Carte inglesi, spunta il Milan

I legali di Berlusconi al processo: «L'Ali Iberian era di Mills. Indagatelo» I legali di Berlusconi al processo: «L'Ali Iberian era di Mills. Indagatelo» Carte inglesi, spunta il Milun Nuovo filone d'inchiesta Fininvest MELANO. A Londra David Mills è un avvocato assai noto: fa parte di uno studio che vanta importanti clienti; sua moglie Tessa è nello staff di Tony Blair il leader laborista che, se vincerà le elezioni, dovrebbe nominarla ministro del Lavoro. Apprenderà quindi con stupore che Ennio Amodio, avvocato di Berlusconi, in tribunale l'ha definito «una specie di Sergio Cusani» e si è chiesto perché mai la procura di Milano non l'abbia indagato. Quello di Mills è un caso sorprendente nelle vicende giudiziarie di Berlusconi: per 15 anni è stato suo avvocato, curando gli interessi Fininvest in Inghilterra, compresa la creazione di una serie di società off-shore. Sui segreti di queste società ha reso, ai primi di dicembre, due giorni di testimonianza ai pm milanesi, diventando così un importante testimone d'accusa. Non solo: ancora adesso starebbe inviando carte in grado di svelare movimenti per decine di miliardi; carte che si aggiungono a quegli scatoloni che gli agenti del Serious fraud office, accompagnati dagli inquirenti italiani, sequestrarono nel suo studio e che da due mesi sono a Milano. Dalle carte emergerebbero anche ima serie di operazioni per la cessione dei diritti di sfruttamento dell'immagine di alcuni sportivi, tra cui alcuni calciatori (o ex) del milan, come il capitano Franco Baresi. Paolo Maldini, il francese Jean-Pierre Papin e Gianluigi Lentini. Queste carte però non possono essere messe a disposizione del tribunale che sta conducendo il processo sui dieci miliardi finiti dalla All Iberian - società Fininvest, secondo l'accusa - ai conti svizzeri attribuiti a Craxi. Processo che vede imputati Berlusconi ed alcuni manager del suo gruppo assieme all'ex leader psi, ieri arrivato alla terza udienza. Le carte non possono direttamente arrivare in quest'aula ma Mills sì. Il pm Greco lo ha infatti inserito nell'elenco dei testimoni, ed è ciò che contesta Amodio attribuendo al collega inglese la proprietà di All Iberian: «La società era di Mills che per essa ha pagato regolarmente le tasse all'erario inglese dal '90 al '95, per oltre quattro miliardi». Secondo la procura All Iberian era una «cassa occulta» della Fininvest, utilizzata per perpetrare falsi in bilancio al pari di altre società offshore. «Ma allora - dice Amodio - Mills dovrebbe essere indagato, visto che ha creato e gestito tutta ima serie di società per conto del sistema estero Fininvest». E perché la procura non ha indagato Mills?, si chiede Amodio. «Per sentirlo come testimone, senza avvocato secondo una tecnica investigativa in uso nel 700». Ben diversa la risposta che dà la stessa procura: «Non mi sono affatto chiari i motivi per cui Mills dovrebbe essere indagato per falso in bilancio - dice Greco -, E' un noto professionista in Inghilterra, dove gli avvocati hanno un raggio d'azione più ampio che da noi. In particolare ha costituito delle società off shore ma non le ha gestite. Inoltre si è presentato da noi spontaneamente, rendendo testimonianze che abbiamo raccolto». E' in quest'ultima frase di Greco, L'EUROPA DEI PROTETTI A sinistra l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi In alto il sostituto procuratore Francesco Greco dirla con le sue parole, «l'omelette già fatta»: contratti già stilati, retrodatati e accompagnati da una firma «che non è mia». Questa versione è però nettamente contrastata dai legali Fininvest, che minacciano querele. Mills racconterà queste cose anche in aula? La decisione sulla sua testimonianza sarà presa dai giudici per la prossima udienza, il 31 gennaio. Intanto si addensano nuove nubi giudiziarie per Berlusconi: la procura ha chiesto due nuovi rinvii a giudizio, per corruzione e reati fiscali. Inchieste vecchie (il rapporto con il funzionario del ministero delle Finanze Ludovico Verzellesi per far ridurre l'Iva sulle pay tv) adesso alla fine. dunque, che si può cogliere il motivo dell'uscita, apparentemente clamorosa, di Amodio sul collega inglese. Perché Mills ha fornito ai pm la sua versione su giri per centinaia di miliardi utilizzati volta a volta per comprare azioni di società (Rinascente, Standa, Mondadori) o per finanziare ciò che non si poteva ufficialmente detenere (Telepiù). Operazioni che avrebbero messo in serio imbarazzo l'avvocato Mills, come quando (luglio '95) l'allora responsabile del comparto estero della Fininvest, Giorgio Vanoni, gli propose di passare le azioni di tre società ad un'altra nelle Bahamas. Mills preparò una bozza dei contratti di compravendita, poi partì per le ferie; al ritorno trovò, per Susanna Marzolla Il Csm deve decidere anche su Marcello Vitale «Blitz» di un'ora Il caso Gemina

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