Cassazione

Cassazione Cassazione «Bloccare una via è sempre reato» ROMA. Bloccare una strada durante una manifestazione è reato quando viene dimostrata l'intenzione di ostacolare la pubblica circolazione, rendendo inutilizzabile un pubblico servizio. Lo sostiene la Cassazione. I giudici hanno respinto il ricorso di 14 lavoratori che nel '93 avevano bloccato una statale per protestare contro l'ipotesi di costruzione di un parco naturale, confermando la sentenza di condanna per interruzione di pubblico servizio emessa dalla corte di Appello di Firenze. Secondo i lavoratori «il blocco non era fine a sé stesso né teso a raggiungere scopi sovversivi, ma era stato attuato per scopi meramente dimostrativi contro provvedimenti che li avrebbero colpiti nella possibilità di esplicare la propria attività: la volontà era quella di manifestare e non di bloccare il traffico». Il blocco, nelle intenzioni dei lavoratori, doveva essere solo «simbolico» al fine di fare in modo che «là stampa ne parlasse». Secondo la Cassazione, invece, se «non esistono dubbi sulla materialità dei fatti, è evidente la sussistenza del dolo, inteso come coscienza e volontà di bloccare la strada e volontà diretta a ostacolare la libera circolazione stradale». [Ansa] Aldo Bettinelli, uno dei coordinatori dei Comitati Spontanei degli allevatori che protestano per le quote latte adesso basta. «Se non cessate ogni illegalità saremo costretti ad intervenire», aveva appena annunciato Roberto Sorge, il prefetto, al coordinatore Bettinelli. E qui si apre la crepa tra i Comitati Spontanei: l'altra sera, giovedì, con la prefettura si erano messi d'accordo per «abbassare il livello del disagio». Un lento e costante arretramento dei trattori. «Gli allevatori avevano promesso che avrebbero fatto cessare subito il blocco e avrebbero rispettato l'intesa», dice il prefetto. A porte chiuse, in ufficio, con Bettinelli era stato lapidario. «Se l'illegalità dovesse persistere, nonostante la buona voi anta dimostrata a livello centrale, saremo costretti ad intervenire in maniera pesante per ristabilire condizioni di sicurezza e ordine pubblico». Intervenire in maniera pesante. Poliziotti e carabinieri, attorno a Linate, già si preparavano a scendere dai cellulari con elmetti e lacrimogeni. Con mezz'ora d'anticipo il blocco di Linate si scioglie. E così a Malpensa, a Venezia, sulle autostrade. Questore e prefetto si sono mostrati convincenti. Alle 20, col questore Cannineo che sta lì e controlla, comincia la smobilitazione del blocco sulla via Rivoltana, all'altezza della Mondadori. Via i trattori, via le tende. Da Roma alle 20,30 il portavoce Robusti chiama il coordinatore Bettinelli: «Sto entrando in questo momento e la riunione comincia adesso, vado su e ci sentiamo dopo». Dopo, nella notte. Quando comincia la nona assemblea in nove giorni e per Robusti e Bettinelli è la più difficile. Contro hanno i dipendenti Sea, gli abitanti della zone, le compagnie aeree che non si sentono più sicure. Ma hanno contro anche parte dei loro trattori, quelli che si sentono in una tomba e temono il 31 gennaio e le multe. Notte di assemblea e di attesa. Pure per il questore, che dall'arena di Linate non se ne va. Giovanni Cerniti «Dobbiamo bloccare altre strade, ormai non c'è più tempo per aspettare Ci prendono in giro»

Persone citate: Aldo Bettinelli, Bettinelli, Roberto Sorge, Robusti

Luoghi citati: Firenze, Roma, Venezia