«Dimezziamo i parlamentari» di R. I.

«Dimezziamo i parlamentari» «Dimezziamo i parlamentari» Bicamerale, disegno di legge «azzurro» ROMA. Bicameralismo imperfetto, che dà alle Camera funzioni distinte per materie; riduzione alla metà del numero dei parlamentari, distribuito paritariamente tra Camera e Senato (235 deputati e altrettanti senatori); nuova forma di Stato, con ampio riconoscimento delle autonomie locali; sistema delle garanzie; separazione delle carriere dei magistrati. Ecco i punti principali del disegno di legge che è stato sottoscritto dal capogruppo di Forza Italia al Senato Enrico La Loggia e da altri senatori «azzurri». Secondo il provvedimento, al Senato spetterebbe l'esame delle proposte di legge in materia economico-finanziaria. Alla Camera, invece, l'attività inerente tutto il resto. A entrambe le Camere andrebbero le leggi costituzionali e altre ritenute di rilevanza politico-istituzionale. Il disegno di legge inoltre prevede l'elezione diretta di tutti i parlamentari. E indroduce il potere di rinvio delle leggi approvate alla Camera su richiesta di un terzo dei senatori o della maggioranza dei presidenti delle regioni. Per quanto riguarda la forma di Stato, La Loggia prevede il trasferimento alle regioni delle competenze legislative primarie che sino a oggi sono state riconosciute soltanto a quelle regioni dotate di statuto speciale. Ancora, l'applicazione del principio di sussidiarietà e l'istituzione di una consulta delle autonomie locali. «E' un contributo al dibattito - prosegue il capogruppo di Fi - offre alcune soluzioni ai problemi della modifica della forma di Stato e del bicameralismo, ferma restando la parte riguardante la forma di governo già definita nei testi che sono stati elaborati insieme ai colleghi onorevoli della Camera». Ieri anche il segretario del edu Buttiglione è ritornato, con toni critici, sul tema della Bicamerale. «La Bicamerale parte con il piede sbagliato perché parte sotto il ricatto di Bertinotti», ha affermato dopo l'incontro fra il segretario del pds Massimo D'Alema e quello del prc Fausto Bertinotti. Con una dichiarazione ufficiale Buttiglione ha voluto sottolineare che la possibilità di fare le riforme «è legata al fatto che nella Bicamerale si ricostruisca quel movimento riformatore, che poi si è spezzato, tra Polo e Ulivo, un movimento che sappia vincere le resistenze conservatrici presenti in Parlamento». Per il leader del edu, Bertinotti «pensa che le riforme vadano fatte per ridare centralità e forza ai partiti e al sistema dei partiti». «Noi invece pensiamo - ha concluso - che le riforme vadano fatte per ridare centralità e forza ai cittadini e per mettere le istituzioni in grado di decidere senza l'ipoteca pesante del sistema partitocratico». [r. i.]

Persone citate: Bertinotti, Buttiglione, D'alema, Enrico La Loggia, Fausto Bertinotti

Luoghi citati: La Loggia, Roma