IERI LIBRAIO OGGI BOOKMANAGER

IERI LIBRAIO IERI LIBRAIO OGGI BOOKMANAGER C, ARI amici della «Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri», domenica 26 gennaio si aprirà alla Fondazione Cini di Venezia il XIV Corso di perfezionamento e, come è gradevole I consuetudine, sono stati invitati al discorso conclusivo tutti i I partecipanti ai corsi precedenti. Ed io sono fra questi. Si è trattato di una delle più interessanti esperienze della mia breve storia di libraio. Continuo a credere che il libro rappresenti un formidabile strumento: informa, comunica idee, immagini, emozioni, genera cioè cultura, è un «bene culturale» la cui peculiarità è quella di essere oggetto di consumo privato, ma anche di «modificare le coscienze e la capacità di apprendimento della realtà e dell'uomo e quindi di influire sulla collettività per uno sviluppo più completo del pensiero e della partecipazione sociale del cittadino», come ricordava una ricerca della Fondazione Agnelli. Ma, mi chiedo, la libreria e il libraio sono ancora i veicoli principali della diffusione del libro? In una situazione in cui a monte non sono quasi più riconoscibili garantite e motivate scelte culturali e gli editori si affannano con sconti, invìi programmati ad «uscire» sperando di imbroccare un imprevedibile best-seller, come si può pretendere che a valle il li¬ braio possa continuare ad essere il raffinato e colto consigliere di uno sparuto drappello di «lettori», confidando, per sopravvivere economicamente, in una fortunata vendita natalizia? Gadget e sconti non bastano. Il libraio potrà salvaguardare il suo ruolo, in un mercato che si sta articolando diversamente, solo se saprà essere protagonista di questa fase, trasformandosi in bookmanager, in agente cioè della promozione del libro e della sua cultura, tracciando un percorso di itinerari diversi e «laici» alla ricerca di nuovi lettori. Accanto a poche grandi catene dovranno consolidarsi piccole strutture settoriali (dalla libreria dello sport a quella dell'ambiente, da quella dedicata all'enogastronomia con servizio di enoteca, a quella dedicata alla poesia con annesso caffè letterario, a quella dei ragazzi con contigua sala feste). E poi angoli specializzati nei cinema, nei teatri, negli ospedali e nei musei. Ma anche occasioni temporanee nelle scuole, nei luoghi di vacanza e nelle sere d'estate anche con strutture ambulanti come il bibliobus o le ferrovie locali. E ancora interesse a progetti più generali: le edizioni con «corpi» adeguati per la lettura degli anziani, i parchi culturali sul territorio, le fiere monografiche del libro, i rapporti privilegiati con le biblioteche. E iniziative in bacini commerciali di via, di borgo, di portici e televendite, vendita

Persone citate: Elisabetta Mauri

Luoghi citati: Venezia