El Mundo rivela che i lingotti nazisti vennero riciclati dalle banche centrali di Spagna e Portogallo di Gian Antonio Orighi
El Mundo rivela che i lingotti nazisti vennero riciclati dalle banche centrali di Spagna e Portogallo El Mundo rivela che i lingotti nazisti vennero riciclati dalle banche centrali di Spagna e Portogallo L'oro dell'Olocausto nelle tasche di Evita Parte del denaro su un conto svizzero della moglie di Perón MADRID NOSTRO SERVIZIO La Spagna di Franco ed il Portogallo di Salazar, in combutta con banche svizzere di Berna e Zurigo, riciclarono una parte dell'oro che i nazisti estorsero agli ebrei. Non solo: una fetta del bottino hitleriano, in gran parte finito in Argentina, ritornò in Svizzera in un conto corrente che aprì Evita Duarte Perón nel '47. Ed il marito Perón, dopo essere stato rovesciato e morta Evita, cercò invano di reimpossessarsene. Basandosi su due documenti del 1946 stilati dallo Ssu, l'intelligence predecessore della Cia, «El Mundo» rivela che, tra il maggio '43 ed il febbraio '44, furono ben 280 i carichi d'oro che arrivarono nella penisola iberica provenienti dalla Svizzera. Duecentodieci in più di quanto ammesso, la scorsa settimana, dal top-manager della Banca Nazionale Svizzera Jean-Pierre Roth. Il meccanismo di riciclaggio dell'«oro sporco» è esattamente lo stesso di quello svelato, nell'83, dallo storico elvetico Hans-Ulrich Jost nel libro «Nuova storia della BULGARIA « Ieri il giuramento SALVO' i DOSSIER Secondo dati inficiali, il poverissimo Banco de Espana comprò, tra il '42 ed il '44, 5370 lingotti d'oro, qualcosa come 65.425 chili. Nel '43, i lingotti comprati dalla Svizzera furono 2738. Dov'è finito l'oro maledetto? La Banca centrale portoghese ha nominato una commissione d'inchiesta per far luce sulla vicenda. Il Banco de Espana no. Un rapporto del '72 della Cia sostiene che Evita Duarte e Perón si intascarono una parte dell'oro nazista arrivato in Argentina in cambio della «generosa» accoglienza che riservarono a migliaia di profughi hitleriani. Evita, durante il tour europeo del '47, venne ricevuta con tutti gli onori dai banchieri svizzeri ed aprì un conto corrente con una parte delle stecche. Morta Evita, il marito non riuscì ad ereditare soldi. Gli inflessibili gnomi elvetici esigettero il certificato di nascita dell'intestataria, Evita Duarte. Impossibile: Evita, figlia naturale di Juan Duarte, era registrata nell'anagrafe della nativa Los Toldos con il cognome della madre, Ibarguren. Gian Antonio Orighi pera il primato di distanza
Persone citate: Duarte, Evita Duarte, Hans-ulrich Jost, Juan Duarte, Mundo, Pierre Roth, Salazar
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