Riconoscimenti per Cruise e Rush, il pianista di «Shine»

Riconoscimenti per Cruise e Rush, il pianista di «Shine» Riconoscimenti per Cruise e Rush, il pianista di «Shine» Globi; Evita tre volte star Premi a Madonna, musical e canzone LOS ANGELES. Negli ultimi anni, i Golden Globes hanno acquisito sempre più importanza e prestigio: le scelte della Hollywood Foreign Press tendono a riflettere quelle dei membri della Academy e un Globe è spesso il passaporto che apre la strada al riconoscimento che conta davvero, l'Oscar. Ma finita la premiazione, che ha avuto luogo nella notte di domenica all'Hilton di Beverly Hills, in sala c'era solo confusione. Il premio più prestigioso, «Best film» nella categoria «dramma», è andato a «The English patient», il film di Anthony Minghella interpretato da Ralph Fiennes e ispirato all'omonino libro di Michael Ondaatje. «The people vs. Larry Flynt», la storia dell'editore pornografico Larry Flynt (arrivato alla cerimonia nella sua seggiola a rotelle d'oro), esce però dalla serata con una statuetta per la migliore sceneggiatura e una seconda per la regia di Milos Forman e resta dunque un forte contendente. E' stato onorato anche il film australiano «Shine», per l'interpretazione data da Geoffrey Rush del pianista-prodigio David Helfgott. E «Secrets and lies», il film di Mike Leigh premiato a Cannes, ha regalato un Globe a Brenda Blethyn come migliore protagonista femminile. Escluso dunque «Breaking the waves». E anche «Fargo», la commedia nera dei fratelli Coen che partecipava nella categoria «Musical or comedy». Dove, a soqDresa, ha trionfato «Evita», chiamato sul palco tre volte: come «miglior musical» e per l'interpretazione di Madonna, che ha ottenuto una statuetta anche per la sua canzone «You must love me». «Venire riconosciuta come attrice significa per me moltissimo», ha dichiarato. E adesso pensa davvero agli Oscar? «Adesso tengo le dita incrociate», ha risposto. Ha anche ilbadito che da quando è nata Lourdes la sua vita ha cambiato corso e la sua priorità è diventata Ma il titolo di «miglior film» è andato a «Il paziente inglese» di Antony Minghella: Dustin Hoffman conquista l'oro alla carriera PLATEA 7 GIORNI la bambina. Sempre nella categoria «Comedy», il premio per la migliore interpretazione è andato a un altro attore estremamente popolare: Tom Cruise, per la parte di un agente sportivo in «Jerry Maguire». Aveva appena accettato la Dai tabloid popolari sua statuetta e Cruise era di nuovo sul palco, questa volta per consegnare a Dustin Hoffman un Golden Globe alla carriera. «Da piccolo Dustin era un mio eroe, sono stato toccato moltissimo da film come "Il Laureato", come "Un uomo da marciapiede"», ha Qui accanto l'abbraccio tra Tom Cruise e Dustin Hoffman a sinistra Madonna e in basso Lauren Bacali ricordato Cruise, che deve la sua credibilità di attore a un film recitato al fianco di Hoffman, «Rain man». «E adesso non riesco a pensare che sono proprio io a consegnare questo premio a Dustin». Il quale, emozionato, ha ricambiato con la previsione che tra trent'anni l'onore del Globe alla carriera andrà proprio a Cruise. «Ma a quel punto avrò 89 anni», gli ha detto Hoffman. «Quindi è meglio che ti faccia i miei complimenti questa sera». Tra i non-protagonisti c'è stato un altro momento di lacrime e applausi ed è stato quando Lauren Bacali, per la prima volta in oltre 50 anni di cinema, è stata premiata per una sua interpretazione. Ha vinto un Golden Globe per il ruolo della madre di Barbra Streisand in «The mirrar has two faces» e alzando la sua statuetta la Bacali ha esclamato: «Ho impiegato un bel po' di tempo e adesso non intendo darla indietro a nessuno». Edward Norton ha vinto come non-protagonista per «Primal Fear». Passiamo ai film stranieri, dove uno dei cinque «nominati» era «Luna e l'altra» di Maurizio Nichetti. Ha vinto però il cecoslovacco «Kolya», delicato film ambientato nella Praga della rivoluzione di velluto. Infine, la televisione dove un chiaro vincitore c'è stato ed è «The X-files», che ha ottenuto statuette come miglior show e per l'interpretazione dei suoi due protagonisti, Gillian Anderson e David Duchovny. Finita la cerimonia, attori, registi, sceneggiatori, agenti ed executives si sono distribuiti tra le varie feste organizzate dagli studios. Tra caviale e champagne, hanno celebrato i vincitori e consolato chi è restato a bocca asciutta. E hanno discusso le prospettive per gli Oscar, che quest'anno verranno celebrati il 24 marzo. Lorenzo Soria Anna Proclemer: torna in teatro al fianco di Giorgio Albertazzi questa sera al Manzoni di Milano no, Massimo Grigò, regia di Angelo Savelli. Personale viaggio nella comicità quello che Benedetto Casillo propone dal 23 al Teatro Totò di Napoli con «Da Parigi a Napoli». Due tìtoli al Teatro Filarmonico di Verona dal 24 con «Gianni Schicchi», opera di Giacomo Puccini con Bruno Praticò, Laura Cherici, Francesco Piccoli, regia di Marco Gandini e il balletto «La signorina maestra e il teppista», con Carla Fracci. Direttore d'orchestra Roberto Tolomelli. (homber Orchestro of Europe diretta da Claudio Abbado dal 24 nell'esecuzione del «Don Giovanni» di Mozart al Teatro Comunale di Ferrara. Con Simon Keenlyside, Bryn Terfel, Ildebrando D'Arcangelo, regia di Lorenzo Mariani. Amanda SandreS e Blas Roca Rey recitano il testo scritto e diretto da Angelo Longoni «Bruciati» il 24 al Teatro Comunale di Riolo Terme.

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