F di Alessandra Comazzi

F F =1 Raiuno, mille volte Sissi e le solite lacrime per Castagna IWU'&TIVU' SE qualche telespettatore avesse dimenticato due o tre battute del copione, l'altra sera avrà potuto agevolmente ripassarle. E non gli sfuggirà più nulla della «Principessa Sissi», ritrasmesso su Raiuno in prima serata per la millantesima volta. Ci deve essere qualcuno, alla Rai, innamorato della Romi Schneider prima marnerà, della principessa bavarese ancora lontana dai problemi della corte: con tanti film anche graziosi che non raggiungono mai l'onore delle prime serate, la storia della bella Sissi taglia trasversalmente i mutamenti nella tv di Stato. Lo faramio per il nostro bene, per non farci mancare la sicurezza di un rifugio sicuro, sotto i baffi dell'imperatore Cecco Beppe. Anche questo ottecentesco era uno «stranamore» in fondo, e Raiuno deve aver trasmesso il film in contemporanea con il programma di Castagna per consentirci un utile confronto. 0 un incastro. O un'integrazione. Immutabile Castagna. Una sicurezza pure lui, come Sissi. E se con occhi nuovi assisti a una puntata della fiction contem- cure se ce Punì LA CONVERSAZIONE poranea, non è che proprio ti compiaci, ma nemmeno inorridisci. Basta che «Stranamore» si prenda come un telefilm a puntate, senza la pretesa di essere veritiero, ma soltanto verosimile, e poi va tutto (relativamente) bene. Dunque, Castagna spreme una lagrima all'inizio del programma su un tecnico che è morto. Ma «the show must go on», è ovvio, e asciugata una lacrima, se ne prepara un'altra. Perché il primo appello, quello di una ragazza lasciata dal moroso dopo sette anni, così senza un perché, è davvero lacrimevole. In più lui non scrive, non telefona, non dà spiegazioni. Non si presenta nemmeno in trasmissione, così come non si presenterà una biondina (detta «Rubiolina») evocata da un giovane vate-infermiere. C'è allora qualcuno che sa resistere al canto delle sirene televisive? Forse c'è, o forse è da copione, perché se tutti si presentassero all'appello, dove sarebbe più lo spettacolo? Ed allor, Salomè, dov'è più la virtù? Per fare spettacolo fingono anche che vada via la luce, che salti un servizio, figuriamoci se non or¬ ganizzano la partecipazione del pubblico. In tutte queste trasmissioni con sorpresone finale, da «Stranamore» a «Carràmba», sorge sempre spontaneo un dubbio: ma dove le nascondono, le reciproche sorprese? C'è una norma non scritta che ne prevede la segregazione? Chiuse a doppia mandata in un camerino? Perché dietro le quinte di un teatro qualunque, pure televisivo, c'è una grande confusione, dove gli ospiti si vedono, si incontrano, si incrociano. Da Raffa e da Alberto, mai, tutti in pista soltanto al momento opportuno. Mah. Comunque sia. Sarà perché non ci sono più i bambini, «vietati» a Castagna dall'Ordine dei giornalisti, sarà perché ci si abitua a tutto, sarà perché sul programma regna effettivamente una maggiore atmosfera di levità e di distacco: l'edizione di quest'anno appare meno assatanata, propensa ad essere non tanto tv-verità quanto sceneggiata. Immutabile il pubblico, oltre 8 milioni di telespettatori. curese copuntcure 1 se ce I Punì Alessandra Comazzi 1 PROGRAMMI DI OGGI M

Persone citate: Castagna, Cecco Beppe, Romi Schneider, Salomè