«Top Gun» fa rima con donna

Il progetto per le donne-soldato volontarie: potranno andare in prima linea e arruolarsi nei carabinieri e nella Finanza Il progetto per le donne-soldato volontarie: potranno andare in prima linea e arruolarsi nei carabinieri e nella Finanza «Top Cun» fa rima con donna «A fine anno arruolate le prime aviatrici» ROMA. Dopo molti annunci e qualche batticuore, forse è arrivata la volta buona di vedere le donne nelle forze armate. Lo dice il sottosegretario alla Difesa, Massimo Brutti, pds: «Il governo ha predisposto un disegno di legge che istituisce il servizio civile nazionale. Prevede che anche le donne possano partecipare volontariamente al servizio civile. Parallelamente, è previsto il servizio volontario per le donne nelle forze armate». Nei prossimi giorni il disegno di legge sarà esaminato dal Consiglio dei ministri. Poi toccherà al Parlamento. Se diventerà presto legge, come si augurano al ministero della Difesa, le prime donne potrebbero fare ingresso all'accademia aeronautica di Pozzuoli a fine '97. E' pronto un progetto pilota. E dice il generale Mario Arpino, capo di stato maggiore dell'Aeronautica: «La nostra arma ha un'ampia proiezione internazionale. Ci siamo confrontati da tempo con le esperienze di altri Paesi». E dunque, sempre considerando la volontà del Parlamento, potremo avere presto le carabiniere, le finanziere, le marinaie, le aviere e le soldatesse. Sono addirittura già pronte le divise. Unico argomento su cui i generali si sentono impreparati è la biancheria intima femminile: da acquistare «al libero mercato» con rimborso spese. Prima di tutto, comunque, avremo le donne ufficiali. «E' scontato che ci saranno resistenze. La scelta di cominciare con il ruolo ufficiali consente di impedire ogni neutralizzazione». «Il nostro impegno - prosegue ' Brutti - è che non ci saranno discriminazioni per quanto riguarda l'impiego e il destino professionale delle donne nelle forze armate». Una precisazione importante, che sgombra il campo dalle polemiche sulle carriere - e infatti s'è subito detta d'accordo Silvia Costa, presidente della commissione Pari Opportunità ■ ma che apre un altro ordine di problemi. Significa infatti che alle donne non sarà evitata la prima linea. Saranno destinate anche al combattimento aereo, tanto per cominciare, le ufficialesse dell'Aeronautica militare. Perché questo fa l'Accademia aeronautica di Pozzuoli: prepara piloti da guerra. E se per ipotesi arrivasse in futuro un ordine di pattugliamento aereo, come s'è fatto sulla Bosnia, anche le donneufficiale partirebbero alla guida del nostri aerei caccia. «Certo che dovremo tutti vincere la nostra vecchia mentalità», commenta diplomaticamente Brutti. Aggiunge il generale Arpino: «Donne o uomini, non ci sarà nessuna limitazione al volo per i nostri ufficiali. Un atteggiamento iperprotettivo sarebbe negativo e squalificherebbe la nostra azione». L'apertura alle donne delle nostre forze armate, dopo molto discutere, è diventata urgente pei'ché la Difesa ha fame di volontari. Dovendo passare da un Spara alla sua ex e poi si suicida auguro che ci si riesca davvero entro il '97, perché così riuscirò ancora a entrarci», dice Debora Corbi, la presidente dell'Associazione. Dietro di lei, c'è un gruppetto di aspiranti soldatesse che ai tempi di Salvo Andò ministro della Difesa parteciparono a un esperimento durato tre giorni in una caserma di Roma. Rimasero così entusiaste che ne parlano ancora. credo che sia ormai mentalmente acquisito. Una volta che partirà il concetto del volontariato, non ci saranno più problemi anche a fare in modo che le donne possano arrivare al massimo delle cariche possibili». Inutile dire che la notizia è stata presa con soddisfazione mista a un pizzico di scetticismo da parte dell'Anados (Associazione nazionale aspiranti donne soldato), che ieri ha tenuto un convegno a Firenze. «Mi sistema basato sulla leva a un sistema misto (leva più volontari) e forse, presto, a un sistema solo volontario, è chiarp che non si può escludere dall'arruolamento una metà della popolazione. E dunque anche il cosiddetto sesso debole avrà la sua porzione di gloria. Tanto più che il governo esclude tassativamente di costituire corpi femminili. «La parola d'ordine - dice sempre Brutti - sarà integrazione, non femminilizzazione. Altrimenti, è l'esperienza non esaltante di alcuni Paesi, finisce che si femminilizzano i corpi di Sanità, la logistica, le telecomunicazioni. E il sistema nel suo complesso funziona poco e male». Dice anche l'altro sottosegretario, Gianni Rivera: «Il problema delle donne nelle forze armate ^ Donne soldato durante una esercitazione di qualche anno fa Francesco Grignetti COSI' ALL'ESTERO IL SERVIZIO VOLONTARIATO FEMMINILE NELLE FORZE ARMATE DEI PAESI DELLA NATO (DATI 1995) DAN IM ARC A 1962 TUTTI TUTTI FRANCIA 1977 TUTTI TUTTI GERMANIA 1975 UFFICIALI AMM. E DIFESA GRAN BRETAGNA 1917 TUTTI TUTTI GRECIA T979 OFFICIAL!* TUTTI LUSSEMBURGO 1987 TUTTI TUTTI NORVEGIA 1977 TUTTI TUTTI OLANDA 1972 TUTTI TUTTI PORTOGALLO 1990 TUTTI AVIA2. E SANITA' SPAGNA 1908 TUTTI TUTTI * TURCHIA 1985 TUTTI TUTTI P 4||^ U.S.A. 1972 TUTTI TUTTI

Persone citate: Debora Corbi, Francesco Grignetti, Gianni Rivera, Mario Arpino, Massimo Brutti, Salvo Andò, Sanità, Silvia Costa