pure remota che «'o rre» non salga più su un palcoscenico mette una gran tristezza addosso a Pino Moris, che fissa in silenzio le finestre Accanto Mario Merola. In alto: i numeri che vengono giocati al lotto Quando si è risvegliato il cantante-attore ha chiesto ai medici «Fate presto» «Respira grazie ad una macchina ma ce la farà» turalmente andammo allo stadio. Il Napoli vinse alla grande: 3 a 1, e alla fine della gara lui allargò le braccia e gridò con quella sua inconfondibile vociona: «In questa terra di nebbie vi abbiamo portato un raggio di sole». Attorno a noi calò il silenzio, e solo allora ci accorgemmo che eravamo circondati dai tifosi juventini. "Mario, è meglio se ce ne andiamo", dissi tirandolo per la giacca. Lui mi seguì ma a passo lento, e salutando con sussiego la gente che ci guardava in cagnesco. Era terrorizzato, ma faceva comunque del suo meglio per uscire di scena con dignità». Cala la sera quando uno dei figli di Mario Merola, Francesco, raggiunge il cortile dell'ospedale sventolando un fascio di telegrammi: messaggi d'augurio di Mara Venier, Massimo Ranieri, Peppino Di Capri, Marisa Laurito e tanti altri. Ieri, al «Vecchio Pellegrini», è arrivato un altro idolo dei napoletani, il cantante Nino D'Angelo. «In passato, tra lui e mio padre ci sono state delle incomprensioni - spiega Francesco Merola - , Ma è acqua passata: Nino ha voluto entrare a tutti i costi nel reparto. Quando ha visto papà steso sul letto e intubato è scoppiato a piangere». sprangate del piano ammezzato. Oltre quei vetri, «il maestro» sta combattendo la sua battaglia contro la morte. «Respira ancora grazie a una macchina, ma quelli come lui hanno la pelle dura. Ce la farà, ne sono certo, e allora torneremo a la- vorare insieme», esclama, e finalmente gli scappa una risata quando ricorda le «zingarate» compiute con l'amico di sempre: «Una domenica, ai tempi d'oro di Maradona, ci trovammo a Torino in concomitanza con la partita Juve-Napoli. Na- Fulvio Milone Una speranza a Courmayeur: forse non ci sarà lo schianto Verona: l'uomo si era gettato nel fiume dopo una lite in casa

Luoghi citati: Courmayeur, Napoli, Torino, Verona