Piol: «Nei computer vincerà chi capisce meglio Internet» di Ugo Bertone
Piol: «Nei computer vincerà chi capisce meglio Internet» Piol: «Nei computer vincerà chi capisce meglio Internet» IMILANO NGEGNER Piol, ora è più facile di prima? «Sì, penso di sì». Più facile per l'Olivetti o per i pc, dopo il passaggio di Scarmagno alla Piedmont? «Per tutti e due, almeno in teoria. Le strategie sono vincenti per entrambi. Ma in azienda non conta solo la strategia...». E dev'esser vero se a dirlo è Elserino Piol, già vicepresidente dell'Olivetti e grande stratega del computer quando Ivrea sfidava Golia-Ibm. Ora Piol, lasciato il gruppo di Ivrea, lavora in Mediaset come consulente per la grande sfida delle telecomunicazioni. Ma ha accettato di far parte del consiglio della Piedmont di mister Gottesmann e di Gian Mario Rossignolo. E così, Piol, torna ad occuparsi di personal computer... «Alt. Ho accettato un posto in consiglio, ma non avrò ruoli operativi. Ormai non ho l'età per fare il manager...». Troppo modesto. Eppure si dice ottimista. Ma perché adesso Scarmagno dovrebbe vendere quegli 800 mila pc che non si vendevano sotto la regia Olivetti? «lo credo che adesso sia più facile. La sfida si gioca sulla logistica, sui margini operativi, sull'innovazione. Ed è meglio disporre di una società più agile, dedicata solo alla missione dei computer». Si dice che ormai il pc è una macchina qualsiasi, un'utility come si dice in gergo... «Non è proprio così. Valga l'esempio dell'automobile. Il boom c'è stato quando tutti hanno preso la patente. Per i computer il momento deve ancora arrivare». Ma torniamo all'affare Olivetti-Gottesmann. Chi ci guadagna? «Almeno in teoria ci guadagnano entrambi. Prendiamo l'Olivetti. Non sono tante le aziende che hanno resistito ottant'anni. L'Olivetti ce l'ha fatta, perché ha saputo cambiare in corsa il baricentro delle sue attività: prima la meccanica, poi l'elettronica, l'informatica. Adesso le telecomunicazioni e i sistemi. Dati i mezzi finanziari limitati, occorreva scegliere. E sono stati fatti fuori i pc». E adesso... «Olivetti ha una strategia molto più precisa: sistemi più telecomunicazioni. E dati i successi riscossi in passato nelle banche e nella grande distribuzione penso che la formula possa avere successo». Poi ci sono i computers. Dica la verità, al posto di un lavoratore di Scarmagno lei si sentirebbe tranquillo? «Beh, finora le informazioni sono state scarse, non si sa nulla sul piano industriale. Se io fossi un lavoratore di Scarmagno avrei anch'io qualche perplessità. Se poi penso all'attaccamento per l'Olivetti di quei lavoratori, non mi stupirei di qualche segnale di malessere e di disagio. Però...» Però? «Poi capiranno che le intenzioni sono serie. Nessuno butta dalla finestra qualche centinaio di miliardi in una sfida di questo tipo». Sfida disperata... «Ma nel mondo dei pc i giochi sono ancora aperti. Scarmagno oggi ha diversi atout da giocare: ci sarà un management esclusivamente dedicato a questo mestiere; nessuno verrà distratto da altre aree d'affari e non si dovrà perder tempo per mediare con altre esigenze. Certo, è proibito sbagliare, soprattutto l'equilibrio tra costi e ricavi. Ma non esiste alcun handicap ad operare in Europa e in Italia. L'importante, stavolta, è di aver obiettivo chiari». La tecnologia? «La parte pc è sempre stata valida. Oddio, i problemi non mancavano. Sarà necessario accelerare i processi, per stare al passo con la concorrenza. E qui mi spiego: nei pc l'Olivetti è sempre stata validissima nei progetti, ma non nei tempi per passare dalla progettazione all'esecuzione dei piani. Non era, insomma, il problema culturale di esser più bravi degli altri. Ma di esser più snelli». E adesso la Piedmont sarà abbastanza snella? «Mi auguro di sì. Certo, è più difficile degli Anni Ottanta. Allora l'Ibm credeva di poter dormire sugli allori della sua leadership e c'era spazio per gli outsiders. Adesso anche Bill Gates cambia strategia a 180 gradi quando s'accorge d'aver sottovalutato Internet. E' più difficile colpire in contropiede. Ma i giochi sono tutti da fare». Chi vincerà? «Chi capirà meglio Internet, è chiaro». Ugo Bertone
Persone citate: Bill Gates, Elserino Piol, Gian Mario Rossignolo, Gottesmann, Piol
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