Campobasso, solo in 300 nel corteo pro-Di Pietro

Campobasso, solo in 300 nel corteo pro-Di Pietro Campobasso, solo in 300 nel corteo pro-Di Pietro «La rivoluzione è un missile a tre stadi» CAMPOBASSO. Haimo sfilato in trecento, ieri a Campobasso, per sostenere Antonio Di Pietro; trecento «aficionados» decisi a scendere in piazza per dichiarare ancora una volta gratitudine e solidarietà al loro beniamino. Troppo pochi, hanno ammesso gli stessi organizzatori dell'associazione :Insieme con Di Pietro», spiazzati dalla scarsa affluenza del pubblico per una manifestazione che si presumeva fortunata. E non sarebbe certo stata la prima volta, considerato il seguito di cui gode il simbolo di «Mani pulite». Soltanto il mese scorso una folla di duemila persone arrivate da tutta Italia aveva sfilato lungo le vie di Curno fino alla villetta dell'ex pm per denunciare il «complotto giudiziario» oedito contro di lui. Ieri invece il capitale di popolarità dell'ex ministro non è bastato a garantire il successo dell'iniziativa. In mattinata, il piccolo corteo di «irriducibili» è sfilato per le vie cittadine, partendo da piazza San 1 I PICCOLI PASSI DI CLINTON gli automatismi più costosi e inerti dello Stato sociale, durezza anche retorica nella lotta contro ogni forma di crimine (con il permanere di un inflessibile appoggio alla pena di morte), difesa della famiglia (anche con paterne sollecitazioni a forme di castità prematrimoniale da parte dei giovani). Il tutto alleggerito da moderate dosi di quello che è stato battezzato «incrementalismo», cioè un microriformismo più di immagine che di sostanza, non collegato ad alcun particolare disegno salvo l'intenzione di convogliare a turno a qualche gruppo sociale il messaggio «we care», noi abbiamo a cuore i vostri problemi. Prima di annunciare i componenti del suo nuovo governo, cioè i pochi rimasti del primo più le molte sostituzioni rese necessarie da un impressio¬ Francesco per radunarsi davanti alla prefettura di Campobasso, dove numerosi oratori sono intervenuti esaltando la figura e l'attività svolta nella magistratura dal Tonino nazionale. A decretare l'insuccesso della manifestazione sono state le «diserzioni» che via via hanno assottigliato la pattuglia dei fedelissimi: molti cittadini hanno abbandonato alla chetichella il piazzale della prefettura, preferendo dedicare il resto della mattinata a una salutare passeggiata lungo il corso cittadino. E pensare che nei giorni scorsi il comitato organizzatore ce l'aveva messa ricorrendo a fax e a manifesti per sollecitare i molisani a partecipare in massa alla manifestazione. Niente da fare, invece. Disaffezione verso l'illustre compaesano e verso la «rivoluzione giudiziaria di cui è tuttora il simbolo? Improvviso calo di popolarità? Ma no. Galeotta fu la bella giornata di sole e un po' di pigrizia. Anche Di Pietro può attendere, [ale. mon.J FIRENZE. La «secessione della Padania è un missile a tre stadi», annuncia Umberto Bossi a Firenze. «Il primo - spiega il segretario della Lega - è stato quello della marcia sul Po con un milione di persone, come dimostrano le 13 mila video cassette che abbiamo ricevuto; il secondo sarà quello dei referendum - che rispetteranno tutte le norme nazionali ed internazionali - di aprile maggio sull'autodeterminazione; il terzo la costituzione di un governo provvisorio della Padania e la dichiarazione d'indipendenza». Bossi ha concluso il congresso della Lega Nord Toscana confermando la validità della proposta della Lega di realizzare la doppia moneta: «Bisogna prendere atto di una realta che già esiste e che penalizza paradossalmente proprio il Nord. Il Sud deve scegliere: non può vivere all'occidentale e lavorare all'orientale...». [Ansai Paolo Passarmi

Persone citate: Antonio Di Pietro, Di Pietro, Umberto Bossi

Luoghi citati: Campobasso, Curno, Firenze, Italia, Toscana