Banchiere sequestrato dai dipendenti
Banchiere sequestrato dai dipendenti Banchiere sequestrato dai dipendenti PARIGI. Da quattro giorni Jerome Meissonier è prigioniero in una banca. La sua. Governatore del Crédit Foncier, lo tengono in ostaggio 1200 bancari inferociti per scongiurare la cessione al Cif, storico rivale cui Alain Juppé vorrebbe far assumere l'ampio passivo. Il sequestro fa notizia. Salire sulle barricate è vecchia abitudine francese. Sono ormai le indocili corporazioni transalpine a ripercorrere i «beau geste» in cui si distinsero i rivoluzionari nel 1789 e - un secolo più tardi - per la Comune. Così nessuno eccepisce se, mettiamo, i routiers paralizzano la nazione. Ma gli impiegati rapitori, nemmeno in Francia li si conosceva ancora. Il Boulevard de Capucines - quartiere chic, non lontano (commissario per le Politiche strutturali) e Padraig Flynn (Affari sociali) ha riferito la volontà del governo di «varare riforme radicali dei servizi pubblici», in modo da archiviare lo storico ritardo dell'Italia nell'utilizzo dei fondi strutturali europei. Ed a Van Miert (titolare della Concorrenza) ha spiegato perché l'imboscata di dall'Eliseo - vive dunque uno psicodramma in qualche misura surreale. La polizia non interviene. Il povero Meissonier - detenuto come i rettori della Statale in altri tempi - proclama: «Per negoziare, esigo mi liberino». I nuovi Capanna nicchiano. La linea dura, si direbbe, paga. Ieri il governo ha nominato un mediatore per uscire dall'impasse. Ma, precisa il ministro dell'Economia Jean Arthuis, è escluso che i pubblici poteri intervengano per ricapitalizzare il Cf. Malgrado l'happening, tuttavia, gli sportelli funzionano. Ed è forse l'aspetto più curioso della vicenda. «Non volevamo penalizzare la clientela» dice il personale. Ma per il boss, nessuna pietà. [e. b.l Rifondazione al decreto sulla privatizzazione della Stet non avrà conseguenze. «Temevo si trattasse di qualcosa di più di un incidente di percorso, che dietro ci fosse altro», ha detto Van Miert, «qualche elemento dovrà essere regolato con un altro voto in Parlmento, ma questo non rimette in discussione n Germania c'è chi preme e i vincoli di Maastricht» quanto concordato. Ciampi si è detto convinto che questi adempimenti legislativi possano essere approvati entro febbraio. Ma l'importante è che la Stet è stata definitivamente trasferita al Tesoro, e che gli arrangiamenti finanziari continuino con Uri. Su questo Ciampi ci ha potuto rassicurare». specializzate, perdano l'opportunità di ottenere un lavoro». Dietro queste resistenze c'è un problema sociologico, secondo il capo della Bundesbank: «Negli Stati Uniti non è considerato disdicevole servire un'altra persona. In Europa è considerato umiliante lavorare nei servizi. Un addetto alla pulizia delle finestre preferisce lavorare in una grande impresa di pulizie
Persone citate: Alain Juppé, Ciampi, Jean Arthuis, Padraig Flynn, Van Miert
Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Parigi, Stati Uniti
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