Prodi: «Ampie convergenze? Si può»

Weekend a Venezia del presidente del Consiglio con il premier spagnolo, José Aznar Weekend a Venezia del presidente del Consiglio con il premier spagnolo, José Aznar Prodi: «Ampie convergenze? Si può» «Bertinotti non è un problema» respiro non gli dispiace affatto: «Davanti al Parlamento si portano i singoli provvedimenti - spiega -. Ed è importante sapere di poter avere la possibilità di un appoggio più ampio. Non mi pare che in questo modo si turbi l'equilibrio del Paese. E attenzione, non è una novità: lo abbiamo sempre sostenuto, è un nostro punto fermo da mesi. Il resto lo vedremo nei prossimi giorni». Il «resto» è fatto di molte cose: Bertinotti che punta i piedi per tenere i Ccd dall'altra parte della barricata, Fossa che lo invita a scaricare i comunisti, Veltroni che non vuole fare il punto sulla maggioranza. Senza dimenticare chi, fra gli alleali, si è dimostrato poco affidabile sul caso Stet. Un no che Prodi non ha ancora digerito: «Tra i punti sui quali la maggioranza poteva e doveva contare su un sostegno molto largo - dice - le privatizzazioni erano in prima fila, visto che erano nel programma di tutti i partiti...». francese vengià due siamD Delle bizze di Rifondazione, il pre¬ ir- ii Qui sopra Massimo D'Alema fronti di prodotti vari. Una società estera, così mi è stato riferito stamattina, ha ritenuto di sottoporre dei contratti con i calciatori del Milan più famosi e di ottenere l'esclusiva per lo sfruttamento della loro immagine. Questo non significa che ci siano fondi neri di sorta né del Milan né della Fininvest. Anzi, il Milan non ha mai versato emolumenti in nero né a giocatori italiani né stranieri, e non ha ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria». Il referendum proposto da Cossiga: lei dice che è una strada impraticabile: ma nel merito come lo giudica? «Io sono abituato a dare un giudizio sulle cose praticabili, non su quelle impraticabili. E poi se dovessimo andare dai cittadini, allora investiamoli del problema completo. Dato che questo non è possibile, è inutile discuterne». E invece, a proposito delle maggioranze variabili sulle privatizzazioni, il Polo dice di no? «Non abbiamo mai detto di sì. Potremmo farlo, solo in casi eccezionali, se c'è di mezzo l'interesse del Paese». Senta, una strada per il dialogo potrebbe essere quella di D'Alema presidente della Bicamerale? mier non vuole parlare: «Dico solo che Bertinotti non è riuscito a rovinarmi questo bellissimo weekend veneziano», sorride. E a chi gli fa notare che Armando Cossutta ha già annunciato un voto contrario al decreto sulle automobili, Prodi mette subito la sordina: «Sono qui con un capo di governo straniero. Non è questo l'argomento del nostro incontro». E poco importa che Aznar si sia appena dilungato sull'Età e sui rapporti della destra spagnola con il partito basco. L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «Non credo che questa nomina possa fare parte necessariamente di un dialogo. Noi abbiamo già scelto il dialogo dando una prova di grande responsabilità accettando l'unica proposta che ci veniva da questa maggioranza per poter arrivare a una riforma dello Stato». Ma per la presidenza della Bicamerale c'è un candidato del Polo? «Non ne abbiamo ancora discusso. Quando il discorso ritorna sulla politica internazionale, Prodi ritrova il buon umore. «Ringrazio José Maria per le ore di amicizia che abbiamo trascorso insieme - dice -. I nostri Paesi hanno un destino comune, e noi abbiamo discusso con libertà e franchezza dei nostri rapporti e del nostro ruolo in Europa. Certo, non è stato un convegno, ma la politica estera si fa anche con la fiducia personale e con la consuetudine...». Aznar e Prodi, tra una visita alle vetrerie di Murano e un pranzo a base di raviolini alla panna alla locanda di Cipriani a Torcello, sembrano aver chiarito le distanze del passato sul nostro ingresso nell'Europa di Maastricht. Un colloquio intenso in una lingua stranissima raccontano gli uomini dei due entourage -, visto che il Professore non parla spagnolo e Aznar non conosce l'inglese e non