Il Valicano: no alla droga libera

«La legalizzazione delle sostanze leggere implica sviluppo della criminalità e delle malattie» «La legalizzazione delle sostanze leggere implica sviluppo della criminalità e delle malattie» Il Valicano; no alla droga libera «E quando si affronta il tema della tossicodipendenza il quadro dovrebbe essere allargato a tabacco e alcol» colano nella società. più debole e povero della società». La parola d'ordine non è legalizzare ma impegnarsi nel recupero, fondando l'azione terapeutica ed educativa sull'amore, sulla costruzione di una «cultura della vita», perché «la droga non si vince con la droga». Negativa la reazione del sottosegretario alla Giustizia, onorevole Franco Corleone, secondo il quale il Vaticano non ha il coraggio di dire che si rivolge all'Italia e definisce «risibile» e «antiscientifica» la negazione delle differenze tra droghe pesanti e leggere. Tace invece don Luigi Ciotti. Ma è un silenzio eloquente. Quanto allo Stato, il testo del Vaticano pone pressanti interrogativi. Con la liberalizzazione, «è accettabile creare una sotto-classe di esseri umani viventi ad un livello sub-umano»? E chi affronterà le ricadute sociali legate allo sviluppo della criminalità, delle malattie, degli incidenti di circolazione? Lo Stato ha il dovere di proteggere i cittadini e se cede alla legalizzazione come potrà assolvere questo compito? La conclusione è drastica: «Distruggendo il giovane, è la famiglia che la droga distrugge, quella di oggi e quella del futuro» e quindi lo Stato «deve innanzitutto proteggere, fosse anche contro se stesso, il Luca Tornasi Sull'uso delle droghe leggere si scaglia l'anatema del Vaticano

Persone citate: Franco Corleone, Luca Tornasi

Luoghi citati: Italia