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6 6 PALERMO. Giù la cresta, galletti dei partiti: Oscar Luigi Scalfaro bacchetta i solisti della politica impegnati a guadagnarsi, ogni giorno, uno spazio in prima pagina, magari sabotando certe intese prima ancora che siano siglate. Parla per frasi sibillino, il Presidente. E, come al solito, non fornisce elementi chiari per disegnare un preciso identikit di questi guastatori ad ogni costo. Forse pensa a Bertinotti, forse a Fini. Forse a Segni o a Cossiga. Più trasparente, invece, il riferimento a quella maggioranza «a geometria variabile» - dalla privatizzazione della Stet alla riforma della scuola fino alle grandi inteso sulla Bicamerale - alle quali Polo ed Ulivo si sono dichiarate disponibili. E' a Palermo, Scalfaro, per celebrare il terzo anniversario del Centro dedicato a Paolo Borsellino e il canto dei ragazzi che fa da colonna sonora alla cerimonia gli sollecita la metafora: «Non c'e maestro del coro che tenga - sentenzia spingendo lo sguardo al Palazzo - di fronte ad ima inutile cresta di gallo che canta da sola, se non c'è mia coscienza che faccia privilegiare il bene del popolo». E, a questo punto, la similitudine si apre in mi nuovo interrogativo: chi è questo «maestro» impotente di fronte a coristi tanto indisciplinati? Lo stesso Capo dello Stato? 0, magari, Romano Prodi costretto a cantare e a portare la croce per non veder esaurire la sua esperienza di governo sotto i continui rilanci di Rifondazione e le bordate di Alleanza Nazionale? Una cosa è certa: il Presidente è soddisfatto per l'accordo raggiunto sulla Bicamerale. «Contento della rinascita di questa commissione» lo definisce chi gli sta vicino. Ma lui, oggi, non commenta l'accordo raggiunto al Senato: dà, invece, la sua benedizione al progetto di convergenze politiche più ampie auspicato da Prodi. Si richiama, ancora una Lunedì 20 Gennaio 1997

Persone citate: Bertinotti, Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro, Paolo Borsellino, Prodi, Romano Prodi, Scalfaro

Luoghi citati: Palermo