Tra Baggio e Sacchi dialogo impossibile

Tra Baggio e Sacchi dialogo impossibile Tra Baggio e Sacchi dialogo impossibile Toro, ora tocca alla difesa «Qualche rete evitabile, con più attenzione» part-time: mi vien da ridere. Ribadisco che ho bisogno di giocare, anche per riconquistare la Nazionale. Mi avrebbe fatto piacere essere a Palermo: lì battemmo l'Olanda 1-0, grazie a un mio gol». Sul futuro Baggio è molto chiaro: «Panucci mi vuole al Real. Lo ringrazio per essersi ricordato di me. Ho anche altre proposte, ma è una scelta difficile. In questo momento penso al Milan. Ho la testa qui e alla situazione difficile che stiamo attraversando. Mi auguro di poter continuare a indossare questa maglia». Intanto alla ripresa degli allenamenti ha lavorato a parte per smaltire una contusione al polpaccio sinistro. Niente di grave. TORINO. Il Toro scatenato ha un neo: abbassa la guardia e subisce ancora qualche gol di troppo. In casa è la squadra che ne ha incassati più di tutte in serie B ( 13) ma è anche quella che ha segnato di più ( 19 reti), mentre fuori il bilancio è in perfetta parità: 8 al passivo, altrettanti all'attivo. Chiaro che, per consolidare il secondo posto e puntare alla promozione, Sandreani cercherà di eliminare più difetti possibile. E comincerà dall'ultima trasferta dell'andata a Ravenna dove, dopo la squalifica, tornerà Cristallini e saranno disponibili anche Martelli e Rocco, convalescenti da infortuni. La vulnerabilità interna della retroguardia nasce dall'organizzazione e da un modulo che privilegia il gioco offensivo, oppure i gol invece, bisogna riconoscere i meriti dell'avversario. Il modulo, comunque, non c'entra. Tutti noi dobbiamo mantenere la massima concentrazione anche quando il risultato sembra ormai acquisito». A Foggia, il Toro ebbe la prima importante lezione. Dopo essersi trovato sul 4-1, rischiò di farsi raggiungere nel finale per un'improvvisa caduta di tensione, più che per un calo fisico. Ne sono tutti convinti al punto che Maltagliati sottolinea come, a parte quelli di Foggia, molti dei gol incassati dai granata siano frutto di episodi: «Non è vero che ci sbilanciamo troppo. Raramente consentiamo agli attaccanti di tirare. A parte il Pescara, nessuno ci ha messo alle corde. Per limitare i danni basterà essere più attenti». Cevoli la pensa come lui. Parla di superficialità: «Errori del singolo e spesso su calci piazzati, non lacune dovute alla strategia. Errori evitabili. Comunque si può migliorare sia in difesa che a centrocampo. La continuità di rendimento è fondamentale in B». Mezzano, che domenica è andato a caccia di gloria firmando il 4-1 con un perentorio stacco di testa, invita se stesso e i compagni a non mollare mai: «Con il Lecce ci siamo fatti infilare due volte perché avevamo la mente rivolta ai festeggiamenti per i tre punti importantissimi. Facciamo in modo che tutto ciò, in futuro, non si ripeta». Sandreani è più che tranquillo: «Quando si prendono gol sul 3-0 e sul 4-l,o come era accaduto con la Reggina, non ci sono problemi particolari da risolvere. Ogni gol è figlio di una situazione, dalla distrazione difensiva all'abilità di chi lo segna. Quello con il Chievo poteva essere motivo di preoccupazione, mentre a Lucca la retroguardia era stata perfetta». L'allenatore predica concentrazione e determinazione ma ricorda che il Toro ha il secondo miglior attacco della cadetteria: «Vuol dire che per fare un gol in più, dobbiamo concedere qualcosa agli altri. Non sono affatto allarmato». Questo Toro, dunque, non turba il sonno a Sandreani, anzi lo fa sognare. MILANO. Altro che pace: tra Sacchi e Baggio non c'è assolutamente intesa. Tra i due, costretti a convivere sotto lo stesso tetto, c'è una quasi totale mancanza di rapporto mentre continuano a «beccarsi». E la situazione è sempre più tesa. Nel consueto incontro del martedì l'Arrigo, stuzzicato dai commenti alla partita di Cagliari e dalle dichiarazioni di Galliani che aveva visto un grande Baggio, meritevole di partire titolare nel Milan, ribatte seccamente: «In questa squadra nessuno è titolare fisso. Se uno non sta bene non gioca. Gli schemi non sono fondameniali: sono adattati ai giocatori che vanno in campo. E io faccio giocare solo quelli che mi convincono durante la settimana e che ritengo più in forma». E Sacchi apre un'ampia parentesi per Baggio: «Sarei il primo a essere contento se lui ritornasse ad essere quello che giocava con me in Nazionale dal '92 al '94, quando ha fornito le sue prestazioni migliori. Adesso sta lavorando con grande impegno. Non sono prevenuto nei suoi confronti, come sostiene qualcuno che dicendo queste cose non è serio perché mette in discussione la mia onestà professionale. Se sono l'allenatore del Milan non posso penalizzare qualche giocatore, né la società mi ha chiesto trattamenti particolari per qualcuno. Se Baggio è in forma e merito suo ma anche di chi lo allena. E domenica sono stato io a farlo giocare». Baggio prende atto e ribatte: «Se lui mi ha chiamato anche quando la Juve mi teneva fuori, sappia che l'ho sempre ripagato con grandi prestazioni: quindi siamo pari, 11». E tornando al presente ribadisce il suo desiderio di giocare qualche volta dall'inizio «ma la scelta tocca a Sacchi. Io sono in un buon momento, il mio periodo migliore. Per dimostrarlo avrei bisogno di giocare con continuità: disputare 3-4 gare di seguito anche se una partita andasse male. Sentire la fiducia di chi decide e sapere che questa fiducia resta in ogni caso. Comunque cerco di lavorare con serietà e col massimo impegno, parlando pochissimo. Voglio dimostrare il mio valore sul campo, non accetto che si dica che non sono in buone condizioni per mettermi in cattiva luce. E non parlatemi di li portiere Casazza ammette: «Mio l'errore di domenica sul primo gol del Lecce» sono frutto di errori individuali? Casazza si assume le proprie responsabilità sulla presa sbagliata che, sul 3-0, ha consentito a Bellucci di ridurre le distanze nella vittoriosa sfida con la capolista Lecce: «Avrei dovuto respingere di pugno. Non sono certo abbonato alle papere ma stavolta è stata colpa mia. Nel raddoppio di Bachini, Nino Sorniani un giallo La comitiva era diretta in Marocco: nessuno ha chiesto asilo politico

Luoghi citati: Cagliari, Foggia, Lecce, Lucca, Marocco, Milano, Olanda, Palermo, Ravenna, Torino