Nasce il «Potere Binario»

La «diarchia» di Silvio e Massimo come quella di Moro e Berlinguer La «diarchia» di Silvio e Massimo come quella di Moro e Berlinguer Nasce il «Potere Binario » E' un'alleanza non dichiarata ma che serve a rinsaldare la leadership nei rispettivi schieramenti l'assenza quasi emblematica di Prodi durante le ultime battute del dibattito, e un po' pure la dissimulata rincorsa di Fini verso la solennità del momento, confermavano l'impressione che il lieto fine della rappresentazione aveva due soli protagonisti. Due politici, in altre parole, che portavano a casa qualcosa di davvero sostanzioso, grazie ad un'alleanza che ha pure il pregio di non essere dichiarata. Con il dovuto contrappunto di epocalità - i «processi irreversibili della Storia», i «nuovi orizzonti della libertà», il «secolo che si chiude» e il «cambio di civiltà» - Berlusconi incassa finalmente un ruolo politico certo: nessuno ora potrà più insidiargli la leadership dell'«opposizione». E anche le sue tv, da oggi, sono un po' più sicure. D'Alema, in compenso, linguisticamente più misurato in aula, sebbene quasi prodigo nel riconoscere coraggio a sé e al Cavaliere, ricava un sospirato ri- conoscimento demiurgico: egli è comunque il vero motore della riforma che si farà. Quanto, al dunque, gli interessi di entrambi stiano insieme, e domani ancora di più siano destinati a marciare di pari passo, reintroduce la questione della diarchia. E cioè di un potere che nasce in qualche modo equilibratore, e più che per affinità si impone per differenza e a volte per contrasto, pure al di là delle singole convenienze. L'agognatissima Bicamerale, su questa dimensione, c'entra fino a un certo punto. Il governo a due è ovviamente una forma antichissima di potere. Omero, per capirsi, dà conto dei due re dei Liei, Glauco e Sarpedonte. Classicamente diarchica fu Sparta, tenuta dalle due dinastie degli Agiadi e degli Euripontidi, entrambi discendenti da Eracle. Senza più riferimenti mitici, gli antichi romani instaurarono il consolato. All'estero il fenomeno ha riferimenti istituzionali senz'altro più attuali ed evidenti. Basti pensare alla coabitazione di Chirac e Mitterrand o a quella che vide protagonisti Gorbaciov ed Eltsin nell'Unione Sovietica dopo il colpo di Stato dell'agosto 1991. Comune a diversissimi organismi collettivi, dalla Juve di Boniperti-Trapattoni al pri di

Persone citate: Berlinguer, Berlusconi, Boniperti, Chirac, D'alema, Eltsin, Gorbaciov, Mitterrand, Moro, Trapattoni

Luoghi citati: Unione Sovietica