va al di là di un francese scolastico. ((Abbiamo convenuto di rafforzare i rapporti già stretti che esistono tra i due Paesi - racconta Prodi -. Ci siamo trovati d'accordo sulla necessità di portare avanti insieme la politica del Mediterraneo nei confronti degli altri Paesi dell'Unione europea. Soprattutto ci siamo scambiati le nostre esperienze economiche...». Le parole di Prodi incuriosiscono la tv spagnola: «Ma vi presenterete insieme all'esame di Maastricht?». La domanda, in casigliano, è chiaramente per Aznar, ma il Professore non sa resistere e si butta nella mischia. «Guardi che gli esami collettivi si facevano soltanto nel '68 replica in italiano - e quello non era un modello di grande istruzione». «Il guaio - conclude Aznar tra le risate - è che qui non si può neanche copiare...». Infine, nessun accenno alle tensioni di qualche mese fa. A un giornalista che ha ricordato l'intervista di Aznar al «Financial Times» contenente le dichiarazioni da cui scaturirono le incomprensioni tra Roma e Madrid, Prodi e Aznar hanno risposto con un sorriso: «Ma che memoria...». Guido Tiberga Il presidente Romano Prodi ieri a Venezi a con il collega spagnolo Aznar «BOSSI A GIUDIZIO». Ha registrato un nuovo atto giudiziario il procedimento originato dalla denuncia dell'europarlamentare di An Gastone Parigi nei confronti di Umberto Bossi, che in un comizio doll'agosto '95 a Villa Santina, a <Jà incitato «ad individuare e perseguire casa per casa iscritti ed elettori di Alleanza nazionale». In seguito all'udienza camerale del 9 gennaio scorso, il gip del tribunale di Tolmezzo ha infatti emesso un'ordinanza in cui dispone che il pm formalizzi nei confronti di Bossi le imputazioni di istigazione a delinquere, minaccia e diffamazione. VIOLANTE AL GIURAMENTO. Luciano Violante ha partecipato ieri mattina a Fossano alla cerimonia di giuramento di oltre 800 allievi carabinieri del 2° battaglione della scuola di Torino che hanno frequentato il 206° corso intitolato a Luigi Maronese, giovane carabiniere ucciso nel 1981 da im terrorista mentre in servizio a Padova stava identificando un gruppo eversivo. Insieme a Violante, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni, il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di corpo d'annata Luigi Federici, che non ha voluto commentare il possibile ingresso nelle forze armate delle donne. «Meglio che non me lo chiediate», si è limitato a dire l'alto ufficiale con tono scherzoso. E ai giornalisti, che replicavano «Allora la proposta non le piace?», il generale ha risposto, eludendo la domanda: «Figuratevi se non mi piacciono le donne». Luciano Violante «PIIK CONTROLLI SU INTERNET». «Una task force contro il terrorismo virtuale». La propone il pm romano Giuseppe Corasaniti, che in un'intervista aH'AdnKronos, valuta come urgentissima l'istituzione di una forza di polizia per lo spazio virtuale, e una convenzione internazionale che chiarisca le responsabilità penali sul web: «Mi pare che si sottovaluti ogni giorno di più il fenomeno. Stiamo aspettando che arrivino su Internet le prime operazioni di terrorismo. Un terrorismo virtuale, molto più dannoso anche se più soft di quello reale». LA MODA VOTA IL LOOK DEI POLITICI. «Casini è sempre ben vestito, Veltroni anche. Prodi ha il look adatto a lui, quello del papà rassicurante. D'Alema è un filo isterico nel suo modo di vestire». Sono alcuni dei giudizi che lo stilista Giorgio Armarli dà dei nostri politici in un servizio che andrà in onda oggi a «Telecamere», il programma in onda alle 13,30 su RaiDue. Promosso a pieni voti Bertinotti: «Ha un'eleganza personalizzata, country, un po' da proprietario terriero». E Berlusconi? «(Almeno in passato si è ispirato al mio modo di vestire - risponde Armani -, ma oggi è troppo doppiopettato». Gianfranco Ferrè esprime apprezzamento per Prodi: «Mi piace molto quando è in jogging grigio ammette - anche perché la tuta è di Gianfranco Ferrè». Il più elegante, anche per Ferrè, è Bertinotti: «Si merita dieci e lode», dice lo stilista. E dà un bel nove anche a Massimo D'Alema: «Ma solo quando è in vacanza», [r. L] ti