Valanga sulle piste, terrore a Courmayeur

Un'enorme massa di neve si è staccata da tremila metri su un fronte di un chilometro Un'enorme massa di neve si è staccata da tremila metri su un fronte di un chilometro Valanga sulle piste, terrore a Courmayeur Travolto gruppo di sciatori: un morto e sei feriti PFIRENZE ACCIANI era pronto a dire dove teneva nascosta la famigerata Beretta calibro 22, la pistola che ha «firmato» gli otto duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze. Il segreto sarebbe stato svelato ad un compagno di cella (siamo nel '94 e l'agricoltore di Mercatale è rinchiuso nel carcere di Sollicciano in attesa del processo), se questi, una volta in libertà, avesse accettato di assassinare una coppietta in modo da scagionarlo. La nuova clamorosa rivelazione arriva proprio da questo detenuto, la cui identità è per ora mantenuta segreta. Alcuni mesi fa, spontaneamente, mentre era ancora in libertà (ora è di nuovo in carcere per piccoli reati), avrebbe chiesto di parlare con i magistrati che indagano sugli omicidi del mostro. A lui, che dopo pochi giorni sarebbe stato scarcerato, Pacciani si sarebbe rivolto mentre entrambi erano ricoverati nel centro clinico del carcere di Sollicciano. Pacciani avrebbe offerto l'abita- funivia della Val Veny sono state ricoperte da uno strato compatto. «Qui un evento del genere non si era mai visto - spiega Renzino Cosson, a capo del Soccorso alpino valdostano -. E non credevo potesse accadere». L'eccezionalità della valanga di ieri è tale che nessuno si è sentito di stimare quante migliaia di metri cubi siano precipitate. «Per ora è difficile fare delle valutazioni - spiega Oscar Taiola, capo del Soccorso alpino di Courmayeur -. Dovremo fare delle analisi». Ieri gli elicotteri non hanno sorvolato il ghiacciaio della Brenva a causa del pericolo di vortici d'aria. nuato a cercare fino a quando è venuto buio. Ieri, fino a tardi, sono stati sentiti tutti gli alberghi di Courmayeur per sapere se qualche cliente non fosse rientrato. Questa mattina le squadre fin dalle 7,30 organizzeranno altri sopralluoghi. La nube del «soffio», di colore marroncino, ha continuato a soffiare verso valle, sfociando nel pianoro del villaggio di Entrèves e raggiungendo anche Courmayeur. Un tratto di un centinaio di metri della strada statale per il Traforo del Monte Bianco è stato coperto da uno strato di alcuni centimenti di neve ghiacciata, causando difficoltà alla circolazione. E anche le centinaia di auto parcheggiate nel piazzale della viene lo schianto. E' sullo Sperone della Brenva, a 3700 metri di altitudine. Una delle zone più spettacolari della catena, da dove nasce il ghiacciaio della Brenva. Pochi secondi e la frana raggiunge il ghiacciaio, coperto dalla neve abbondante, e provoca una valanga che si allarga su tutto il fronte e precipita verso la Val Veny. Blocchi di ghiaccio grossi come palazzi, massi di granito, neve. Tutto continua la corsa verso il basso, «incanalato» nel vallone. Una corsa che si fermerà tre chilometri più in basso, a quota 1350, a pochi metri da un albergo chiuso in inverno. Il fronte della valanga ha coperto quasi mezzo chilometro della pista di rientro della Val Veny. Ma è il «soffio» provocato dallo spostamento d'aria che causa maggiori danni. E' il primo pomeriggio e gli sciatori cominciano a tornare a valle. Il tracciato segue la strada estiva, tra i boschi. Il «soffio» spazza via tutto. Gli alberi vengono schiacciati sul terreno come fossero senza radici. Gli sciatori che stanno percorrendo la pista si ritrovano in un attimo avvolti da quella che ricorda una tormenta di neve, un «vento bianco» che butta a terra e che impedisce di vedere e di respirare. In dieci se la cavano con qualche graffio e qualche ematoma causato dai rami caduti. Matteo Sacchi, invece, muore schiacciato da un albero. Era venuto a Cour¬ mayeur da Milano per passare una giornata sugli sci. Non deve neanche essersi reso conto che la pianta lo stava travolgendo, tanto era fitto il pulviscolo di neve del «soffio». Gli altri sciatori sono stati raggiunti in pochi minuti dai soccorritori. Sul posto sono invervenuti tre elicotteri della Protezione civile, più un quarto della Gendarmarie di Chamonix. Le dieci persone sono state trasportate a valle e visitate. Soltanto qualche lieve ferita, nessuno è stato ricoverato all'ospedale di Aosta. Ma le operazioni di soccorso sono continuate fino a sera. Impossibile sapere se c'erano altri sciatori feriti o sepolti dalla neve. Uomini e cani da valanga hanno conti¬ M. BIANCO m. 4810 M. BIANCO m. 4810 GHIACCIAIO DELLA BRENVA MOORE LA MAPPA DEL DISASTRO GHIACCIAIO DEMOORE MOORE OUN GROSSO PEZZO DEL COL MOORE (OLTRE 3500 METRI) CROLLA SUL GHIACCIAIO DELLA BRENVA, PROVOCANDO UNA GIGANTESCA ONDA DI NEVE Giorgio Macchiavelio ELLA BRENVA 0UNA VALANGA CON UN FRONTE PARI A META'GHIACCIAIO, TRASCINANDO NEVE E MASSI DELLE DIMENSIONI DI PALAZZI, PRECIPITA LUNGO LA BRENVA

Luoghi citati: Courmayeur, Firenze, Milano