Giornali, caccia al pubblico «videizzato»; i bambini dei Paesi Baschi

Giornali, caccia al pubblico «videizzato»; i bambini dei Paesi Baschi Giornali, caccia al pubblico «videizzato»; i bambini dei Paesi Baschi dove si parlava latino. Avevamo, infine, un terzo luogo, il fiume nel quale facevamo il bagno d'estate, e quando non era estate e rimanevamo senza fiume, avevamo la neve e alcune rozze slitte che costruivamo con assi di legno. La slitta finiva sempre per andare a sbattere, ma tutto andava bene, benissimo, e ridevamo come matti. Avevamo anche le biciclette, le ragazze biciclette da donna e i ragazzi biciclette da uomo, chi vinceva tutte le corse era Mariacho e tutti in paese eravamo innamorati di Mariacho, anch'io. Il sabato avevamo il ballo e la domenica andavamo a vedere un film in città, un film di vichinghi, oppure uno con John Wayne. Di ritorno dal cinema giocavamo una partita a calcio che quasi sempre durava pochissimo perche il pallone ci scappava al di là del muro e cadeva nel giardino di una signora che ne aveva fin sopra i capelli eli noi e delle nostre pallonate rompi-camelie e rompi-rosa; lei ci odiava e si rifiutava di restituirci il pallone e tutti quelli che giocavano a calcio odiavano CP'p' a signora, anch'io. Verso sera, ^.mai rassegnati a non poter riprendere la partita, tornavamo a casa dove cercavamo le foto dei calciatori sotto l'involucro delle tavolette di cioccolata; poi tornavamo in piazza per lo scambio, questo del Real Madrid per quello dell'Atletico Bilbao, dieci qualsiasi per una di Elizondo; dieci per una, si, perché Elizondo non usciva quasi mai, perché su mille tavolette di cioccolata erano pochissime quelle che contenevano la foto di quel difensore della Società Reale. Ripeto, con una piccola variazione, quello che ho detto all'inizio: avevamo tre 0 quattro cose per divertirci ma ci divertivamo moltissimo. Bernardo Atxaga Pensionati, i debiti del Parlamento LA LETTERA DI O.d.B. liari stizia Arma oggi stesso rifarei la stessa scelta: mi arruolerei ancora nella Benemerita anche se la paga fosse azzerata del tutto. Ciò che mi ha dato l'Arma dei Carabinieri e, in particolare ci tengo a dirlo, il reparto di Vigorie (Torino) in nove mesi di permanenza, vale infinitamente di più di qualsiasi somma di denaro, anche tenuto conto dei sacrifici e dei rischi corsi. Noto poi con piacere, da comune cittadino, che è stato altresì ridotto il numero degli ausiliari, cosa che fa supporre che mediamente ogni stazionedei Carabinieri in Italia si ritroverà con un uomo in meno in forza, il che equivale ad un turno di sei ore complete in meno, a scapito della sicurezza dei cittadini. Complimenti dunque al governo per l'astuta mossa, ennesimo schiaffo morale alla gente onesta...». Egregio Sig. Del Buono, le scrivo in merito al netto taglio delle retribuzioni dei ragazzi che hanno deciso di prestare servizio di Leva nell'Arma dei Carabinieri, nella Guardia di Finanza o nella Polizia di Stato, voluto dal nostro governo. E' stata un'azione decisamente vergognosa; i Carabinieri ausiliari svolgono le stesse mansioni di chi fa questo lavoro per professione, quindi uguali rischi e responsabilità Gli esempi si sprecano. Quando vediamo un Carabiniere tra i membri di una pattuglia, non sappiamo se si tratta di un ausiliario o di uno in ferma volontaria... Stefano Coppo, Moncalieri GENTILE Signor Coppo, mi dispiace che, per ragioni di spazio, devo tagliare qualche riga alla sua lettera che mi sembra molto significativa. questi denari trattenuti fanno parte di quell'ingente patrimonio immobiliare che Inpdap, Ipost e Opofas dovranno alienare. Per