Flick: era un atto dovuto
Flick: era un atto dovuto Flick: era un atto dovuto «Non c'è interferenza con le indagini delpm» «Un orrore troppo grande» La sorella della vittima «E stato un tracollo» ROMA. «Uno, due assassini, sì, possono essere pazzi, ma otto no, l'orrore è troppo: due auto piene di assassini è agghiacciante». Maria Rosa Berdini, sorella di Maria Letizia, uccisa dal sasso gettato dal cavalcavia della Torino-Piacenza, è inorridita. Le notizie trapelate sul fermo di otto persone, otto presunti killer di sua sorella, hanno lasciato senza fiato tutta la famiglia. «Quando l'abbiamo saputo il dolore è esploso - dice Maria Rosa Berdini all'Agenzia Italia - se sono loro i colpevoli, è possibile che su otto uno, uno solo, non abbia detto, fermiamoci, che cosa stiamo facendo? In questi giorni siamo stati sempre male, stasera c'è stato il tracollo». Maria Rosa è «ossessionata» dalla possibile presenza di una ragazza nel gruppo. «Non posso pensare - dice - che una donna arrivi a questo punto di atrocità». E sulla premeditazione che trapela dal racconto di come gli otto avrebbero organizzato «l'azione», aggiunge: «Avevano tutto il tempo di pensarci, prima, in quel supermercato, poi insieme hanno deciso... Come hanno fatto? Se le ROMA. In riferimento alle notizie di stampa su un presunto «rapporto» chiesto dal guardasigilli, Giovanni Maria Flick, sull'inchiesta in corso a Tortona, diretta dal procuratore Cuva, il ministero della Giustizia precisa - in una nota - che «venerdì scorso è stata inoltrata una richiesta di informazioni sul procedimento, per gli eventuali profili di competenza del ministero della Giustizia». Nella nota diffusa ieri dal ministero di Grazia e Giustizia, si sottolinea poi che la richiesta è «in linea con una prassi frequente e di assoluta routine» e che essa viene rivolta dal gabinetto del ministro alle autorità giudiziarie «tutte le volte che l'oggettiva rilevanza o gravità dei fatti, o la particolare attenzione dell'opinione pubblica e dei mezzi di informazione, rendono opportuna la tempestiva attenzione del ministero, anche in vista di interpellanze e interrogazioni parlamentari talvolta annunciate sulla stampa prima della loro materiale trasmissione al governo». La nota ministeriale precisa infine Maria Rosa Berdini. sorella della vittima Il ministro di Grazia e Giustizia Flick che «come sempre, la richiesta non ha interferito con le indagini in corso e tanto meno sollecitava l'invio di atti di indagine, quali i verbali d'interrogatorio». Si tratta - sostiene il ministero diretto da Giovanni Maria Flick - «di comportamenti tanto doverosi quanto ovvi, le cui finalità il ministro ha avuto anche recentemente occasione di illustrare nel suo intervento del 20 novembre al Consiglio superiore della magistratura. Fra tali finalità - conclude la nota - l'avvio di iniziative ispettive o disciplinari rappresenta un esito del tutto eventuale: nel caso di Tortona appare arbitraria qualsiasi previsione in tal senso, poiché la richiesta si è limitata a notizie sul procedimento». [Ansa] cose sono andate così veramente, non ci sono giustificazioni, nessuno ci potrà venire a chiedere di concedere il perdono. Mai nessuno». A Maria Rosa tornano in mente certe interviste televisive ad altri automobilisti colpiti dai sassi subito dopo che era transitata l'auto di Maria Letizia e di suo marito: «Uno aveva detto che si era fermato ed aveva sentito ridere, sù, sopra al cavalcavia. Ora capisco, con otto persone (sempre se sono loro) questa atroce risata si spiega». Quindi una raccomandazione ai giornalisti: «Non mettiamo fretta al procuratore Cuva, a lui va tutto il nostro appoggio, lasciatelo lavorare in pace; certo la voglia di arrivare a capire chi sono gli assassini - conclude Maria Rosa Berdini - quella sì che è grande». [Agi]
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