NEI MILLENNI SOFFIA IL VENTO DELL'ANIMA

NEI MILLENNI SOFFIA IL VENTO DELL'ANIMA NEI MILLENNI SOFFIA IL VENTO DELL'ANIMA Tra Platone e Jung, tulle le metamorfosi di un'idea Da sinistra: Platone, Jung e un dipinto di Bosch, particolare del Giardino delle delizie»NIMA bolla. Anima nera. Bella senz'anima. L'anima gemella. La cura d'anime. L'anima del violino. Tra un rendere l'anima a Dio e un vendere Va nima al diavolo, non si può negare che l'anima sia una moneta che ha ancora corso nel nostro linguaggio, prestandosi come poche altre parole a effetti metaforici ed evocativi. Del resto, aveva cominciato Eraclito col dire che «per quanto tu cammini e percorri ogni strada, non potrai raggiungere i confini dell'anima, tanto profonda è l'espressione che le appartiene». E certo non è un caso che l'ultimo libro di Susanna Tamaro si intitoli Anima mundi, richiamandosi in tal modo alla speculazione gnostica e alchimistica per la quale l'anima mundi ò l'anima cosmica che compenetra ogni cosa, la scintilla divina imprigionata nella materia. Tuttavia, non basta l'uso universale del termine per dire che l'anima gode ottima salute. 11 fatto è che, quando si parla di anima, ci si riferisce a realtà molto diverse e spesso tra loro incompatibili. L'esplorazione di questo vasto e confuso campo semantico deve cominciare con la visita a due cittadelle tradizionali nelle quali l'anima ha trovato una sistemazione dommatica. La prima ò la cittadella della fede. Nella versione platonico-cristiana, l'anima che qui si contempla è ciò che si oppone al corpo e alla materia. Testimonianza di Dio nell'uomo, e dunque eterna e divina, essa è esiliata nel mondo e la sua aspirazione è liberarsi dal corpo per tornare dal suo creatore. L'anima ò qui la città santa interiore, il tempio di Dio; sebbene scesa sulla terra e quindi soggetta alle turbolenze della natura, ella deve negarsi alle seduzioni del mondo inferiore del divenire e snUometlersi allo esigenze spirituali. Le vicende di quest'anima sono difficilmente valutabili. Come le conviene, ella conduce una vita poco appariscente ma sopravvive tenacemente, e tanto più in epoche di incertezza, nelle quali le uscite dal mondo verso l'alto rappresentano una fantasia rassicurante. fio vitale attraverso cui si rivela una Potenza. In un universo che non conosce ancora le nostre distinzioni e il dualismo anima-corpo, essa è qualcosa di estremamente concreto, che si manifesta nel respiro o nel sangue, che può essere rubato e recuperato; come scrive Frazer, l'uomo sta bene finché rimane intatto questo oggetto che egli chiama la sua vita e la sua anima. Flusso indistinto di energiavita che per così dire sta dietro la coscienza, essa è presente in lutto ciò che l'uomo fa ma al tempo stesso resta staccata dall'Io, ha una sua oggettività non padroneggiabi Da sinistra: Platone, Jung e un dipinto di Bosch, particolare del Giardino delle delizie»

Persone citate: Frazer, Jung, Platone, Susanna Tamaro