Carte di credito i negozianti all'attacco
«Troppe commissioni» «Troppe commissioni» Carte di credito i negozianti all'attacco ROMA. La «moneta elettronica» (dal nuovo pagobancomat alle normali carte di credito) non convince i commercianti italiani che la ritengono troppo onerosa. A differenza degli altri Paesi europei, dove la cultura del contante ha lasciato spazio ai nuovi strumenti informatici in grado di ridurre al minimo l'impiego del denaro contante, in Italia il nuovo sistema di pagamento stenta dunque a decollare. «Le cause sono diverse - ha spiegato il presidente della Confcommercio, Sergio Bilie, nel corso di un incontro al quale ha preso parte anche il presidente della Servizi Interbancari, Pier Carlo Marengo e vanno dalla scarsa promozione dell'impiego delle carte elettroniche ad una squilibrata ripartizione dei costi che attualmente penalizza soprattutto i commercianti». Secondo il presidente della Confcommercio, «chi ha introdotto nel nostro Paese le carte di credito non ha voluto, o non ha potuto, fare un'adeguata opera di promozione ed ha anche fatto poco o niente per diffondere la nuova cultura della carta elettronica. Ma se le grandi società hanno fatto poco - ha aggiunto il presidente il sistema bancario italiano ha fatto ancora meno ed il sistema commerciale non si è comportato diversamente: questa strategia promozionale, per produrre i giusti effetti, avrebbe richiesto tempi medio-lunghi e grandi budget di spesa; in sua assenza la clientela si è trovata di fronte ad un'offerta non solo debole ma anche assai onerosa». Ma se i commercianti e le loro associazioni considerano troppo elevate le commissioni sulle carte di credito, Pier Carlo Marengo (Servizi Interbancarii promette, già per la fine dell'anno in corso, un calo tra il 10 e il 15 per cento. Il faccia a faccia con Bilie si è svolto con 1'«intermediazione» dell'Abi, rappresentata dal direttore centrale, Amerigo Rutilio Gori.
Persone citate: Amerigo Rutilio Gori, Pier Carlo Marengo, Sergio Bilie
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