Auguri alle riforme, perplesso sulla scuola
Auguri alle riforme, perplesso sulla scuola Auguri alle riforme, perplesso sulla scuola CITTA' DEL VATICANO. I vescovi sperano nella Bicamerale per rimediare a «una sensazione di incertezza che perdura purtroppo nella nostra vita pubblica e non contribuisce certo a dare fiducia alla popolazione». Così si è espresso ieri il presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Camillo Ruini, aprendo i lavori del «Consiglio permanente». L'avvio dei lavori dovrebbe «trasferire il dibattito riguardo alle riforme su un terreno più concreto, ma nel inerito delle soluzioni permangono molti interrogativi finora inevasi». I vescovi sperano «che si giunga a introdurre quelle innovazioni che possano favorire la capacità di governo del Paese, garantendone l'unità e al contem¬ leader su questo quarantenne ex comunista con i baffetti che per la prima volta ha portato la sinistra italiana al governo. Ma il clou della due giorni sarà la seduta a porte chiuse di domani, aperta da una relazione di Felipe Gonzàlez e dedicata alla discusione sul «rinnovamento del profilo programmatico e DROMA UNQUE: «Rivolgo un saiuto fraterno ed un cordiale benvenuto ai compagni che hanno accettato l'invito...». Dunque, è esattamente questo il modo con il quale D'Alema, in qualità di vicepresidente italiano dell'Intemazionale socialista, non dovrà accogliere gli ospiti all'incontro di oggi. Non dovrà (non dovrebbe), oltre che per un fatto scaramantico, perché cosi li accolse nel 1989, a Milano, l'allora vicepresidente e padrone di casa Bettino Craxi. Non sarebbe carino, infatti, né per gli ospiti, e forse nemmeno per Craxi. Il quale Craxi, che pure così tanto ha dato all'Internazionale fin dai tempi della sua gioventù, in quel suo discorso tenuto a ridosso della caduta del muro di Berlino, ebbe anche a dire: «Noi dobbiamo scegliere i nostri interlocutori». Tra i quali graziosamente volle includere - e pareva una grande concessione «i riformatori all'interno dei partiti comunisti tradizionali». Bene, proprio uno di questi, e cioè D'Alema, fa oggi gli onori di casa al posto suo. E ancora una volta la storia gioca con gli uomini e le loro passioni. Pazienza, se poi l'Intemazionale, organizzazione che da tempo ha perso molo, tra i suoi membri, oltre a grandi personaggi, conta pure un certo numero di figuri tutt'altro che raccomandabili (Siad Barre e Sad- po il necessario decentramento, così da metterci in grado di affrontare meglio i grandi problemi sociali ed economici». La disoccupazione è al primo posto nel Sud in particolare, dove Ruini chiede che le «capacità di iniziativa e di innovazione» si uniscano per «mettere in moto risorse e potenzialità bloccate da norme troppo rigide e gravami eccessivi». Perplessità per il progetto di riforma della scuola. «A una prima considerazione - ha detto Ruini - esso sembra caratterizzarsi per la globalità dell'impianto e per la profondità di alcuni cambiamenti rispetto a strutture da gran tempo consolidate». Ma il timore dei vescovi è che la riforma contenga elementi che la svuotino. [m. t.] culturale di un'Internazionale socialista che - come dice Ranieri - è sempre meno eurocentrica». Ed ecco il problema: in un'Internazionale nella quale diminuisce il peso dei grandi partiti europei (laburisti, spd, psf, psoe, pasok, scandinavi) e cresce la presenza dei movimenti del Terzo-Quarto mondo e dell'Est europeo è destinata a riscriversi la geografia del potere interno. E il pds si presenta agguerrito all'appuntamento: grazie all'opera diplomatica di Piero Fassino (che ha favorito l'ingresso di alcuni partiti dell'Est europeo), D'Alema eserciterà un peso che va oltre la propria forza. Ci sarà bagarre per
Luoghi citati: Berlino, Citta' Del Vaticano, Milano
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