L'«Hebron-gate» fa tremare Netanyahu di Aldo Baquis

lf«Hebron-gqte» fa tremare Netanyahu lf«Hebron-gqte» fa tremare Netanyahu La tv: favori illeciti al partito ortodosso in cambio del sì al ritiro TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Un'inchiesta della televisione di Stato israeliana sta facendo traballare il governo di Benyamin Netanyahu. Ad aprire le ostilità con l'emittente è stato proprio il premier, che due settimane fa ha minacciato di privatizzarla, «dato che mi osteggiava prima delle elezioni e non riesce tuttora ad adattarsi alla nuova realtà politica». La tv - che ormai lotta per la sopravvivenza ha reagito mercoledì notte con un telegiornale al vetriolo in cui ha accusato Netanyahu di essere il cervello di una corrotta macchinazione, senza precedenti in Israele. La giornalista investigatrice Ayala Hasson e il combattivo direttore del tg Rafik Halaby (un ex ufficiale druso dell'esercito di cui il Likud chiede invano la testa da 15 anni perché ritenuto «scomodo e di sinistra») hanno affermato che il leader del partito ortodosso Shas, Arie Deri, ha minacciato Netanya- II premier israeliano Benyamin Netanyahu hu di opporsi al ritiro israeliano da Hebron se il premier non avesse nominato come nuovo consigliere legale del governo l'avvocato Roni Bar-On. Secondo i piani Bar-On - che è membro del comitato centrale del Likud - avrebbe dovuto provvedere a concludere in tempi brevi i processi in corso nei confronti di Deri (per corruzione) e del sindaco di Gerusalemme Ehud Olmert, per emissione di false ricevute per conto del Likud. Secondo la televisione, Netanyahu ha ceduto alle pressioni e ha imposto al ministro della Giustizia Zahi Hanegby la nomina di Bar-On. Ma qualcosa è andato storto. Fustigato impietosamente dai media, secondo cui era totalmente inadatto a rivestire la delicata carica, due settimane fa BarOn ha fatto retromarcia. «Una storia totalmente inventata», ha detto Netanyahu mercoledì notte. Ieri però ha fatto un passo indietro: «Mi sembra impossibile che dietro le mie spalle si sia tramato in questo modo». «Se fosse vera sarebbe una storia di tipo mafioso», ha commentato una fonte del ministero della Giustizia. Finora il tg non ha fornito prove concrete. «State certi - hanno detto Hasson e Halaby - che abbiamo controllato le nostre informazioni con più fonti. Abbiamo materiale di prima mano», lasciando intendere che esistono registrazioni segrete. Ma gli interessati smentiscono in blocco le rivelazioni dell'emittente. Netanyahu e Deri hanno auspicato un'inchiesta della polizia: se le prove non venissero fuori, rischiano dunque di rotolare le teste dei dirigenti della televisione di Stato. Anello debole delle accuse della televisione è l'avvocato Bar-On che dovrebbe essere il perno del complotto e che afferma invece di aver incontrato Deri per l'ultima volta non all'inizio di gennaio bensì cinque anni fa. «Se anche fossi divenuto consigliere legale del governo ha aggiunto Bar-On - non avrei potuto bloccare processi in corso. La magistratura mi avrebbe sbarrato la strada». Brutte notizie per Netanyahu anche dal fronte palestinese: Yasser Arafat ha nominato ieri ministro per la gioventù Talal Sidr, un esponente del Movimento Islamico, già alleato dell'organizzazione oltranzista Hamas, violentemente ostile alla pace con Israele. Ieri a Roma l'Alitalia ha annunciato che la compagnia di bandiera italiana sarà la prima a collegare Gaza alle rotte internazionali. Aldo Baquis

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Roma, Tel Aviv