«Il giudice ha perso prestigio, avrebbe fatto bene ad astenersi»

«Il giudice ha perso prestigio, avrebbe fatto bene ad astenersi» «Il giudice ha perso prestigio, avrebbe fatto bene ad astenersi» MILANO. Processo Berlusconi un anno dopo: punto e a capo; si ricomincia da zero, o quasi. Il presidente del tribunale, Carlo Crivelli, ha infatti deciso ieri di astenersi: sarà sostituito, un giudice a latere è già cambiato e anche il terzo componente del collegio sarebbe in forse. Così un nuovo tribunale dovrà decidere come comportarsi e quanto salvare di dodici mesi di udienze. Soddisfatta ovviamente la difesa degli imputati, apparentemente neutra la procura, mentre il «prestigio della magistratura» riceve altri duri colpi dalla vicenda. Se infatti la corte d'appello di Milano (quinta sezione) aveva respinto la richiesta di ricusazione contro Crivelli gettando però pesanti ombre sulla sua immagine di magistrato, il presidente del tribunale ricambia i suoi colleghi con identico stile: scrive, tra l'altro, che il risultato della loro sentenza è stato quello di «consentire ai ricusanti, attraverso lo strumento offerto forse non involontariamente dalle parole della corte, di sottrarsi al loro giudice naturale e di alterare la durata del processo». Frasi che fanno commentare ai difensori di Berlusconi, Ennio Amodio e Giuseppe De Luca: «Più che una dichiarazione di astensione sembra una dichiarazione di guerra... A questo punto a noi interessa solo che il processo riprenda al più presto in un clima sereno». Prologo della vicenda è l'udienza del 18 settembre scorso quando, dopo la pausa estiva, riprende il processo che vede imputati Silvio Berlusconi, suo fratello Paolo, alcuni manager della Fininvest e alcuni finanzieri per le tangenti versate da aziende del gruppo con lo scopo di «ammorbidire» le verifiche fiscali. Alla fine dell'udienza si discute il calendario del processo, il presidente accoglie un'istanza della difesa e poi commenta con il pubblico ministero Gherardo Colombo: «E' la tecnica del bastone e della carota». In aula nessuno sente, ma le telecamere registrano. E quando Berlusconi riascolta l'udienza parte all'attacco: ricusa Crivelli accusandolo di «mancanza di imparzialità» e di «adesione a una visuale

Persone citate: Berlusconi, Carlo Crivelli, Ennio Amodio, Gherardo Colombo, Giuseppe De Luca, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Milano