«ORAZIONE» PER IL VAJONT di Silvia Francia

«ORAZIONE» PER IL VAJONT «ORAZIONE» PER IL VAJONT Marco Paolinifa la cronistoria di una vicenda tutta italiana y N'ONDA sconvolgente sovrasta la memoria. Due lavagne, una scrivania alcune carte: spoglio arredo di scena, che evoca più una dimostrazione didattica che uno spettacolo. Ma è proprio il contrasto tra l'algido «teorema» di una catastrofe annunciata ed il paesaggio umano coinvolto, a generare la suggestione forte di «Vajont», in cartellone dal 22 al 25 gennaio al Garybaldi di Settimo. In scena c'è Marco Paolini, anche autore dell'allestimento (Premio Ubu 1996 per il Teatro Civile), diretto da Gabriele Vacis. «Orazione civile» è il sottotitolo della cronistoria teatrale di una vicenda tutta italiana. Vi si ricostruiscono con scrupolo documentario, gli avvenimenti che precedettero la caduta della frana nel lago del Vajont, che il 9 ottobre del '63, dopo una serie di allarmi ignorati dalle società interessate, provocò la distruzione di cinque paesi e la morte di duemila persone. Più che uno spettacolo, una drammatizzazione di eventi, tra cifre e dati, avvenimenti e presagi. Il mosaico si ricompone in «orazione» per un «piccolo popolo e per la sua identità cancellata dall'incuria e dalla tracotanza». In un cantico della memoria convivono ricorsi domestici, ricerca delle cause ed un filo di disperata ironia. Marco Paolini in «Vajont» WmSette L'esigenza divulgativa ne ha imposto la circuitazione anche in luoghi non-teatrali, come centri sociali e chiese, piazze, fabbriche e stazioni. E il testo-canovaccio di «Vajont» si è infarcito, via via, dei ricordi del pubblico. «Vajont», come ogni vero racconto, è una storia aperta. Un po' come la realtà. Silvia Francia Vajont. Al Garybaldi Teatro di Settimo (via Garibaldi 4, tel. 897.17.46), dal 22 al 25 gennaio alle 21, biglietti a 20 mila lire.

Persone citate: Gabriele Vacis, Marco Paolini

Luoghi citati: Vajont