La «dark-lady» smentisce «Sono soltauto falsità»

La «dark-lady» smentisce «Sono solf auto falsità» La «dark-lady» smentisce «Sono solf auto falsità» FMILANO OLLIE, tutte follie. Ciò che scrive l'Espresso è pieno di inesattezze e anche falsità. L'atteggiamento dell'autore, Peter Gomez, si presta a evidenti rilievi sia deontologici che penali». E' furibonda Renata Fontanelli, la giornalista-super testimone, protagonista della nuova inchiesta su veleni e delegittiniazioni contro il pool e Di Pietro. Ma era davvero lei la «dark lady» di cui si doveva servire Berlusconi per spiare Di Pietro, come scrive l'Espresso? La giornalista smentisce: «Io non mi sento così. Questa storia è al centro di un'inchiesta, ci sono verbali .. Aspettiamo che finisca». Si dice anche che la giornalista abbia registrato uri nastro con le proposte di «spionaggio» che le faceva Corticchia. Ma lei nega: «Non c'è nessun nastro». Inoltre l'Espresso sostiene che avrebbe chiesto consiglio all'avvocato Pecorella su cosa fare di questo nastro e il legale l'avrebbe consigliata di distruggerlo. Le cose però, avrebbe sostenuto Renata Fontanelli, sarebbero andate diversamente e cioè il professor Pecorella le avrebbe consigliato di fare eventualmente una registrazione dei colloqui con Corticcha e depositarla presso un notaio. Che Fontanelli avesse frequentato in qualche occasione Antonio Di Pietro, come altri colleghi e magistati, non è un mistero: «Un paio di volte, ma non ho mai pensato di prendere quello che mi diceva Di Pietro e andarlo a riferire a qualcuno». Nell'inchiesta i pm hanno avuto il dubbio che gli incontri fossero suggeriti da qualcuno interessato a spiare Di Pietro. Ma anche in questo caso Fontanelli nega: «Una volta c'era anche un avvocato, una volta ero da sola. Nessuno mi ha mai chiesto di uscire con Di Pietro, né mi sarei prestata ad alcun tipo di gioco. Del resto non mi diceva niente di particolare, qualche battuta. Altro che progetti politici». Per quanto riguarda il maresciallo Strazzeri, la Fontanelli al magistrato avrebbe detto di non averlo mai conosciuto, anche se Strazzeri di fronte ai pm di Brescia sarebbe andato a raccontare di sapere come lei raccoglieva le sue notizie. Fatto sta che tra la deposizione di Strazzeri e quella di Corticchia Fonta-

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