soprassedere sulla trattenuta Irpef del monoreddito dei lavoratori pubblici e privati dipendenti, purché in presenza di un solo coniuge lavoratore a partire dal 1976 dello Splitting, che l'Erario non ha rispettato. E potremmo (putroppo) continuare sui debiti pregressi che il Parlamento e i vari governi debbono ancora assolvere per mettersi la coscienza a posto di fronte ai pensionati. Ecco, all'uopo si richiama l'attenzione del governo e quella del ministro prò tempore a restituire prima i denari ai pensionati e a cessare la trattenuta Irpef, poi, se dei 50 mila miliardi ne dovessero restare, a usarli per questioni utili e non già a tappare buchi che non c'entrano assolutamente con la contribuzione dei lavoratori pubblici e privati. Che non avendo forza contrattuale sono giocoforza bistrattati e manipolati da coloro che a parole dicono di difenderli. L'Aip (tel. 051/22.22.05) resta aperta per ogni ulteriore delucidazione. Dott. Damiano Creili, Bologna Segretario generale Alleanza Italiana Pensionati IICdrdelTgl e i giornalisti scorretti A proposito di quanto pubblicato da alcuni quotidiani sul lavoro del Tgl da Tortona, il Comitato di Redazione del Tgl precisa che la rappresentazione di quanto è avvenuto è profondamente falsa e tende a deformare gravemente la correttezza professionale con la quale il Tgl ha seguito tutta la vicenda. Che colpa ha la nostra inviata se la signora Furlan ha voluto farsi intervistare solo da lei? Nessuno di noi si è mai permesso nei nostri servizi di criticare o ironizzare sul lavoro e sulle esclusive degli altri. La nostra collega Maria Grazia Mazzola, che era già entrata nella palazzina, avvisata dall'operatore e dal tecnico specializzato che erano stati arbitrariamente bloccati da alcuni colleghi, è stata costretta a chiedere l'intervento delle forze dell'ordine per poter realizzare il servizio. Questi sono i fatti. L'operatore Ugo Scaffidi, che ha lavorato con la collega Mazzola, ci ha riferito di essere stato colpito e di essersi fatto male ad una spalla. Se siamo onesti fino in fondo non possiamo non farci queste domande. Chi aveva il diritto di impedire al nostro operatore l'accesso a casa Furlan? Perché è stato a lungo strattonato e spintonato? Questa arroganza non ha nulla di giornalistico. Questi atteggiamenti non hanno giustificazione e richiedono un chiarimento nelle sedi professionali e sindacali opportune. Paolo Giuntella, Piero Damosso Fedele La Sorsa, Roma Comitato di Redazione del Tg1 Dolci attenzioni e pescherecci africani Di recente ho seguito alla tv con un certo interesse un dibattito sulla giustizia in Italia e su ciò che eventualmente si dovrà modificare per snellire la procedura delle leggi. Perché dato che si va verso un sistema direi più equo e considerando che tra pochi anni anche noi italiani con pieno merito si farà parte della nuova Europa unita non si abolisce per primo la legge che sancisce solo in Italia il permesso per i lavoratori islamici di interrompere anche 5 volte al giorno il lavoro senza che il loro datore non seguace del Corano lo vieti? Noi praticanti della religione cattolica, cristiana, apostolica, romana, in territorio ove vige l'islamismo se ci permettiamo di pregare mterrompendo il lavoro, minimo verremmo fustigati, perché a questi islamici le nostre autorità usano tante dolci attenzioni? Poi perché molti pescherecci africani sono ancorati nel porto di Cagliari quando quelli dei nostri fratelli siciliani se vanno a pescare nei loro mari vengono arrestati, multati ed i loro pescherecci sequestrati? Si cerchi per cortesia di essere più equi. Mario Maxia, Cagliari