Sassi, l'ombra delle scommessa di Maria Teresa MarcheseAntonella Mariotti

L'ottavo uomo della banda, ancora sconosciuto, avrebbe organizzato le puntate L'ottavo uomo della banda, ancora sconosciuto, avrebbe organizzato le puntate Sassi, l'ombra delle scommessa Ipotesi choc: una «roulette» per i lanci sulle auto auto, e non è facile». Sono tutti a caccia di denaro e senza punti di riferimento culturali, fragili a tal punto che forse proprio l'idea della taglia da mezzo miliardo spinge Gabriele Furlan ad accusare i fratelli. Roberto Siringo ha sempre avuto difficoltà, in piazza Duomo chi lo conosce dice: «Prende la pensione perché non c'è di testa». Franco è l'unico ad avere un'occupazione, ma i soldi sono sempre pochi e la voglia di vivere «alla grande» è tanta: i Furlan hanno telefonini cellulari. Franco e Gabriele vivono in una stanza tappezzata di simboli di guerra. Paolo e Sandro hanno dato fuoco ai cassonetti e spaccato cabine telefoniche. LE LETTERE ANONIME. La prima lettera l'innata «Un padre», poi quattro lettere scritte fitte, e quella frase: «Ho un parente secondino e mi ha detto di non denunciare tuo figlio. In galera si sta male». Paolo Bertocco ha un fratello agente di polizia penitenziaria. Poi c'è il trattorista che indica i Furlan come Quotidiano fondato nei isi>~ DIRETTORE RESI'ONSABII.E tallii Rossella Ci INDI RETTORE Luigi La Spina VICEDIRETTORI Vittorio Saliadin. Danio Dassarini REDATTORI ('Ali11 ESTRADI Kulan.. Reilalu I tarili ( ii'stn-Dma. l'i anni Tropea EDITRICE l-ASTAMl'ASPA PRESIDENTE Giovanni Agnelli VICEPRESIDENTI Vittoriu l'aissnlti ili ( 'Musano Umberto Cutliea AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE Panili Palnsclii AMMINISTRATORI Luca < lorderò di Montezemolo Giovanni Ginvannini Francesco Paolo Mattioli, Alberto Niculello STABILIMENTO TIPOGRAFICO La Stampa, via Marcnco 32, Torino STAMPA IN FACSIMILE La Stampa, v. II. Brami M. Turimi STT «ri. v.C. Itoli 1.10, Roma STS spi Quinta Si rada tt. 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Così risponde Loredana Vezzaro, vent'anni, commessa, fidanzata di Sandro Furlan, faccia da brava ragazza che si passa e ripassa la mano tra i capelli ricci e pensa al guaio in cui si è cacciata, e pensa che tra qualche ora una macchina dei carabinieri la porterà dritto e filato nel carcere di Vigevano. Domenica pomeriggio, le due sono passate da pochi minuti, l'interrogatorio è finito, il verbale battuto e firmato. Loredana si lascia andare sulla sedia, «E' tutto finito», la tensione la fa piangere, dice «Mi dispiace, ma è andata proprio così, signor giudice». Ha appena raccontato la verità su quella sera. Ma fino a tre ore prima ha negato, ha ripetuto la prima versione: «Siamo stati insieme sempre, abbiamo cenato insieme. Se gli voglio bene? Sì, abbiamo anche parlato di matrimonio». Tiene duro, ma nel frattempo il procuratore ha ottenuto altri elementi dalla deposizione resa da Roberto Siringo, amico di Paolo Bertocco. E questa deposizione manda all'aria tutti gli alibi. Anche quello di Loredana. Il magistrato le contesta le contraddizioni, le dice: «Guardi, io so che quella sera lei era sul cavalcavia, vero?». Lei esita, sospira e dice: «Non posso più stare zitta, mi sento un peso dentro che non mi lascia più vivere. Allora... è andata così. Sandro è passato a prendermi, era pomeriggio, abbiamo fatto un giro sotto i portici». Eravate soli? «Si. Ma poi abbiamo incontrato Paolo, Gabriele e Franco, i fratelli Furlan». C'era qualcun altro con loro? «C'era quel loro cugino, Paolo Bertocco, e un altro...». Siringo? L'amico di Bertocco? «Sì». E basta? «C'era anche un altro tizio, uno giovane, ma non lo conosco bene, l'ho solo visto qualche volta in città». Il nome non lo sa? Come è fatto? «E' uno con il pizzetto». E dopo? Avete deciso di andare via dal centro... «Siamo andati al Mercatone Zeta, per fare un giro e perché Roberto voleva comprarsi un berretto Harley Davidson». Che ha comprato. Con quante macchine siete andati lì? «Due. La Tipo verde di Sandro e la Y10 di mi altro». A che ora siete usciti? «Alle 19,30, quando i negozi hanno chiuso». autori del «lancio». La morte di Letizia sconvolge qualcuno che conosce il meccanismo del gioco. Lo stesso di un videogame che c'è al bowling di Tortona. Questo altro dato emerge dai racconti fatti dai ragazzi agli investigatori: per loro andare sul cavalcavia era come ripetere un videogioco, ne replicavano i meccanismi, gli effetti, i punteggi, fino al fragoroso rumore finale: «Bingo!». Forse i soldi, forse il panico spinge chi conosce i fatti a raccontare. E' Elena Carnata, l'ex ragazza di Paolo che con Dario Tasca accusa i fratelli Furlan (l'8 gennaio). Poi Gabriele accusa i fratelli: «Li ho sentiti mettersi d'accordo su cosa avevano fatto il 27 dicembre». L'ULTIMA DIFESA. Sono tranquilli, sempre sicuri non cedono mai. Perché? Forse qualcuno li ha rassicurati? Qualcuno che finora li ha coperti?. Maria Teresa Marchese Antonella Mariotti Uno dei fratelli Furlan al momento dell'arresto A sinistra la vittima Maria Letizia Berdini e sotto Loredana Vezzaro che ha confessato per prima e ori, ra ar- r

Luoghi citati: Catania, Elmas, Milano, Roma, Torino, Tortona, Vigevano