Arbore: «Sanremo anche negli Usa»

Arbore: «Sanremo anche negli Usa» Arbore: «Sanremo anche negli Usa» Arrivano il talk show «Italians» e le storie di «Radici» Protestano ballando in strada è bloccato il traffico di Roma ROMA. Renzo Arbore, la faccia di Rai International, la tv e la radio degli italiani all'estero, annuncia: «Quest'anno il festival di Sanremo sarà trasmesso interamente: faremo rivedere Mike Bongiomo all'America che lo ha partorito. Cercheremo anche di trasmetterlo in ogni paese nell'orario di massimo ascolto televisivo perché tutti quelli che ne hanno voglia possano conoscere, contemporaneamente a noi, qual è la nostra musica leggera». Sembra aver preso molto sul serio, Arbore, il suo compito di ambasciatore dell'Italia nel mondo: gira spot promozionali in cui lo si vede sdraiato su ima panchina a New York oppure alle prese con due canguri in Australia; se ne va a far concerti con la sua Orchestra italiana da Miami a Caracas, da Buenos Aires a San Paolo, lanciando i nuovi servizi che Rai International intende realizzare; si sente impegnato in prima persona nel ruolo di direttore artisti¬ co di questa anomala rete dell'azienda pubblica anche se, fino ad oggi, a parte le 22 ore di «La giostra di ime d'anno», un programma tutto suo non l'ha fatto e non io progetta neanche. Ma che vogliamo fare? L'uomo è così, terrorizzalo all'idea di tornare in video con un regolare appuntamento, fa capolino nel palinsesto delle tre reti da questa misteriosa sede «straniera» che gli permette di dichiarare: ((A chi mi chiede per la centesima volta: Ma quando torni in Rai? Rispondo: sono già tornato. E intatti sono qua». Gli piace, racconta, la possibilità di entrare in contatto con quei 60 milioni di italiani, 5 dei quali ancora con il nostro passaporto, che guardano alla terra delle origini con nostalgia e affetto. Lo interessa far circolare quanto di buono l'Italia produce: dalla cultura alla lirica, dal calcio alla moda. Soprattutto lo intriga, come cittadino italiano e come provinciale di Foggia, far sapere a chi ha mire ROMA. Traffico bloccato ieri mattina per un gruppo di ballerini che protestavano in costume danzando di fronte al Tribunale di Roma a piazzale Clodio. Hanno bloccato il traffico e creato non poco stupore e divertimento fra i passanti. I danzatori, nell'uffico del procuratore della Repubblica Giancarlo Amato, si sono costituiti parte civile nell'inchiesta che riguarda il loro «sfruttamento» nei confronti di Rai e Mediaset ed in particolare di alcuni spettacoli, fra cui «Carràmba che sorpresa», «Domenica hi» (Rai), «I guastafeste» per Mediaset, «Per tutta la vita» (Rai) e «Tira e molla» (Mediaset). In «Tira e molla» sostiene Codacons - «essendo i ballerini pagati a giornata lavorativa, si tenta di registrare più di una puntata al giorno con turni massacranti per risparmiare». Secondo il Codacons, anche la procura di Milano indagherebbe sui presunti illeciti, così nel mirino degli investigatori sarebbero entrati anche i figuranti. «Nel caso del programma di Gerry Scotti - sostiene l'avvocato del Codacons Carlo Rienzi - il pubblico sarebbe retribuito come figurante semplice e sottopagato». Per il Codacons, avvisi di garanzia sarebbero in arrivo da un momento all'altro, mentre, sempre secondo l'associazione per la difesa di utenti e consumatori, sarebbe stato identificato l'ispettore Rai che tentò di convincere le ballerine a mettere tutto a tacere. Intanto, arrivano sul tavolo del procuratore Amato nuovi esposti: dopo quelli che riguardano le trasmissioni Rai e Mediaset, nell'esposto il Codacons chiede di allargare l'indagine anche a Telemontecarlo: «I figuranti vengono pagati a una tariffa assai bassa». Sembra intanto che la polizia abbia sequestrato alcune cassette di «Camimba... che sorpresa» e «Domenica in» e che presto «saranno ascoltati Mara Venier, Raffaella Carrà, Fabrizio Frizzi».

Persone citate: Arbore, Carlo Rienzi, Fabrizio Frizzi, Gerry Scotti, Giancarlo Amato, Mara Venier, Mike Bongiomo, Raffaella Carrà, Renzo Arbore