Nuova Italia Simpatia ma col vecchio libero di Roberto Beccantini

Stasera l'Irlanda del Nord, primo test per Maldini Stasera l'Irlanda del Nord, primo test per Maldini Nuova Italia Simpatia ma col vecchio libero PALERMO DALL'INVIATO DI LIVBA DI Non fosse che gli italiani sono un popolo di ambigui giullari, pronti, sempre, a sciogliere serenate sotto il balcone del vincitore di giornata, il varo della Nazionale di Cesare Maldini meriterebbe di essere ricordato come la calorosa, e singolare, coincidenza di un'insurrezione popolare e di una mortificante fuga. Non a caso, l'avventura comincia fra gli applausi di duemila curvaioli, sotto le carezze di un sole smagliante: come se, deposto il tiranno, la squadra di uno fosse ritornata, per magia, la squadra di tutti. Il battesimo in programma questa sera, contro l'Irlanda del Nord, prelude all'ostico sbarco in Inghilterra. Il fogliettino che Maldini padre sbandiera a fine allenamento nasconde le laboriose doglie di una piccola grande svolta. Un libero, Ciro Ferrara, e due difensori centrali, Costacurta e Maldini figlio. E così, dopo cinque anni di rigoroso 4-4-2 e almeno quattro di spericolato fuorigioco, Cesare si stacca dal laboratorio sacchiano, che ha prodotto un secondo posto ai Mondiali, un fallimento europeo e un traumatico distacco dai cuori, e ci offre il suo calcio ruspante, da officina, non più robotizzato. Il modulo di riferimento è il 5-3-2 di parmigiana memoria. La sorpresa, il figlio sradicato dalla fascia e Cannavaro in panchina. L'idea, quella di non essere mai uguali, mai monotoni, mai intellettualmente sedentari. Il rischio, quello che una pedina in meno a centrocampo possa trasformarsi in un fastidioso deficit. D'altra parte, Maldini segue l'onda, il 5-3-2 è stato il timbro della sua Under trieuropea e della Germania campione, e proprio a un libero, per la prima volta dai tempi di Beckenbauer, è stato conferito il Pallone d'Oro, Matthias Sammer. «Io penso agli inglesi e ai Mondiali - spiega il et -. Per questo, ho scelto l'esperienza, e una certa stazza. Costacurta, Ferrara e mio figlio sono il presente; Nesta, Fresi, Cannavaro il futuro». Travaso di esperienze, nel rispetto di una scuola e di una mentalità: ecco il filo conduttore. Domanda: Paolo non aveva sempre dichiarato che avrebbe giocato dove gioca nel Milan, cioè a sinistra? Risposta maliziosa: «A un padre non si può dire di no. E comunque io ricordo Paolo centrale ai Mondiali, e pure agli Europei». Se tanto ci dà tanto, saranno proprio Costacurta e Maldini jr, il 12 febbraio, a farsi carico di Ferdinand e Shearer. Cesare difende Costacurta («Non l'ho visto così giù come mi era stato descritto») e nega che la posizione del rampollo sia da imputare a una flessione atletica, che ne avrebbe menomato il rendimento da fluidificante. Noi, invece, lo pensiamo: e come. LA" Nola bene: lo form LA " Nola bene: lo form PERU2ZI P. MALDINI LIVIO FERRARA COSTACURTA NI CARBONI ALBERTINI BAGGIO D. DI MATTEO ZOLA CASIRAGHI NUOVA NAZIONALE (5-3-2) PERUZZI COSTACURTA CARBONI P. MALDINI DONADONI ALBERTINI DI MATTEO ZOLA CASIRAGHI L'ITALIA DI SACCHI (4-4-2) azione scelta è quella che ha pareggiato 0-0 contro la Germania agli Europei, il 19 giugno 1996 Sono tutti giocatori sacchiani. Diversa è la miscela. E, per Ferrara, Costacurta, Maldini e Di Livio, il modo di impiego. «Non escludo che, all'inizio, ci possano essere problemi. La squadra ha nella testa la zona e il 4-4-2 di Arrigo e, del resto, nessuno è perfetto. Nello stesso tempo, ribadisco il concetto base. Si parte così, ma strada facendo, al primo intoppo, nulla deve impedirci di cambiare rotta. Paolo non si trova? Lo riciclo a sinistra e avanzo Carboni. Ripeto: 53-2, 3-5-2, 4-4-2 sono numeri, e i numeri non mi hanno mai eccitato. Conta la sostanza». Ferrara libero. Non alla Sammer, e nemme¬ no alla Baresi. Protezione garantita, escursioni mirate. «La Juve, in difesa, gioca a quattro, ma mi pare che Ciro, con Monterò e con Porrini, abbia dimostrato di possedere scatto e versatilità, doti importanti, al giorno d'oggi». Fondamentale sarà l'apporto dei laterali, Di Livio e Carboni: si chiede loro di essere, a seconda delle circostanze, ora terzini ora centrocampisti. Di Livio deve a Lippi saltuari camuffamenti da esterno di difesa, mentre il romanista non è proprio il massimo: non si fosse infortunato, avrebbe giocato Benarrivo. Davanti, Casiraghi e Zola, quest'ultimo a prescindere dai proble- Ciro Ferrara: «Ora gioco nel ruolo che simboleggia più di ogni altro il cambiamento da Sacchi a Maldini Credo però che se ne parli troppo; il libero non era vergogna da nascondere e molte squadre in questi anni lo hanno mantenuto» Italia Irlanda N. [5-3-2] [4-4-2] 1 PERUZZI WRIGHT 1 7 DILIVIO GRIFFIN 2 5 COSTACURTA TAGGART 5 2 FERRARA HUNTER 4 3 P. MALDINI ROWLAND 3 4 CARBONI HUGHES 11 6 D. BAGGIO LOMAS 10 10 ALBERTINI MORROW 6 8 Dl MATTEO WORTHINGTON 8 11 ZOLA O'BOYLE 9 9 CASIRAGHI HORLOCH 7 Arbitro: FROHLICH (Germ.) 12 TOLDO FETTIS 12 13 NESTA GRAHAM 13 14 CANNAVARO QUINN 14 15 FRESI WHITLEY 15 16 FUSER ROGAN 16 17 ERANIO DENNISON 17 18 DEL PIERO MULRYNE 18 19 RAVANELLI AIL: C. MALDINI All.: HAMILTON mini di Del Piero. Nella ripresa, Ravanelli. Simpatia può far rima con demagogia: e allora, piano con il miele, l'incenso, i salamelecchi. Preso atto del progetto, la personalità di questa Italia ad assetto variabile andrà verificata di tappa in tappa. L'Irlanda del Nord è 64a nella classifica Fifa e priva di fior di titolari, da Dowie a Magilton. In tutto, gliene mancano sette. Palermo si stringe, affettuosa, intorno ai Maldini, l'uno et l'altro capitano. La Nazionale torna in famiglia: e non soltanto in senso letterale, dinastico. Roberto Beccantini