Un condottiero belga per gli ultimi mercenari
Trecento bianchi combattono in Zaire per Mobutu Trecento bianchi combattono in Zaire per Mobutu Un condottiero belga per gli ultimi mercenari via dell'Eliseo (dove si trova la cellula africana della presidenza francese, ndr) dall'ambasciatore Fernand Wibaux, consigliere ufficioso di Jacques Chirac per gli affari africani e stretto collaboratore di Jacques Foccart, l'ottantenne "monsieur Africa" del gollismo e padre fondatore delle reti franco-africane». Pochi del resto dubitano del fatto che dietro la controffensiva zairota ci sia la Francia. Mobutu è da sempre un protetto di Parigi, che già nel 1978 inviò nello Shab un corpo di spedizione franco-marocchino per stroncare la rivolta dei katanga giunti dall'Angola. Tanto più è comprensibile l'interesse di Chirac oggi che gli Stati Uniti appoggiano l'Uganda, il Ruanda e il Burundi in una politica di Paracadutisti francesi e belgi nello Zaire Banyamulenghe, nelle cui mani era caduta ima fascia di territorio orientale di 600 chilometri, lungo il confine con il Burundi,, il Ruanda e l'Uganda. La presenza di mercenari bianchi è stata del resto, segnalata da più parti, tanto che il capo dei ribelli tutsi, Laurent-Désiré Kabila, li ha anche gentilmente invitati a ritirarsi, «perché il Ir ro sangue non sia versato inutilmente». Ora si sa che è Tavernier a guidare il piccolo esercito. Ironia della sorte, «il colonnello» ha combattuto fianco a fianco con Kabila quando entrambi, alla fine degli anni Ottanta, hanno aiutato i ribelli cristiani e animisti di John Garang nel Sudan meridionale. Secondo Liberation, Tavernier sarebbe stato ricevuto «almeno una volta al numero 14 di Le Monde: comune difesa atomica Su Internet in Germania: 2 arresti espansione che coniuga l'etnia tutsi con la lingua inglese. Ora però non c'è solo la Francia ad appoggiare Mobutu. Sempre secondo Liberation il Kuwait, riconoscente per il ruolo svolto durante la guerra del Golfo dallo Zaire, che presiedeva il Consiglio di sicurezza dell'Onu, avrebbe finanziato tanto la «legione bianca» quanto la «ricostruzione dell'aeronautica militare zairota». A Kisangani, terza città del Paese e capitale dell'oro, sono infatti arrivati caccia-bombardieri italiani della Sia-Marchetti ed elicotteri corazzati d'assalto Mi.24, di fabbricazione russa. E' con questi mezzi, e con l'aiuto di Tavernier, che Mobutu spera di riconquistare il territorio perduto. Fabio Squillante I boss si scambiavano c
Persone citate: Chirac, Fernand Wibaux, Jacques Chirac, Jacques Foccart, John Garang, Kabila, Laurent-désiré Kabila, Tavernier
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