«Mio fratello Brusca? Non so se collabora»

Enzo non allontana i dubbi sull'ex boss Enzo non allontana i dubbi sull'ex boss «Mio fratello Brusca? Non so se collabora» E poi conferma: durante un processo ci eravamo messi d'accordo per pentirci ROMA. La prima volta in pubblico di Enzo Brusca - fresco di «laurea» in pentimento - non ha fugato i dubbi che sono stati il tormentone sulla cosiddetta «attendibilità dei fratelli di San Giuseppe Jato».-Alla fine, Enzo è stato ammesso nella schiera degli ex mafiosi passati dalla parto dello Stato, Giovanni dovrà attendere ancora un po'. Ieri, a Rebibbia, ha parlato Enzo. Non è sembrato molto convincente: sarà stata l'emozione dell'esordio, sarà stata la consolidata diffidenza per il personàggio, fatto è che la sua deposizione ha lasciato una qualche incertezza. Tanto che lo stesso pubblico ministero, Francesco Lo Voi, non ha voluto approfondire più di tanto l'esame, limitandosi cautamente a poche domande e tutte «mirate» al processo che si trattava. Come dire, senza le divagazione che vanno tanto di moda. Il dibattimento ò quello relativo alla cosiddetta «inchiesta Agrigento», un processo che si può definire minore perché - sebbene affollato da nomi della classe dirigente di Cosa nostra - affronta vicende di violenza spicciola. Eppure il processo Agrigento ha assunto un ruolo importante nella recente strategia di Cosa nostra, perché sembra essere stato prescelto come terreno privilegiato per la comunicazione interna ed esterna: tra uomini d'onore e tra mafiosi, società civile ed istituzioni. E di ciò, ieri, Enzo Brusca ha offerto una conferma, dichiarando candidamente che proprio durante una udienza di questo processo - a Palermo - era scattato l'accordo che doveva indurre a pentirsi i figli di don Bernardo, ex capomafia di San Giuseppe Jato, avendo cura, però, di sistemare le cose in modo tale da aiutare la posizione Enzo Brusca Campus Company Corso Moncalieri 23 TORINO Nesco DAssisi 4 T giudiziaria di qualche imputato loro amico. Si capisce così il perché di tanto affiato dimostrato dai legali degli imputati (quasi un idillio, con tanto di educatissimi saluti ed assenza completa di ironia). Tutti a «coccolare» il «signor Brusca, mi perdoni», quasi tutti. Uno solo, il milanese Franco Gandolfi, che proprio per la sua milanesità si è imbarcato in un contraddittorio col pentito, deciso a farsi spiegare per bene come sia stato possibile che, a gesti e sotto gli occhi dei carabinieri, Enzo e Giovanni Brusca abbiano avuto la possibilità di concordare nomi e vicende da «aggiustare» processualmente. lanese, deve aver intuito che a furia di insistere poteva andare a cozzare con gli interessi di altri legali ed ha chiuso la vicenda. Per il resto, Enzo Brusca ha sostanzialmente detto tre cose, tutte a favore dei suoi familiari: che il padre, dopo l'arresto nel 1985, è stato pensionato da Cosa nostra e quindi non ha più commesso reati; che il fratello Emanuele non sa nulla di mafia; che «non sa se Giovanni sta collaborando». Come a voler dire: decida chi di competenza, io non voglio entrarci. E non ha evitato piit di una frecciata al pentito Balduccio Di Maggio, nemico storico della sua famiglia. Ha insinuato che fosse confidente dei carabinieri da prima del pentimento («lo abbiamo sospettato pei- l'arresto di mio padre») e Io ha accusato di qualche omicidio, (f. 1. ].] Fuori Portici Via Torino 35 Chivosso, TO New Campus Piazza Gran Madre 14 TORINO Papik Via Valperga Caluso 24 TORINO Vertice Via Logrange 35 TORINO Mondo Uomo Via Lagrunge 1 9/B TORINO Mondo Donna Via Lagrange 1 1 /H TORINO Mondo Uomo Piazza Castello I 53 TORINO Mondo Donna Piazza Castello 1 53 ang. Garibaldi TORINO Campus Via Vittorio Emanuele 61 Chieri, TO Capra Via Vittorio Emanuele 36 Chieri, TO Acqua Chiara Via dell' Asilo 4 Chivasso IO Il Portico P.zza Matteotti 2 Grugliasco, TO Bibas Via Chiapperò 1 5 Pinerolo, TO Bibas Via Chiapperò 35 Pineiolo, TO Bazzarone 192Via Ivrea 25/3Rivarolo Canave Bonavent jra Via San Fabiano 8 Verbania Intra, VB Cris Via Dante 26 VERCELLI People Viale Garibaldi 64 VERCELLI Pop Corn Via XX SettembCigliano, VC Canonico Via Festaz 1 6 AOSTA E' stato il presidente della Corte d'Assise, Scaduti, ad interrompere con una gaffe - il dibattito tra sordi, dicendo al legale e dimenticando che l'udienza «Incriminata» era da lui diretta: «Avvocato, poi glielo spiego in privato». Gandolfi, seppure mi- 20 1 ese, TO re 7/13