Dall'Internazionale uno schiaffo a Craxi

Mauroy e Gonzàlez ignorano il suo fax Mauroy e Gonzàlez ignorano il suo fax Dall'Internazionale uno schiaffo a Craxi Comitato pro-verità, appello respinto D'Alema: non polemizzo con Bettino ROMA. Cinque pagine per chiedere all'Internazionale socialista riunita a Roma di istituire un «comitato neutrale e obiettivo» che esamini tutti gli aspetti della situazione italiana negli ultimi anni per giungere ad una «valutazione finale equa che altri non hanno saputo o voluto fare». Ancora una volta Bettino Craxi ha dovuto servirsi del fax per inoltrare le proprie richieste dall'esilio di Hammamet. L'ex leader del Garofano, che è stato vice-presidente dell'Internazionale socialista, sottolinea nell'appello che «così l'Internazionale darà un contributo alla definizione della verità dei fatti, della storia e delle responsabilità connesse». Non solo, ma sollecita un'«operazione verità» su tutta la vicenda della cosiddetta Tangentopoli, confermando che lui continuerà a battersi in tutte le sedi per «l'accertamento della verità» contro le «imprese del circo mediatico-giudiziario» e afferma che nella riunione romana «il psi è assente perché è stato letteralmente distrutto»: «Ciò che è avvenuto ha un solo precedente in Italia e fu quando prevalse la violenza dalla quale prese poi origine un sistema totalitario». Un appello caduto nel vuoto, quello inviato dall'ex leader, dato che il Consiglio generale dell'Internazionale ha deciso di non accoglierlo. Lo hanno reso noto il presidente dell'Internazionale, Pierre Mauroy, e l'ex premier spagnolo Felipe Gonzàlez nel corso della conferenza stampa conclusiva. «Dato che è no- Bettino Craxi TE««e/28924 51 ESCLUSIVISTA stro costume - ha chiarito Mauroy - non commentare le decisioni dei giudici dei nostri Paesi, ci asteniamo dall'interferire con le decisioni dei giudici di Paesi che non sono il nostro». Un atteggiamento condiviso da Massimo D'Alema, che ha giudicato irricevibile l'appello di Craxi in quanto in Italia «non c'è stato un colpo di Stato e non ci sono perseguitati politici». «Non c'è motivo di risposta polemica con Craxi - ha spiegato il segretario del pds -. D'altro canto, da molto tempo, ormai, non polemizzo più con lui, perché questa polemica aveva un senso quando ce n'erano le ragioni politiche. Penso che Craxi abbia svolto un ruolo negativo nella sinistra italiana. Adesso questo problema non c'è più». Sulla vicenda ha preso posizione anche il segretario del Si, Enrico Boselli, per il quale Craxi sbaglia nei suoi giudizi sulla situazione italiana, ma va comunque capito. «Credo che la sua lettera - è intervenuto Boselli sia il frutto di una situazione personale che è molto difficile e che va capita. Noi non lo abbiamo mai ritenuto un criminale, la sua è stata una storia politica, e quindi, su questo piano, credo che siano in qualche modo giustificate le osservazioni che Craxi fa. Credo però che dalla Tunisia, da Hammamet, si faccia fatica a capire bene la politica italiana. Quindi, giustificata sul piano personale l'amarezza di Craxi, credo che non sia accettabile il suo giudizio politico», [r. i.] ■ AL PALLADIO La fama del 10 cent americano, ancora oggi in uso e comunemente chiamato Dime, è pari a quella del Dollaro d'argento. Questa famosa moneta in argento è stata inserita come quadrante nell'elegante orologio d'argento Coinwatch SIX«S1X. Argento Lire IVXXWO

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