L'ambulanza salva il governo Major
l'ambulanza salva il governo Major l'ambulanza salva il governo Major Votano anche i malati: le elezioni si avvicinano LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ci vogliono ormai le ambulanze per tenere in vita il governo Major. E' accaduto martedì notte, con due deputati - uno di loro reduce da un intervento chirurgico 24 ore prima - trascinati in barella ai Comuni per un decisivo voto sulla Sanità. In Inghilterra, ormai, si fa politica alla giornata: con il governo privo di maggioranza, costretto a puntellarsi sui rischiosi voti degli unionisti irlandesi o sui propri invalidi. Le due ambulanze, rivelatesi poi superflue poiché il governo ha respinto per 7 voti l'istanza laborista, danno un'esatta immagine del panico conservatore. Il governo era reduce da una pesante e dolorosa sconfitta - lunedi sera - alla Camera dei Lord, dove un progetto di legge che avrebbe dato alla polizia libertà d'intercettazione telefonica è stato sconfitto per 64 voti. Non poteva permettersi un altro smacco, proprio poche ore dopo un controverso intervento pubblico di Michael Heseltine, il vice di Major. Dopo avere insistito per essere invitato alla presentazione di un rapporto («Promuovere la prosperità») compilato da un «think tank» legato all'industria ma con simpatie laboriste, Heseltine aveva anche preteso di prendere la parola dopo Blair, che era stato l'ospite d'onore. Lo aveva fatto suscitando un vespaio. Ad alcuni grossi nomi dell'industria britannica, che optavano nel rapporto per salario minimo, capitolo sociale del trattato di Maastricht, partecipazione britannica alla moneta unica, una Banca d'Inghilterra indipendente e in grado di fissare in modo autonomo i tassi d'interesse, Heseltine aveva replicato in tono battagliero (non a caso gli inglesi lo chiamano «Tarzan»): «Ho dubbi sulle motivazioni di chi maschera le proprie intenzioni politiche con la rispettabilità accademica». La pioggia di critiche era stata immediata, severa. Un passo falso, probabilmente. Il governo non poteva commetterne un terzo. Ecco allora arrivare ai Comuni, in ambulanza, il deputato Charles GoodsonWickes. Un viaggio, fra andata e ritorno, di 240 chilometri, ancora debilitato dall'anestesia del giorno prima. Goodson-Wickes si è prestato, ma non senza dire la sua: «Un sistema ridicolo, inumano, irresponsabile e che, in veste di medico, ho sovente criticato. L'ironia vuole che sia accaduto a me proprio per un dibattito sulla Sanità». Come lui il suo collega Sir Tom Arnold: ambulanza e sedia a rotelle. In condizioni normali il governo potrebbe tirare avanti - ma ormai la scadenza elettorale di maggio lascia spazio a previsioni di fine marzo - anche senza i suoi invalidi: da tre giorni, come con¬
Persone citate: Charles Goodsonwickes, Goodson, Heseltine, Michael Heseltine, Tom Arnold, Wickes
Luoghi citati: Inghilterra, Londra
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