L'orfanotrofio dell'orrore di Fabio Galvano

Per 22 anni, alcuni si sono suicidati. Inchiesta del governo Per 22 anni, alcuni si sono suicidati. Inchiesta del governo Vorfanotrofio dell'orrore Galles, decine di bambini violentati LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per 22 terribili anni centinaia di bambini sono stati soggetti a violenze fisiche e sessuali. Percossi e violentati: alcuni di essi, forse una decina, non hanno resistito al dolore e alla vergogna e si sono uccisi. E tutto questo accadeva, fra gli Anni Sessanta e Ottanta, nelle verdi vallate del Galles, complice il disinteresse dei servizi sociali di Clwyd e di Gwynedd. Ma ora si cerca di scavare più a fondo, perché i fatti del Galles suggeriscono che non solo d'incuria si sia trattato, bensì di «sfruttamento su scala massiccia»: un caso di pedofilia fra i peggiori degli ultimi anni. Al centro della vicenda, che ha già portato alla chiusura dei due dipartimenti sociali in questione definiti «negligenti» e «professionalmente incompetenti», è un orfanotrofio: quello di Bryn Estyn, a Wrexhjm, chiuso nel 1984. Un edificio accogliente, visto da fuori: un falso Tudor con facciate bianche alla pari (322 seggi a test intersecate da travi, una specie di grande collegio che offriva un tetto ai bambini più sventurati della regione. Ma dietro quelle mura accadevano cose orrende, stando alle accuse di chi - oggi adulto - ricorda quei giorni con disperazione. Tale è stato lo sdegno, e tale il sospetto di ben altre turpitudini dietro la valanga di accuse, che il governo ha deciso di istituire una commissione d'inchiesta che ha ora avviato i lavori destinati a durare, probabilmente, fin verso la fine dell'anno. Saranno sentiti centinaia di ex ospiti di Bryn Estyn, migliaia di testimoni esterni, oltre ai responsabili dei servizi sociali accusati - ha detto in apertura dei lavori il relatore Gerard Elias di avere tentato «di tenere a tutti i costi il coperchio sulla pentola». Nell'orfanotrofio, ha spiegato, i bambini più vulnerabili erano abituati fin da piccoli ad accettare come «normali» certe pratiche, talora con l'arma dell'intimidazione. Il loro silenzio veniva comperato: «con promesse o con minacce». a), forse alle urne a marzo Almeno dieci di quei bambini, che in anni successivi hanno denunciato le violenze subite, sono morti: «La maggioranza suicidi», ha asserito l'avvocato Elias. Quello che la commissione pubblica d'inchiesta deve stabilire, ha aggiunto, è «se tutto ciò sia stato casuale o se porti invece le impronte di una complessa organizzazione o di un'infiltrazione da parte di persone decise a sfruttare bambini indifesi». Si tratterà anche di esaminare come le lamentele venissero considerate dai responsabili dell'orfanotrofio e dai servizi sociali. Protestare, allora, non era una scelta: non migliorava le cose, poteva semmai peggiorarle. Ma si trattava semplicemente di adulti che non volevano credere a certe storie, ritenendole inverosimili, oppure esisteva attorno al convitto di Bryn Estyn una congiura del silenzio, al cui confronto persino certe vicende belghe d'oggi parrebbero insignificanti? Forse ora, finalmente, ci sarà giustizia, [f. gal.] ti premier britannico John Major ferma il bollettino medico da cui dipende ormai la politica britannica, la morte improvvisa di un deputato laborista ha riportato i tories in parità, 322 seggi per parte. Ma non basta. Non c'è più fair play a Westminster: non da quando, accusando i conservatori di avere barato, i laboristi hanno detto no all'antica tradizione del pairing, cioè dell'appaiamento (uno dei tuoi è malato o fuori sede? ne tengo indietro uno dei miei). Ogni voto, ormai è un rischio: la barella è di stretta attualità. Fabio Galvano

Persone citate: Gerard Elias, John Major, Tudor

Luoghi citati: Galles, Londra