Il prefetto di Roma vieta l'ingresso ai mezzi agricoli. Oggi il ministro Pinto a Bruxelles | di Flavia Amabile

Il prefetto di Roma vieta l'ingresso ai mezzi agricoli. Oggi il ministro Pinto a Bruxelles | Il prefetto di Roma vieta l'ingresso ai mezzi agricoli. Oggi il ministro Pinto a Bruxelles | Prodi: tratto se cessa l'illegalità E in serata gli allevatori rompono i primi blocchi le, un'azione presso la Ue», ha annunciato. «E' indubbio - ha spiegato Formigoni che vi è una carenza d'iniziativa, una negligenza nello Stato italiano». Incertezza dei dati, ritardi nella diffusione, errori, sarebbero - secondo il presidente della Regione Lombardia - le condizioni per «una rivalsa sullo stato italiano». Le Regioni stanno anche valutando - ha aggiunto Formigoni - «un'ingiunzione all'Amia e al ministero della Sanità perché tirino fuori i dati in loro possesso, da cui si possa evincere la vera quantità di capi presenti nel Paese e del latte prodotto». Una terza ipotesi è la creazione da parte delle Regioni di «un fondo di solidarietà per concorrere al pagamento delle multe». raggio di cinque chilometri dai confini territoriali del Comune». Il presidente del Consiglio ha comunque preferito chiarire su quali termini è disposto a raggiungere un compromesso. Nessuna marcia indietro sulle multe: «Sono un obbligo che la comunità impone a tutti i Paesi partecipanti». «Non possono non essere pagate», ha avvertito il presidente. «La cosa che possiamo fare, ed è già dieci giorni che lavoriamo sotto gli aspetti tecnici con tutte le associazioni degli agricoltori, è quella di trovare forme di aiuti al pagamento, soprattutto tentando di distinguere gli agricoltori che non sono in grado di pagare le multe da quelli che sono in grado di pagarle». Le parole di Prodi hanno sortito l'effetto di dividere il fronte dei produttori. «Non toglieremo assolutamente alcun ROMA. «Sono pronto a ricevere gli allevatori a Roma, anche personalmente, purché cessi l'illegalità», ha affermato ieri il presidente del Consiglio Romano Prodi. Una mano tesa verso i manifestanti, che tenevano in ostaggio per il terzo giorno Milano e l'aeroporto di Linate per protestare contro le multe decise dalla Comunità europea per lo sforamento delle quote latte. E l'invito è stato, in parte, accolto. Nella tarda serata, al termine dell'incontro con il prefetto di Milano Sorge, i manifestanti hanno deciso di liberare una corsia di viale Forlanini. Verso la mezzanotte anche i produttori di latte che bloccavano via Novara, nei pressi dello stadio Meazza, hanno spostato i trattori per consentire il passaggio dei veicoli diretti in centro, pur mantenendo il presidio della zona. «Per rispetto blocco da Linate. Il governo sa che siamo disposti a farlo solo se il presidente del Consiglio viene ad incontrarci», diceva Roberto Cavaliere, coordinatore dei comitati spontanei nati nel Bresciano, mentre Federico Pagliarm, uno dei leader della protesta in Veneto, ha ribattuto, secco: «A Prodi mando a dire che nella illegalità c'è il suo governo, noi no». Più morbida la posizione di Aldo Bettinelli, che sino ad ora ha svolto il ruolo di leader della manifestazione. «Per me - ha detto l'ex consigliere regionale - non c'è alcun problema, se vogliono Linate libero». Anche il mondo politico si è diviso. Se l'Ulivo tende a far quadrato con il presidente Prodi, il Polo è compatto neh"appoggiare la protesta. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha espresso la sua «solidarietà» a allevatori e produttori, ricordando «che il governo del Polo per le libertà, mettendo" in campo a Bruxelles capacità contrattuale e autorevolezza, riuscì a ottenere un aumento da 90 a 99 milioni di quintali delle quote latte consentite agli allevatori italiani. I parlamentari di An hanno tenuto ieri un'assemblea per ribadire il loro sostegno ai manifestanti, e hanno inviato un telegramma al ministro per le Risorse Agricole Michele Pinto chiedendogli di «risolvere, con ogni mezzo consentito» la questione. Oggi il ministro Pinto sarà a Bruxelles per trattare con il commissario europo-eo le quote latte. II presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, vorrebbe invece «mettere in mora lo Stato italiano». «Stiamo esaminando come regioni, se possibi¬ - hanno riferito - nei confronti di coloro che devono andare al lavoro». Restava il blocco del traffico verso l'esterno della città. Stamane, all'incrocio con via Caldera, gli allevatori distribuiranno agli automobilisti circa 500 litri di latte. L'invito del presidente Prodi è giunto mentre l'onda della protesta si allargava al Sud, incerto se unirsi a Milano o aprire un altro fronte, mentre gli agricoltori e i produttori di latte del Lazio avevano dato il preavviso nei giorni scorsi: appuntamento per tutti a Roma, «per attuare forme eclatanti di protesta a bordo di mezzi agricoli». E Roma ieri è corsa ai ripari: il prefetto Giorgio Musio ha emesso un'ordinanza per sospendere «la circolazione veicolare di tutte le macchine e mezzi agricoli in direzione di Roma, lungo tutte le strade di accesso al capoluogo per un Flavia Amabile