Un party anche per Socks

Un party anche per Socks Un party anche per Socks WASHINGTON. Persino Socks, il gatto dei Clinton, ha il suo momento di gloria nell'ambito della celebrazioni per il secondo mandato: il Ritz-Carlton Hotel ha organizzato una settimana di festeggiamenti in suo onore con la Macarena, inno ufficioso dei democratici, in sottofondo, gatti di porcellana a dimensione naturale, un bar del latte, una torta a forma di topo, un buffet di sushi e salmone che farebbe la felicità di qualsiasi felino. La Casa Bianca ha fatto sapere agli organizzatori che probabilmente il «first gatto» Socks riuscirà a passare dall'albergo, anche se «è molto impegnato in varie altre feste». Fra le altre iniziative stravaganti, la Texas State Society ha invece optato per un «Ballo di insediamento in cravatta nera e stivali», cui gli uomini in smoking dovranno presentarsi con gli stivali mentre le donne dovranno indossare cappelli da cowboy. Per questa festa sono stati ordinati 450 chili di gamberi e 450 di carne. Neppure i repubblicani, sconfitti alle urne, si sono voluti far scappare un'occasione per fare comunque festa. Un gruppo di attivisti ha organizzato una contro-festa di insediamento sul tema «Lutto in America». [Agi] personalità influente della politica russa, hanno detto, durante il suo soggiorno a Washington Mister Lebed avrà anche degli incontri con esponenti dell'Amministrazione. Il contatto scacciato dalla porta, insomma, rientrerà dalla finestra. Ma una volta risolto il problema Lebed ci sono altre cose che minacciano la buona riuscita della cerimonia di domani. Prima fra tutte il freddo tremendo che portato dal «vento deh'Artico» - si è abbattuto su Washington. Come assicurare, con i 10 gradi sotto zero previsti, la grande partecipazione di popolo sul Mail, dove sono state allestite grandi tende con attrazioni varie del tipo Festival dell'Unità e dove è stato costruito - ovviamente - il «ponte verso il 21° secolo» tanto evocato da Clinton in campagna elettorale, ogni pilastro un «pezzo d'America»: immigranti, neri, indiani, studenti che rappresentano il futuro, eccetera? Come L'ex cancelliere socialdemocratico austriaco Franz Vranitzky e il suo successore Viktor Klima I VIENNA NOSTRO SERVIZIO Franz Vranitzky ha gettato la spugna. Dopo dieci anni esatti alla guida del governo austriaco, il cancelliere socialdemocratico ha annunciato ieri pomeriggio al direttivo del suo partito, riunito in assemblea straordinaria, la sua intenzione di dimettersi. Inutile insistere per fargli cambiare idea, come era avvenuto nell'autunno scorso dopo la doppia batosta dei socialdemocratici alle eleziom" europee e a quelle per il Comune di Vienna; la sua decisione era irrevocabile. Del resto, Vranitzky aveva più volte detto che sarebbe rimasto in carica «non più a lungo di un decennio», che scade domani, 20 gennaio. Nonostante questo preannuncio, le dimissioni del Cancelliere sono state come un fulmine a ciel sereno, preannunciato da isolate indiscrezioni giornalistiche nella mattinata di ieri. A succedere a Vranitzky verrà designato non solo dal dimissionario ma anche dal partito e dalla voxpopuli l'attuale ministro delle Finanze Viktor Klima, 49 anni, da un paio di mesi soprannominato Kronprinz (principe ereditario), che ha condotto con abilità straordinaria nelle settimane scorse il negoziato per la privatizzazione della banca «Creditanstalt», portando nelle casse dello Stato qualcosa come 2400 miliardi di lire. Forse è stato proprio questo Affrontano la polizia a suon di musica, hanno ca

Luoghi citati: Comune Di Vienna, Texas, Vienna, Washington