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Giallo sui telefoni Enel Giallo sui telefoni Enel Nesi: il Tesoro non darà Vok Il ministro: mai detto nulla ROMA. Giallo sui telefoni Enel. L'ente non può entrare nelle tic. Il Tesoro, come azionista unico, non autorizzerà l'ente elettrico ad entrare nel settore delle tic, tantomeno con partner stranieri come France Telecom. A dirlo aU'AdnKronos è stato il presidente della commissione Attività produttive della Camera, Nerio Nesi. «Il ministro del Tesoro mi ha fatto sapere ieri pomeriggio che non c'è stata l'autorizzazione» per consentire all'Enel di entrare direttamente nel settore delle tic, ha spiegato Nesi. «E' una cosa che mi ha fatto piacere - prosegue il responsabile economico di Rifondazione - perché già nel nùo intervento alla Camera dei deputati, avevo molto deplorato l'autorizzazione del governo all'Enel ad entrare nel settore delle tic perché mi era sembrata una cosa abnorme». E' quindi «normale» che non ci sia stata l'autorizzazione del Tesoro. In serata ambienti del Tesoro hanno precisato che, da parte dell'azienda elettrica, non c'è stata alcuna richiesta di espandere la propria attività nel settore delle tic e che quindi il Tesoro non ha mai preso in considerazione tale ipotesi. Il ministro del Tesoro Azeglio Ciampi apre la strada alle grandi trasformazioni del sistema bancario italiano il nuovo azionista in buona forma, consentendo all'Iri di cedere la sua partecipazione ad un prezzo interessante. Presto o tardi, dovrà approdare al mercato la Cariplo, la maggior cassa di risparmio del mondo. Ma l'appuntamento slitterà probabilmente al 1998, e non per colpa dei vertici. Ragioni di opportunità (leggi: salvataggio) hanno spinto la Ca'de Sass a farsi carico di due istituti meridionali, Caripuglia e Caricai. Un fardello che, oggettivamente, complica la sua privatizzazione. Oltre a questi movimenti in certo senso già delineati, altri seguiranno. Mentre continua il processo di fusione tra istituti minori, si sperimentano nuove strade, come quella dell'accordo operativo siglato pochi giorni or sono tra Comit e le Casse di risparmio di Lucca e Livorno e la Banca del Monte di Lucca. Né va dimenticato il Banco di Sicilia per il quale Bankitalia dovrà inventare, prima o poi, una soluzione ad hoc. Valeria Sac