«Lo vedevo spesso»

«Lo vedevo spesso» «Lo vedevo spesso» // padre: incubo finito ora ne comincia un altro PESCARA. Alle 10 del mattino il padre di Francesco, l'ingegner Luigi Ciancabilla, ha già avuto la notizia. E' in casa con la moglie, nell'appartamento di via Gramsci, a Pescara. «Sì, lo so che hanno arrestato mio figlio. La notizia l'ho appresa da voi giornalisti. Ufficialmente nessuno mi ha comunicato ancora nulla. E' finito un incubo, da oggi ne comincia un altro». Sono passati 13 anni da quell'omicidio. In tutto questo tempo ha mai pensato che Francesco potesse essere colpevole? «Mai. E glielo dico non perché sia mio figlio. E' stato un processo indiziario, lo sanno tutti. Nelle carte processuali non c'è una prova, nulla di concreto, solo supposizioni e congetture. Francesco voleva bene alla professoressa Alinovi, non avrebbe mai potuto ucciderla». In questi anni ha mai visto o sentito suo figlio? «Certo che l'ho sentito. L'ultima volta l'ho chiamato io per telefono, tre o quattro giorni fa. No, la polizia non mi ha mai chiesto se sapevo dove si nascondesse. E' chiaro che non glielo avrei mai detto». E ha potuto più vederlo? «Qualche volta sì. Io e mia moglie abbiamo dovuto girovagare per l'Europa per incontrarlo. Da una località si saltava ad un'altra. Per il timore che la polizia ci seguisse. Migliaia di chilometri e viaggi costosissimi per vedere Francesco anche solo per qualche ora. Ogni volta mi diceva: "Papà io non l'ho l'atto, io non l'ho fatto". Un saluto fugace e poi via sempre con l'ansia di essere scoperti. Noi co lo aspettavamo. La sua latitanza non poteva durare in eterno». Ma a Madrid cosa faceva Francesco, aveva un lavoro? «Lavorava nei bar. Quando però decidevano di assumerlo regolarmente e gli chiedevano i documenti, ora costretto a fuggire in un'altra località. Non poteva rivelare la sua vera identità». Ma aveva una donna, degli amici, qualcuno su cui contare? «No, amici non ne aveva. Una fidanzata sì, ma la relazione è finita quando Francesco ha deciso di rivelare tutta la sua storia. Si era fidanzato con ima spagnola. Sono stati insieme per parecchio tempo, ma alla fine ha dovuto dirle che era un latitante e che non avrebbe potuto darle nessun avvenire. Così quella relazione si è interrotta e Francesco è rimasto solo». Che cosa vi aspettate ora che Francesco è stato catturato? «Nulla. Continueremo a soffrire. La sua condanna e stata una ingiustizia legale. Francesco è stato un ragazzo sfortunato. Sfortunato per essere nato in Italia dove i giudici, non si sa su quali basi, hanno chiuso ogni speranza alla revisione del processo». [r. e.) Aosta Bolzano Vero.ìa Trieste Venezia Milano Torino Cuneo Genova Imperia CITTA' ITALIANE 1 2 5 7 5 6 5 4 8 13 3 8 8 10 11 10 8 6 12 16 Bologna Firenze Pisa Ancona Perugia Pescara L'Aquila Roma Urbe Roma Ciamp. Campobasso

Persone citate: Alinovi, Luigi Ciancabilla