Settimana nera per chi viaggia: alla protesta dei macchinisti si unisce l'agitazione di 48 ore dei capistazione

Settimana nera per chi viaggia: alla protesta dei macchinisti si unisce l'agitazione di 48 ore dei capistazione Settimana nera per chi viaggia: alla protesta dei macchinisti si unisce l'agitazione di 48 ore dei capistazione ferrovie, scatta lo sciopero della velocità «Poca sicurezza, treni al rallentatore per 7 giorni» ROMA. Il trasporto ferroviario sarà interessato, a partire da oggi, da una serie di scioperi e di proteste, indetti da diversi sindacati per differenti motivi, che potrebbero creare numerosi problemi ai viaggiatori. Alle 13,26 di oggi, infatti, il Comu (Coordinamento macchinisti uniti) darà inizio a una protesta a oltranza che consiste nel diminuire la velocità di tutti i treni rispetto a quella prevista dalle tabelle di marcia, velocità che non potrà superare in ogni caso i 150 Km/l'ora. Questa forma di protesta, che le ferrovie hanno definito «irrituale», è stata decisa per aprire una trattativa sui problemi della sicurezza e della manutenzione delle linee e dei treni, dopo l'incidente dei giorni scorsi che ha coinvolto il Pendolino Milano-Roma a Piacenza. Per scongiurare la protesta, le ferrovie hanno deciso di anticipare a questa mattina l'inizio di una riunione con il Comu, in un primo momento programmata per il pomeriggio. All'esito di questa riunione è legata, per il Comu, la possibilità o meno di effettuare la protesta. La riduzione di velocità, secondo quanto ha spiegato il coordinatore nazionale, Savio Galvani, riguarderà tutti i treni, sia a lunga percorrenza sia locali, ma dovrebbe incidere soprattutto sui primi. Dalle 21 di oggi lino alla stessa ora di mercoledì 22 gennaio, l'Ucs (Unione dei capistazione) ha in programma uno sciopero di 48 ore del personale addetto alla circolazione dei treni. Dalle 15 di mercoledì fino alla stessa ora di martedì 28 gennaio, i ferrovieri aderenti alla Fisast-Cisas ritarderanno di un'ora la partenza di tutti i treni. Questi due scioperi sono stati proclamati sia per avere dalle Ferrovie garanzie di adeguati standard di sicurezza, sia per la trattativa legata al rinnovo del contratto di lavoro dei ferrovieri. Per quanto riguarda lo sciopero dell'Ucs, le ferrovie si sono impegnate a far circolare, in aggiunta ai treni garantiti, i Pendolini, gli Etr 500, alcuni Intercity ed espressi notturni sulle principali direttrici nazionali, e alcuni Eurocity sulle tratte internazionali. Per quanto riguarda invece la forma di lotta decisa dai macchini- TERRORE SUI CAMPI DA SCI Cri COURMAYEUR " E' un giovane sotto la valanga del Monte Bianco. Per ora è considerato ancora disperso, perché nessuno lo ha visto venire investito dalla massa di rocce, ghiaccio e neve. Ma in pratica non ci sono speranze che sia riuscito a salvarsi. Cristian Marcili, 29 anni, di Busto Arsizio (Milano), sabato era a sciare a Courmayeur con alcuni amici. Dopo le 14,30 aveva lasciato il gruppo dicendo che sarebbe sceso per la pista di rientro della Val Veny, quella coperta dall'enorme valanga per un tratto di circa 500 metri. Non lo ha più visto nessuno. I compagni di gita, tornati a valle con la funivia, lo hanno atteso inutilmente sia alla stazione di partenza dell'impianto di risalita, sia nell'appartamento di Morgex affittato per la vacanza. Il suo telefono cellulare è muto. E sabato sera la sua auto è rimasta l'unica parcheggiata nel piazzale della funivia. Troppe coincidenze per lasciare spazio alla speranza. I soccorritori, sentiti tutti gli scampati, ipotizzano che il giovane sia stato travolto poco sotto l'albergo sfiorato dalla valanga, un posto nascosto rispetto ai punti dov'erano gii altri sciatori, dove si è ammassato uno strato alto circa 50 metri. Ieri le ricerche sono cominciate alle 7,30. Novanta persone, con 25 cani da valanga, sonde e un «metal detector», hanno lavorato sotto una fitta nevicata. A mezzogiorno le operazioni sono state sospese per la scarsa visibilità e per il pericolo di altre valanghe. Sulla parete da dove si è staccata la frana ci sono ancora rocce pericolanti. Cristian Marelli, architetto, sabato dopo la sciata sarebbe dovuto rientrare a Busto Arsizio per dirigere in una partita la squadra di basket che allenava. L'altra notte sono arrivati a Courmayeur i genitori di Cristian Marelli, Giuseppe e Marisa, e uno zio. «Mio nipote - ha spiegato Vittorio Mauri - conosceva - JlglMlflWMft» flirta ', i ■ tempo normale di percorrenza 5 ORE, 5 MINUTI .1 ' l'I ' I ROMA Le Ferrovie cercano in extremis un accordo che faccia rientrare la riduzione di velocità _____ ÌTERC1TY VEIOCITA' RIDÒTTA 13 ROMA jempo normale di percorrenza I 1 ORE, 30 MINUTI -, INTERCÌTY VELOCITA' RIDOTTA S ORI, 30 MINUTI ——-—— ■ ì i .—— 1 \ 'li i—-tempo normale di percorrenza 4 ORE, 30 MINUTI Cossiga si affaccia dal Pendolino durante la cerimonia per ricordare le vittime ,A S ORI, 30 MINUTI irm ——-—— ■ ì i .—— 1 \ 'li i—- TORINO iNTERCfTY WLOCITA' RIDOTTA 6 OSE, 30 MINUTI %| T^Ngffl-0™ ; " T 1 ' '" " iJ^ i iNTERCfTY WLOCITA RIDOTTA 6 OSE, 30 MINUTI %| TNgffl-/ ■ YT -A ■ ■ i" li i •- • • ;- ;" ■■-Ti i 1 -',\ '"il "i.'' .... ".. .if.kJ^k \ i del deragliamento Il locomotore coinvolt sti del Comu, oltre alla sua «irritualità», le Ferrovie hanno sottolineato il fatto che essa «lascia aperti molti interrogativi, visto che non è contemplata dalla legge 146 sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici». Secondo Galvani, invece, la protesta è necessaria per ribadire con le Ferrovie la gravità del problema della sicurezza. Ieri intanto, alle 13,26, sono stati deposti otto mazzi di fiori nel punto e all'ora esatti in cui domenica scorsa è deragliato il Pendolino Botticelli. Alla cerimonia erano presenti numerosi ferrovieri della stazione e del deposito locomotive di Piacenza, ma anche agenti della Polfer, colleglli dei due poliziotti che hanno perso la vita nel deragliamento dell'Etr. Durante la cerimonia un sacerdote, don Giuseppe Sbuttoni, ha recitato una preghiera. Nel momento in cui sono stati deposti i fiori, sono transitati diversi convogli, tra cui un Pendolino proveniente da Roma e diretto a Milano, sul quale viaggiava anche l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che la settimana scorsa era a bordo del treno deragliato, ma è uscito senza conseguenze dall'incidente. Cossiga, nel viaggio a ritroso, si è affacciato al finestrino e ha assistito dal treno alla deposizione dei fiori. [Ansa] o nello scontro di Lodi sabato sera