D'Alema alla Bicamerale? Non lo darei per scontato» di Pierangelo Sapegno

D'Alema alla Bicamerale? Non lo darei per scontato» D'Alema alla Bicamerale? Non lo darei per scontato» «Economia più umana» IL f ADR MILANO. «Oggi più che mai si dimostra dai fatti che un forte senso etico, personale e collettivo, è necessario per mantenere e promuovere un'economia a livello mondiale che voglia rispettare la dignità delle persone umane». Così l'arcivescovo di Milano, Martini, ha aperto la tavola rotonda su «Lavorare oggi: tra crisi di senso e di occupazione. Quali prospettive?». Due le sfide da affrontare, secondo il cardinale: il significato del lavoro e il diritto al lavoro. Martini ha sostenuto che «anche nel lavoro che si attua in relazione al mercato, le persone non si sentono realizzate per il solo reddito, ma cercano nella loro occupazione ciò che le fa sentire pienamente valorizzate, come per esempio un'utilità o un riconoscimento sociale». Sul diritto al lavoro l'arcivescovo ha ricordato che, «se non c'è lavoro cade il diritto di cittadinanza, si apre la disuguaglianza, viene a mancare uno degli elementi fondamentali che permettono alla persona di essere realmente soggetto di diritto nella società». Perciò bisogna «intervenire subito a orientare eticamente e giuridicamente il processo di mondializzazione del lavoro». [Ansa] Ci riuniremo, e prenderemo una decisione». Invece, per il sindaco di Milano, avete già scelto un nome? «Ci stiamo prendendo un po' di tempo in più perché non voghamo incorrere negli errori dei nostri avversari. Voghamo una decisione ponderata, non così frettolosa». E Letizia Moratti? «Ci sono anche altri nomi. E poi ricordatevi che è una scelta che dob¬ MADTIMI biamo fare insieme ad altri. Potremmo presentare candidati che possono raccogliere voti dalla Lega». Vuol dire che vede possibile un'alleanza Lega-Polo? «No, io parlavo in generale. Per Milano, anzi, io credo che la Lega voglia un suo candidato per la successione a Formentini». E Massimo Moratti secondo lei farebbe bene il sindaco? «Io credo che il problema non si derando che quando ho giocato in quella squadra c'erano campioni molto più affermati di me, anche a rigore di logica sarehbe assurdo pensare ad una situazione di questo tipo proprio nel mio caso. Mi sembra ridicolo tirare in ballo una disciplina sportiva come la nostra, anche se questa vicenda delle sigle è in un certo senso affascinante. Ora non posso fare altro che contattare il mio avvocato e decidere il da farsi». [r. i.] ponga perché Massimo Moratti ha deciso di essere un buon presidente di squadra di calcio. Così ha detto più volte». Ultima domanda. Il Giorno in liquidazione. Che cosa ne pensa? «Ero già intervenuto per mettere in evidenza come in questa vendita dovessero essere seguiti dei criteri di grande trasparenza che non privilegiassero né l'una né l'altra parte. Invece avevamo avuto notizia delle intenzioni dell'Eni di assegnare la testata a una società costituita apposta con un capitale di 20 milioni di lire, i cui protagonisti sono vicini al governo e alla maggioranza. E adesso è arrivata quest'altra decisione, di mettere in liquidazione II Giorno. Non possiamo dirci soddisfatti di questo, perché scomparirebbe una voce e sarebbero a rischio dei posti di lavoro. Tuttavia non vorremmo che questa operazione fosse preliminare a una assegnazione della testata priva di ogni peso negativo ai soliti amici. Questo sarebbe inaccettabile». E allora? «Dev'essere una vendita limpida. A parità di condizioni». Una sorta di asta? «Sì». Pierangelo Sapegno

Persone citate: D'alema, Formentini, Letizia Moratti, Massimo Moratti

Luoghi citati: Milano