Crt-Coriverona, ormai è fatta

Intesa di massima, in Unicredito entra anche la Cassamarca Intesa di massima, in Unicredito entra anche la Cassamarca Crt-Coriverona, ormai è fatta Nascerà un gruppo da 100 mila miliardi LE GRANDI ALLEANZE sede legale, mentre gli uffici operativi verrebbero concentrati a Verona. Questione di settimane, forse di giorni: lunedì il presidente Andrea Comba riunisce il consiglio di amministrazione della Fondazione Crt: non si parlerà più di Unibanca e neppure l'argomento Unicredito è all'ordine del giorno. Ma è chiaro che l'argomento non potrà restare nascosto. Per questioni di tempo innanzitutto. Perché non c'è soltanto in vista l'opzione per il futuro direttore generale su Mazzarello (ex San Paolo) e Giovando (attuale general manager Crt). Il punto cruciale è il mese di aprile. Se la holding Unicredito va in porto entro aprile, potrà fare le sue nomine. Altrimenti toccheranno alle rispettive Fondazioni: i consigli di amministrazione dei partner veneti non sono in scadenza, ma quelli dei torinesi sì e l'orizzonte non si annuncia affatto sereno. OVERONA RMA1 vicino l'accordo tra Crt, Cariverona e Cassamarca. Il patto tra le tre Fondazioni sarebbe stato siglato giovedì dai presidenti Andrea Comba (Crt), Paolo Biasi (Cariverona) e Dino De Poli (Cassamarca) e sarebbe a un passo dal traguardo il progetto di ingresso del gruppo torinese in Unicredito, la holding del Nord quarta potenza in Italia con 800 sportelli e 100 mila miliardi l'anno di mezzi amministrati. La firma di giovedì sarebbe in sostanza la diretta conseguenza dell'armistizio tra la banca veronese e la «cugina» trevigiana a pochi giorni dalla comparizione davanti al giudice per lo scioglimento dell'accordo di due anni fa. I legali delle due casse di risparmio andrebbero sì in tribunale, ma soltanto per annunciare la rinuncia alle azioni di scioglimento di Cassamarca. E sarebbe la conclusione della stagione di litigi cominciata dopo il progetto di Andrea Comba presidente Fondazione Crt (a sinistra) e Paolo Biasi (Cariverona) TECNICI Cariverona di allearsi con Torino per creare Unibanca portando «in dote» Unicredito che contiene anche Cassamarca. Un gesto di pace indispensabile per un progetto a largo respiro internazionale, ma di per sé spinoso, per la difficoltà di ripartire le quote azionarie, di scegliere gli uomini-guida, il campo d'azione, le sedi e di preparare ingresso in Borsa e privatizzazione. A Torino, l'alleanza con Verona ha già creato un caso, con le dimissioni dell'imprenditore Cornelio Valetto dal consiglio di amministrazione Crt. Ora si comincia a parlare di numeri: parità di quote e di consiglieri torinesi e veronesi (probabilmente 6), più due trevigiani e un triestino. In Cassamarca Banca, De Poli potrebbe contare su 5 consiglieri di sua fiducia (con presidenza e vicepresidenza), Comba e Biasi avrebbero dalla loro quattro poltrone (con una vicepresidenza). La zona di influenza sarebbe tutto il Nord Italia con presenze strategiche al di là delle Alpi, con esplicita rinuncia al Sud ed all'eredità del Banco di Napoli. A Torino resterebbe la [r. e. s.] patto lavoro .ss - Treu presenta l'impegno finanziario per il '97 TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO

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