Interrogati Zard e Rovelli

Interrogati Zard e Rovelli Interrogati Zard e Rovelli MODENA. 1 promoter musicali David Zard ed Enrico Rovelli, coinvolti nelle indagini sui presunti fondi neri del pds di Modena accantonati, secondo l'accusa, attraverso sponsorizzazioni musicali e sportive e fatturazioni false, sono stati inteirogati ieri dai carabinieri su delega del pm Andrea Claudiani. Zard ha spiegato ai carabinieri che alcuni suoi versamenti a un'agenzia di spettacoli modenese vicina al pris entrata nell'inchiesta furono restituzioni di anticipi per l'allestimento di le collega svizzera per avere notizie di una nostra riclùesta di rogatoria rispetto a im conto presso la Banca del Gottardo e ogni volta mi viene risposto che ci sono difficoltà». Sandrelli ha aggiunto: «La Consob sostiene che il falso in bilancio sussiste anche in relazione allo scostamento di uria sola lira se da parto degli amministratori non c'è stato errore, ma volontà». Al termine della requisitoria l'avvocato Chiusano ha precisato: «Siamo in posizione antitetica a quella dell'accusa. In America nessuno dubita che ci deve essere un limite alla rilevanza di questa falsità. La falsità di dieci mila lire, ad esempio, non è rilevante, non incide sulla situazione globale della società e sul bilancio consolidato. E' un proble¬ di dollari. E tuttavia, a parte Soros, i referendum, 1'«inciucio», la censura e quanl'altro la politica e cultura radicale da sempre implicano nel panorama italiano e mondiale, l'indubbio successo di economia domestica e in ogni caso un dato Mk concerti. Così accadde, ha spiegato Zard, anche per l'esibizione di David Bowie nel 1991. «Questa storia mi ha creato problemi con la mia banca - ha detto Zard -. Il magistrato avrebbe potuto sentirmi benissimo come semplice persona informata dei fatti». Anche Rovelli ha giustificato un passaggio di denaro all'agenzia come restituzione di anticipi per l'allestimento dei concerti di Antonello Venditti e Vasco Rossi. Altri importi erano stati versati a titolo di percentuale. [Ansa] che fa riflettere, una specie di lezione impartita perfino con una certa umiltà. Nel momento, cioè, in cui tutti i partiti, con tanto di blitz notturno, hanno ripristinato il finanziamento pubblico regalandosi pure un extra per il 1996, i pannelliaiii dollaro che conseguentemente si rafforza. Se a ciò si aggiungono i milioni di posti di lavoro che gli Stati Uniti continuano a creare, sembrerebbe il migliore dei mondi possibili, da imitare senza esitazione, o almeno provarci. Ma c'è il rovescio della medaglia in un costo sociale assai elevato. La maggior parte di questi nuovi posti di lavoro sono di un livello, anche remunerativo, che dalla nostra parte dell'Atlantico verrebbero rifiutati anche dagli extracomunitari. E non basta: la flessibilità del sistema comporta una mobilità delle risorse umane non solo tra settori produttivi, tra città e Stati dell'Unione, ma anche tra diverse fasce di reddito, sicché è assai frequente il caso di chi riesce a mantenere il posto di lavoro o a sostituire quello perso solo alla condizione che si accontenti di un reddito più basso; spesso sensibilmente piti basso. Il reddito nazionale cresce, ma quello medio del singolo lavoratore diminuisce. Insomma, le imprese accumulano profitti, Wall Street continua a bruciare record, il dollaro è forte, ma per la maggior parte delle persone la vita è dura e comunque assai peggiore di ma delicato che affronteremo». Il pm ha rincarato: «La collaborazione del dottor Romiti con la Procura di Milano è stata mistificatoria: perché sono stati distrutti documenti e non abbiamo avuto alcun dato contabile su Sacisa per il periodo 1974-83. Quello è stato il decennio in cui Romiti è stato vicepresidente di Fiat Impresit, la società del gruppo che aveva a disposizione i fondi Sacisa». Sulla «distruzione dei documenti nel corso di una riunione a Vaduz, nel Liechtenstein» è tornato il pm Giancarlo Avenati Bassi. Vi aveva già accennato il procuratore aggiunto Marcello Maddalena, mercoledì, riesaminando le dichiarazioni di Antonio Mosconi, l'ex manager Fiat che nel 1993 parlò di un «tesoretto» (Sacisa) per Il presidente de

Luoghi citati: America, Modena, Stati Uniti, Vaduz