Allarme dall'università di Davos che ha monitorato la zona delle Grandes Jorasses

Allarme dall'università di Davos che ha monitorato la zona delle Grandes Jorasses Allarme dall'università di Davos che ha monitorato la zona delle Grandes Jorasses Courmayeur, l'incubo del ghiacciaio Il glaciologo: cadrà nelle prossime 48 ore Gli uomini hanno chignon di mezzo metro L'ingleseMcQueen lancia la donna-caprone COURMAYEUR. «Oggi, si stacca oggi, o al più tardi domani». E' pomeriggio. Courmayeur è avvolta da una fitta nebbia e il sindaco Ferdinando Derriard risponde a un centralino rovente. Non parla della Brenva, del crollo di granito, della valanga che ha sepolto due giovani in Val Veny, ma delle Grandes Jorasses. La montagna del ghiacciaio pensile, tormentato da grandi spaccature, da crepacci e seracchi, che è vicino al crollo. Qualche ora prima sul tavolo del sindaco è piombato un fax da Zurigo, dall'Eth del Politecnico, firmato Funk, il professore incaricato di seguire quanto accade a oltre 4000 metri, su una delle montagne più famose al mondo. E quelle poche righe sentenziano: «0 il 20 o il 21 gennaio il fronte glaciale crollerà». Non sembrava così imminente, il crollo, ma il professore ha elaborato i dati, li ha interpretati e ha affidato a un fax il suo giudizio. Courmayeur, che ha un altro mezzo metro di neve fresca, ora aspetta una seconda valanga. Dai 3500 metri del colle Moore sabato si è staccato un milione di metri cubi di granito, circa due milioni di tonnellate, che hanno raschiato la neve dal ghiacciaio della Brenva per un fronte di un chilometro. La valanga ha ucciso due persone, ma soltanto un corpo è stato ritrovato. Il maltempo impedisce di continuare a cercare. «Troppo pericoloso», dicono le guide. Dal Bianco, dallo sperone della Brenva, potrebbero staccarsi altri blocchi di roccia. Nella nebbia non si scorge nulla, sbuca soltanto qualche «brontolio», suoni di altre valanghe. Alle Jorasses il problema è analogo: a staccarsi però sarà, secondo gli esperti di Zurigo, un blocco di ghiaccio di 10 mila metri cubi che per comodità viene definito seracco, ma in realtà è una parte del fronte glaciale di quello scivolo candido appeso tra le due punte Walcker e Whymper. Diecimila metri cubi e non 30 mila come annunciato in un primo tempo, che potrebbero però spingere giù nella Val Ferret, 2000 metri più in basso, una massa enorme di neve. Renzino Cosson, all'indomani dell'allarme Jorasses, aveva detto: «Se il versante sotto il ghiaccio si carica di un altro metro di neve fresca allora può esserci pericolo». I centimenti ieri sera erano 60. E nevica ancora. A Planpincieux, villaggio all'imbocco della Val Ferret, con tre alberghi, tre ristoranti e quattro «Noleggio sci» non c'è più nessuno. L'ultimo e unico abitante, Enrico Bonora, è sceso dopo alcune telefonate del sindaco. Nulla di solito lo smuove da Planpincieux: ci rimane anche quando viene chiusa la strada per valanghe. Le altre 30 persone che lavorano nei locali pubblici sono «pendolari»: vanno in Val Ferret per lavorare. Soltanto alcune case della frazione sarebbero in pericolo qualora la valanga dovesse essere di proporzioni gigantesche, tuttavia la commissione valanghe presieduta dal sindaco Derriard ha deciso di chiudere tutta la zona. Nello scorso fine settimana l'anello di fondo consueto, che si snoda lungo il pianoro diviso dal torrente, era stato chiuso. Si sciava al riparo del bosco accanto al Le soluzioni dei giochi sono rinviate per mancanza di spazio IL TEMPO VINCE LA VARIABILITÀ'. Le condizioni del tempo sulla nostra Penisola e sul Mediterraneo occidentale si presentano poco evolutive poiché la depressione con epicentro sulla penisola iberica è impedita nel suo movimento verso levante dalla presenza sull'Europa centro-orientale e sulla stessa penisola di un'alta pressione in fase di ulteriore consolidamento. Dunque prevale il tempo incerto. Tendenza per dopodomani. Su tutte le regioni di ponente insisterà una certa nuvolosità più marcata sulla Sardegna, sulla Liguria, sul Piemonte e sulla Lombardia occidentale. Su tutte le altre regioni prevalenza di cielo poco nuvoloso. villaggio. Ma da ieri la pista non è più stata battuta. Stagione interrotta, almeno fino a quando quel «muso» di ghiaccio non rotola giù. Le poche misurazioni che sono state fatte (il maltempo ha lasciato poco tempo a guide e geologi) hanno però consentito di stimare l'avanzamento del ghiacciaio pensile che continua a scivolare, tirato dalla gravità, tra i 7 e gli 11 centimentri al giorno. Adesso - dice Funk - il «balcone» di ghiaccio e neve è al collasso, pronto a precipitare per il ripido versante Sud delle Jorasses. Il fenomeno di scivolamento si è velocizzato all'improvviso, di qui l'allarme lanciato dal professore. I crepacci alle spalle del fronte in bilico si sono aperti di più. E la neve fresca, seppur molta farinosa, aumenta il peso sopra la «fetta» instabile. Tutto accadrà nelle nubi, crollo e valanga non potranno avere testimoni. Ma la «colata» potrebbe raggiungere il torrente vicino al villaggio. Annulla CHAMONIX O è /*M. BIANCO «18 S 25 MILA METRI CUBI DI GHIACCIO • I -m Giro di boa. Sfilano i nuovi talenti e la couture si rivoluziona. Uomini con chignon alti mezzo metro e schiene scoperte fino alle natiche choccano la platea di Gaultier. Mentre John Galliano, chiamato a svecchiare Dior, manda in scena silhouette dove convivono donne di Boldini e guerriere Masai. Lascia senza fiato anche la fomme-caprona - con anello al naso, corna d'oro e seni nudi strizzati nei bustini voluta da Alexander McQueen, il folle ventisettenne inglese che sostituisce Hubert Givenchy. Con le new entry crollano i polverosi schemi dell'alta moda e avanzano inedite soluzioni estetiche, proiettate verso il Duemila. Il pubblico va in visibilio. Qualcun altro replica: «Non basta essere inglesi per cambiare questo settore. Ci vuole talento. L'alta moda è una disciplina che non s'improvvisa», osserva un Emanuel Ungaro, fedele a se stesso, legato alla tradizione di una femminilità garbata e romantica. Ma i capovolgimenti sono inarrestabili come un terremoto. Il nuovo è un mixage a cavallo fra reminiscenze storiche e pura trasgressione, frullate a dovere. Ulula di gioia la platea di Dior al Grand Hotel. Lo stilista ha voluto che ogni ragazza (la più giovane è Diana, 16 anni) fosse truccata e vestita in una stanza dell'albergo. E' un delirio di fronte a Claudia Schiffer, parrucca nera a caschetto, vestaglia da fumatrice d'oppio. Fergie applaude i vestitini gonfi sulla falsariga del new-look datato 1947, ma inguinali e sfrangiati. Sotto le giacche collane portate alla Masai nascondono appena il busto. I tubini neri diventano tuniche ricamate da squaw. «Voglio vestire la nuova generazione Dior delle ragazze in jeans e stretch, insolenti n curiose» spiega un ripulito John Galliano in doppiopetto scuro. Gli strascichi? Abbondano. I corpetti di perline afro rendono, però, inaspettatamente attuali le mise da Bella Otero, con piccoli faux cui a sottolineare la vita esile. Nudo e trasparenze imperversano nei 50 modelli, quanti gli anni che festeggia la maison. Enrico Martinet O S COURMAYEURQ '1228 _ *r o PRE'-ST-DIDIER Q LA |HUILE '1228 _ o MT. MT.. FENDITURA ALTA A 4300 MT. SU UN FRONTE DI 2-300 MT.. PUNTA HELBRONNER POSTAZIONE VISIVA NER VA PALINE PER '"««^FRONTE CONTROLLO DISTACCO ^ DEL PALINE PER '"««^FRONTE CONTROLLO DISTACCO ^ DEL GHIACCIAIO FENDITURA BASSA A 4050 MT. 5-600 MT. SU UN FRONTE DI 50 MT. . ta l'assoluzione di un uomo che era stato accusato di aver insultato due carabinieri PARIGI DAL NOSTRO INVIATO tuaggi. Ciglia da Minnie, unghie rosse o cotonature per boys in pantaloni di jais. Le girls si riconoscono dalle; tuniche di jeans e broderie, dai boleri di piume. Ma anche dai grandi seni in bella vista, imprigionati e velati - addirittura nell'abito da sposa - in gabbie di tulle. Il petto ossessiona pure McQueen, teso a ipotizzare mi Olimpo, oro e bianco, costellato di dee discinte, di baccanti scosciate, avvolto in tuniche drappeggiate, con corsetti che svelano le grazie, mentre i top da amazzone mostrano un solo capezzolo truccato di bronzo. Follia e sex appeal, secondo McQueen - faccia da hooligan - si fondono nella leggenda che parte dalla ricerca del vello d'oro e approda al «Portiere di notte». Passando attraverso clonazioni di Napoleone in marsina e lesbiche in tuta candida. Tutta un'altra musica da Ungaro. Qui i drappeggi dei lievi abiti incrostati di perline su aerei pizzi parlano di discrete e possibili seduzioni. Pois di seta per gonfie toilette alla Balenciaga s'intrecciano a tailleur con lunghe giacche in tweed e pantaloni maculati, leggeri come un refolo di vento. Antonella Amapane Da Gaultier lui e lei grondano pizzo. In testa e sul volto ritagli di merletto paiono ta¬ Un modello di Ungaro presentato a Parigi CITTA' ITALIANE min max min max mm max Aosla 0 3 Boloqna -1 6 Ban •! 16 Bolzano 0 4 Firenze 6 11 Napoli 12 17 Verona 3 6 Pisa 7 14 Potenza 5 12 Trieste 8 10 Arirona 5 9 S.M. 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