La Stampa - Consultazione Archivio

«Lo giuro, i veri colpevoli sono ancora in libertà» «Lo giuro, i veri colpevoli sono ancora in libertà» fE 6 Adesso capisco il dolore della famiglia di Letizia Berdini Mi auguro che la mia ragazza mi voglia ancora e che il mio padrone mi riprenda a lavorare ■■ VOGHERA voli sono ancora fuori». Come sta? L'hanno trattata bene, in carcere? «Bene, sì, sono stati tutti gentili. Ero in isolamento, non potevo parlare con gli altri detenuti, né mangiare con loro. Però, per un giorno e mezzo, ho potuto guardare la tivù». E ora come si sente? «Un incubo, è stato un incubo. Io sono innocente, i miei fratelli sono innocenti come me. Io di solito esco il sabato sera, mai il venerdì. Quella sera ero a casa, a guardare la televisione». Ma Gabriele ha detto quelle cose, secondo lei perché l'ha fatto? «A Gabriele io voglio bene, come voglio bene agli altri fratelli. Non possono essere stati loro. DAL NOSTRO INVIATO E' uscito dal carcere intorno alle 19, Sergio Furlan. Vestito ancora come il giorno del fermo, jeans, giubbotto e scarpe da ginnastica. A casa, c'è arrivato un'ora dopo, accompagnato da una gazzella dei carabinieri, e dall'avvocato Massimo Bianchi. Dentro, ad aspettarlo, ci sono gli amici, i genitori. Sono andati a comprare le pizze, hanno organizzato una piccola festa, per il suo ritorno. Ad aspettarlo, in casa, c'è anche la sua fidanzata, Loredana. Sergio è felice, sorridente, anche se il viso è tirato. La sua voce trema un poco, ma è ferma, quando dice: «Lo giuro, lo giuro, mi creda. I veri colpe¬ Non so perché Gabriele mi ha accusato. Adesso cercherò di capire, col tempo, che cosa è successo, perché l'ha fatto. Io so solo che adesso voglio andare a casa». Che cosa gli dirà, quando lo vedrà? «Non lo so». E a suo cugino, Paolo Bertocco? Anche lui l'ha accusato. E accusa anche i suoi fratelli. «Mio cugino, non lo voglio più vedere». Ma Elena? Anche lei ha detto di avervi sentito parlare dei sassi. «Di Elena, non so cosa dire». E a Letizia Berdini, ci hai pensato, in questi giorni? «Ci ho pensato, sì, ci ho pensato