Sergio Furlan: senza il gruppo non faccio nulla
Sergio Furlan: senza il gruppo non faccio nulla Sergio Furlan: senza il gruppo non faccio nulla in casa. Una casa povera, con le lampadine da 25 watt che fanno poca luce, e le stanze strette strette: tanto che se devi aprire un cassetto ti tocca spostare il letto, e poi rimetterlo al suo posto quando l'hai richiuso, perché spazio non ce n'è. Così misera che ci si scalda con la stufa a legna e carbonella. Ai Furlan, più di una volta, hanno dato una mano i servizi sociali. Però ci sono due televisori. Accesi tutti e due, tutto il giorno. E Sergio ha il telefonino, e i soldi per andare al bar o in discoteca non gli sono mai mancati. «Dai, Sergio, parliamo un po'. Sediamoci». L'avvocato Bianchi precisa subito: «Dell'inchiesta, no. Non può. Ma sia chiaro: non mi risulta che ci siano nuovi elementi d'accusa a suo carico. Tra i ragazzi fermati, nessuno, che io sappia, ha chiamato in causa lui. Se le cose continueranno in questo modo, potrà rapidamente chiarire la sua posizione, dimostrando la sua estraneità alla tragedia dei sassi». No, avvocato, stia tranquillo. Parliamo delle «teste vuote» di cui diceva il procuratore Cuva: «Ragazzi di una povertà di valori assoluta». Tu, Sergio, che cos'hai nella testa? Che cosa vuol dire che uno ha la testa vuota? «Che è scemo. Io non sono mica allora, con la scuola ho chiuso. Ho cominciato a lare dei lavoretti». Che cosa leggi? «Libri? Ma va', no. No, no, i giornali neanche. Leggo fumetti. Topolino, soprattutto». Che cosa ti piace fare? «Stare con la mia ragazza, e guardare la televisione: soprattutto i film da ridere, quelli di Boldi, Fantozzi. L'ultimo? No, non l'ho visto. Ma mi piace anche l'horror, e la fantascienza. Al cinema però non ci vado, li vedo in televisione. Mi piace stare con gli amici al bar, e andare in giro con il mio vespino. E poi andare in discoteca, anche se non è che vado tutte le sere. La se¬ scemo». E tu, invece, hai la testa piena di idee? «Sì». E quali? Che cosa sogni, tu? Come ti vedi, tra dieci anni? «Mali. Sogni mica ne ho. Mi vedo sposato. Magari anche con l'Annalisa, anche se lei dice che vuole convivere. Figli sì, ma uno solo. Mica come noi, che siamo troppi. Al massimo due, almeno giocano insieme. Costano troppo». Che scuole hai fatto? «Le medie. Poi una settimana di scuola per elettromeccanica. Dopo sono scappato subito. Un professore ce l'aveva sempre con me. E da
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