«Quote latte, Pinto si dimetta»

Polo e Carroccio all'attacco del ministro che aveva accusato i manifestanti. Ma Prodi: le colpe sono di chi ci ha preceduto Polo e Carroccio all'attacco del ministro che aveva accusato i manifestanti. Ma Prodi: le colpe sono di chi ci ha preceduto «Quote lotte, Finto si dimetta» E la Lega occupa 7 consigli provinciali ROMA valente al quantitativo di produzione eccedente. E da Bruxelles, almeno sugli aiuti, ci sarebbe una certa disponibilità, anche se ambienti vicini alla Commissione riferiscono che le misure di intervento proposte dal governo italiano richiedono alcuni aggiustamenti. Più tardi, in un'intervista al Grl, Pinto ribadiva che governo e presidente del Consiglio sono impegnati al massimo per cercare una soluzione del problema. «Vi sono però ha aggiunto il ministro - posizioni che allo Stato appaiono inconciliabili: mi riferisco in particolare ai comitati spontanei». Certamente ai «cobas del latte» la cosa non è piaciuta, visto che riproponeva esattamente la situazione precedente al colloquio dei loro rappresentanti con Prodi. La macchina della protesta ha riacceso il motore e il primo colpo l'hanno dato i consiglieri provinciali leghisti di Bergamo, Cuneo, Mantova, Pavia, Pordenone, Varese e Verona, che hanno occupato le aule consiliari delle rispettive città. Al Sud, invece, sul posto di blocco della statale 106 istituito dagli agricoltori all'altezza di Taranto hanno continuato ad affluire decine di persone. Intanto la giunta regionale della Lombardia ha deciso di chiedere all'Unione Europea di «mettere in mora lo Stato italiano». Se la richiesta venisse accolta a pagare le multe dovrebbe essere lo Stato stesso. E il Tar del Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva fatta da 30 allevatori contro gli elenchi preparati dall'Arma sulla produzione di latte della campagna '95-'96. Ma il colpo più forte è stata la richiesta delle dimissioni di Pinto avanzata con due mozioni di sfiducia, una partita da alleanza nazionale e sposata da tutto il Polo, l'altra presentata dalla Lega e poi confluita nella prima. «La permanenza in carica del senatore Pinto - dice DAL NOSTRO INVIATO Se nella notte pareva essersi aperto uno spiraglio, al mattino le nubi si sono richiuse. Mentre il Polo e la Lega hanno presentato due mozioni per chiedere le dimissioni del ministro Pinto. La tensione è dunque tornata a crescere attorno alla vicenda delle quote latte in cui i fuochi di protesta sono tutt'altro che spenti. Dopo l'incontro notturno tra Prodi e i comitati spontanei degli allevatori questi ultimi parevano soddisfatti almeno su un punto: «Il governo ha accettato di valutare le nostre argomentazioni alla base del rifiuto di pagare le multe - ha detto Antonio Bedino, il rappresentante degli allevatori schierati alle porte di Milano - siamo riusciti a far capire al presidente del Consiglio le nostre ragioni. La protesta continua, ma aspettiamo le risposte del governo». Una tregua con l'arma al piede, dunque, ma pur sempre una tregua In mattinata, però, il ministro Pinto, parlando alla Camera, ribadiva che «il pagamento delle multe è un atto dovuto, a cui l'Italia non può sottrarsi» e rielencava i provvedimenti che il governo intende prendere: erogazione ai produttori di mutui quinquennali ad un interesse reale inferiore al 3 per cento, in alternativa, per i produttori che versano in particolari difficoltà, erogazione di contributi a fondo perduto, con priorità alle aziende condotte dai giovani allevatori; nuovi criteri di assegnazione delle quote; piano, ancora da definire con Bruxelles, per concedere premi di abbattimento di circa 200 mila lire per ogni mucca abbattuta. Per tutto questo si attende il via libera dalla Commissione europea, alla quale è già stato anche chiesto ufficialmente im aumento della nostra quota di 600 mila tonnellate, equi¬ La protesta degli allevatori si allarga al Sud: nella telefoto la statale TarantoReggio Calabria bloccata dai mezzi degli agricoltori pugliesi che manifestano contro le quote latte tra l'altro il testo - rischia di pregiudicare il ripristino di un corretto rapporto tra gli operatori agricoli e il dicastero di riferimento», visto che «non ha saputo affrontare e risolvere i problemi interni dell'Alma, certamente corresponsabile della gravissima situazione che ci troviamo ad affrontare». In serata il presidente del Consiglio Romano Prodi ha confermato la fiducia al ministro dell'Agricoltura Michele Pinto. «Le difficoltà che stanno interessando il settore agricolo - ha detto Prodi - derivano da anni di cattiva amministrazione, che l'attuale governo ha ereditato e che sta con forza riportando a livelli di efficienza». A favore di Pinto si sono schierali anche Lanfranco Turci e Carmine Nardone, responsabili per le politiche economiche del pds. Intanto, però, anche il pds, con i Popolari, ha chiesto che sull'Aima sia istituita con urgenza una commissione parlamentare d'inchiesta. Vanni Corne A4 Brescia-Padova svincolo Vicenza Ovest "GUERRA" DEL LATTE: LA MAPPA DELLE PROTESTE As ___] Strada provinciale! Rivoltano _]Rilt _] E A8 MI-VA svincolo Legnano I A Piacenza via Emilia e imbocco autostrada per Torino I I PUNTI PRESIDIATI DAGLI AGRICOLTORI CHE MINACCIANO DI ATTUARE BLOCCHI STRADALI IN CASO DI ESITO NEGATIVO NEL NEGOZIATO CON IL GOVERNO SULLE MULTE INFLITTE DALLA UE PER L ECCESSO DI PRODUZIONE