Marmo

Marmo Marmo L'accusatore è introvabile Leonardo Marino, il grande accusatore, abbandona la scena. Braccato dai cronisti e dai fotografi si nasconde da giorni. A Sarzana, dove vive da tre anni dopo essere stato sfrattato dalla casa di Bocca di Magra, nessuno lo vede da tempo. Non c'è più lui a sfornare crèpes dal camioncino parcheggiato lungo il fiume, ma il figlio Giorgio, ieri introvabile pure lui. Perciò nessuno ha potuto chiedergli che ne pensa della sentenza della Cassazione. Non si è mai capito il perché di un pentimento arrivato a 16 anni di distanza dall'omicidio Calabresi. Sempre poche parole: «Ho fatto il mio dovere», «Tutto quello che dovevo dire l'ho detto». Mai un commento diretto. E Marino nemmeno ieri si è smentito. Si dice sia a Morgex, in Val d'Aosta, nella casa della moglie, Antonia Bistolfi. Che dice: «Non c'è nulla da commentare, la giustizia ha fatto il suo corso. Quello che Leonardo aveva da dire lo ha detto quando la sua coscienza glielo ha suggerito. Il resto è scritto nel suo libro». Perché Marino ha scritto un memoriale: «La verità di piombo». Parla anche Gianfranco Maris, avvocato storico del pentito: «E' una sentenza che lascia l'amaro in bocca perché oggi Sofri e Pietrostefani hanno trent'anni di più e una vita dignitosa, impegnata, condotta a testa alta. Ma la storia è storia e la decisione rispecchia i fatti. La condanna è l'inevitabile conclusione di una vicenda che ha segnato la storia del nostro Paese». Una vicenda che ha segnato anche molte vite, come quelle dei figli di Marino, che un mattino di nove anni fa si sono svegliati sotto la luce dei riflettori. Giornate mute hanno preceduto la confessione di Marino, cominciata nelle aule del Comune spezzino. E' lì che un mattino si è recato per raccontare all'ex partigiano ed ex senatore del pei Valter Bertone, all'epoca vicesindaco della Spezia, una vicenda incredibile. Ricorda Bertone: «Cominciò a raccontare, ma prima ancora che finisse lo interruppi e gli dissi che non era quella la sede per una simile rivelazione, che sarebbe dovuto andare da un giudice». Marino lo fece molto tempo dopo, con l'aiuto di un sacerdote. Ma cosa pensa oggi Bertone di questa sentenza: «Per me non doveva nemmeno essere pronunciata. Non entro nel merito giudiziario, sia chiaro, ma dopo tanto tempo tutto si cancella, non si può tornare su fatti lontani». Marino

Persone citate: Antonia Bistolfi, Bocca, Gianfranco Maris, Leonardo Marino, Magra, Pietrostefani, Sofri, Valter Bertone

Luoghi citati: Morgex, Sarzana, Val D'aosta